Distintivo fuori

Una cosa è sicura: nonostante la sua compattezza, osservandolo, l’XC40 dà subito l’idea di essere molto robusto e, per alcuni versi, ardito.
Guardate il montante posteriore che sale in modo diagonale tagliando il vetro posteriore: chi avrebbe osato tanto, se non Ian Kettle e (quindi) Volvo, in un segmento così inflazionato e che deve realizzare (necessariamente) grossi volumi e utili?
Poi io adoro il taglio centrale del portellone posteriore, all’interno del quale è stata inserita la scritta Volvo, e il frontale massiccio, quasi verticale, con la mascherina concava al centro.
Insomma: il design è approvato a pieni voti!
Dico, subito, che bisogna osare e giocare un po’ con le decine di possibili combinazioni di colore e materiali esistenti fra esterni e interni, per ottenere il risultato migliore; ce ne sono di belle e vanno preferite ai monotoni “classici”, visto che sottolineano ulteriormente le forme e solleticano la voglia di possesso.
Noi abbiamo optato per una vernice metallizzata che si chiama “Fusion Red” abbinata al tetto nero della R-Design (che, potendo, è la versione che dovete scegliere) e, viste le reazioni incontrate lungo il nostro percorso, devo dire che abbiamo fatto un’ottima scelta.

Lifestyle dentro

L’ XC40 propone, però, un approccio completamente nuovo anche per quanto riguarda l’interno della vettura e, più precisamente, i vani portaoggetti e gli spazi di carico. Lo capite da subito, salendoci.
Ha creato un luogo dedicato al cellulare, completo di punto di ricarica wireless e di porte USB, ha dato origine a numerose fessure (inserite nel cruscotto) per contenere monete, carte di credito o cavi di ricarica, ha aggiunto al vano portaoggetti un piccolo gancio a scomparsa da utilizzare per trasportare i piccoli sacchetti della spesa.

Il rivestimento centrale, delle porte e del pavimento, è realizzato con fibra di poliestere riciclato al 100% da bottiglie di plastica.
Tutto molto eco, tutto molto green (parole che esercitano un incredibile fascino in questo periodo) ma che sul nero gli amici invidiosi finiranno per “bollare” come una “morbidosa moquette” fine anni ’80.
Molto belli, invece, gli elementi decorativi in alluminio (definiti “Cutting Edge“) concavi del cruscotto e del pannello superiore delle portiere anteriori, che creano un effetto a contrasto tridimensionale.
Le prese d'aria sono piccoli oggetti di design che dovrebbero trovare posto al “MoMA” di N.Y.

Nella console centrale, sotto il bracciolo, c’è un ampio alloggiamento dove collocare la scatola dei fazzoletti di carta e uno speciale contenitore (estraibile) che consente di gettare comodamente i rifiuti se vi venisse, magari, l’idea di utilizzare il suo grande spazio interno come improvvisata garçonnière.
Del resto è una vettura destinata (anche) ad un pubblico più giovane, magari femminile e decisamente lifestyle, perché negarlo?

Un SUV dalla guida morbida

Il cambio automatico Geartronic a 8 marce, al fine lasciare più spazio sul tunnel centrale, ha una leva con finiture in pelle traforata R-design piccola (forse troppo?) che funziona a impulsi.
A volte è un po' indecisa e può capitare che, quando fa una scelta, sia accompagnata da uno sorta di scatto.

Ma in autostrada questo C-SUV è veramente comodo, silenzioso e rilassante. È un pacifico incrociatore e il “Drive Pilot” (opzionale) di Volvo, può essere utile per ridurre la fatica di un lungo viaggio.
È solo sui percorsi misti extra urbani che, dopo aver inserito la modalità “Dynamic”, l’assetto si dimostra un pelo “morbido” e il movimento del telaio, o chiamatelo “rollio”, arriva a farsi sentire un po’ di più, sebbene sempre senza eccessi.

Ovvio, sono complici anche il peso, i cerchi in lega – optional, belli ma esagerati da 20” – e la prontezza dello sterzo che, invece, è molto utile in città, dove l’ XC40 (scommettete?) passerà la maggior parte del suo tempo.
Non è quindi una sportiva, nonostante questa versione abbia il telaio con assetto “Sport“ e il sistema AWD sia un buon antidoto al sottosterzo, anche se potrebbe diventarlo adottando le sospensioni pneumatiche delle sorelle maggiori.

Ti mantiene calmo e in pace con te stesso, invece di spingerti a fare curve vigorose;
ti porta ad una guida confortevole, che trasmette un senso di sicurezza per tutte le stagioni, e questo (al giorno d’oggi) è una grande qualità.

In modo intelligente

Nel bagagliaio, infine, dalle buone dimensioni, è stato inserito un pianale intelligente che si può ripiegare per separare gli oggetti stivati e consente di sfruttare interamente i 1.039 litri (completamente piatti) grazie al meccanismo elettronico di ripiegamento dei sedili posteriori.

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Al Dott. Roberto Lonardi e al Dott. Gianluca Fabbri (Volvo Car Italia);
Al Golf Club STUPINIGI - C.so Unione Sovietica - Torino, per l'ospitalità;
Ad Enzo, Golf Player, per la simpatia nell'averci fatto da modello.