La Toyota GT86 2017 debuttato al New York International Auto Show
Test Drive
Toyota GT86 Racing MT
(prova su strada)
5 minuti, solo 5 minuti…
300 secondi in alcune situazioni possono risultare un tempo lunghissimo (pensate ad un distacco, tra due vetture, durante un G.P. di Formula 1), in altre relativamente breve (pensate ad un viaggio, coast to coast, Los Angeles-New York).
Bene, 5 minuti è stato il tempo necessario a me, una volta che ci sono salito, per sentirmi “cucita addosso” la 4 posti coupè più compatta al mondo… Valutate voi se sia stato poco o tanto…
Posizioni invitanti
La seduta è bassa, ma non da risultare eccessivamente scomoda, il volante e dritto (come si conviene ad una supercar) e calibrato, con spessore e diametro “old school” (che sono sempre più difficili da trovare); la leva del cambio è posizionata in modo perfetto, piccola e corta, con innesti veloci e precisi. C’è pure un freno a mano di dimensioni notevoli (incredibile, vero ?) e un differenziale Torsen autobloccante. Ovviamente c’è anche la trazione posteriore, una delle poche in questa fascia di prezzo, l’assetto rigido, ma non esasperato ed i consumi che vi permettono una media “reale” di 11,6 km/l.
... e comodità a portata di mano
I sedili sono contenitivi e realizzati in tessuto, con un bel mix black e red che fa molto “RACE”. L’ambiente interno
che vi circonda è semplice, privo di fronzoli; forse un po’ vintage, è vero, sopratutto se gli occhi vi cadono
sull’orologio digitale rosso (a 12 ore) modello “Casio“, ma tutto quello che vi serve è lì, a portata di mano, e
il display del navigatore, touch, se non stupisce a livello di grafica, è preciso è facile da usare… Ci salva, anche,
da un paio di autovelox, cosa chiedere di più?
I pulsanti ricordano le Jap del passato ma anche (se proprio vogliamo dirla tutta) quelli (recenti) della 4C, quindi…
Poi c’è il Bluetooth e l’USB, ma anche l’Aux e il lettore CD… Le vostre compilation mixate sono salve!
la sua linea
Con l’aggiunta del kit estetico (di cui l’enorme alettone – Codificato come “Spoiler Large” – è il biglietto da visita) non sfigurerebbe nemmeno in mezzo alle Giapponesi diTokyo Drift; se però, non amate gli sguardi sognanti dei ragazzini, è il termine “tamarro” vi provoca l’orticaria, beh, sceglietela nuda e cruda e ci guadagnerete (oltre che nel portafogli) anche nella mancanza di qualche scricchiolio dovuto all’aerodinamica aggiunta. Perché se vi soffermate a guardarla (ed avete tutti i DVD di “Fast and Furios“) beh, non potete non dire che sia bella, con quella sua linea filante e l’affascinante DNA nipponico che, oltretutto, nasconde un Cx di 0,27.
Guidiamola!
Il boxer Subaru (2.0, con doppia iniezione, niente turbo, incredibile vero ?) spinge bene ai bassi, poi vi abbandona per
un attimo ma, se insistete, ritrova grinta e non vi lascia fin sopra i 7.000. Basta avere fede nel lancette illuminate di
rosso dell’enorme contagiri centrale (a sfondo bianco) e ascoltare il suono (mai eccessivamente rumoroso e, forse,
proprio per questo eccitante) dei doppi scarichi.
Qualche cavallo in più non guasterebbe… È vero… Ma rischierebbe di mettere in crisi l’assetto, dovuto al
telaio sincero e giocoso, che è ottimo e il retrotreno, già decisamente impegnato; quindi, alla fine, va bene così.
200 CV la rendono (sopratutto se ne fate un uso da prima auto) una coupè accessibile e non troppo impegnativa,
almeno fino a che non disinserirete i controlli di trazione (e lo farete, statene certi) o premerete il
pulsante “VSC SPORT” che, non a caso, fa comparire anche una bella spia (con tanto di macchinina gialla) per
ricordarvi che il “pericolo” (che noi preferiamo chiamare “consapevole divertimento“) è sempre in agguato.
auto divertente ;)
La tendenza al sovrasterzo della Toyota e agevolata, rispetto alla Subaru, anche dalle sospensioni anteriori più morbide
e posteriori più rigide, il che mi fa pensare che vi fosse un chiaro intento di realizzare fin dal principio (al di là
delle economie di scala di cui siamo tutti schiavi) un’auto divertente!
Avrebbe fatto la felicità del “mantovano volante” (leggi Tazio Nuvolari) questa coupè2+2, visto che è l’auto
perfetta per descrivere, in modo semplice ed elegante, la teoria della “sbandata controllata” e quella del
sovrasterzo. Pare che il principale punto di riferimento degli Ing. Toyota sia stata una certa Cayman e, se
siete fans del marchio di Stoccarda, beh, ne sentirete sicuramente le influenze. Anche i freni “Advics” hanno
un ottimo feeling.
nessuna indecisione!
Se ancora siete indecisi con la BRZ, comunque, sappiate che nonostante i due (ma, in realtà sono tre, con l’americana Scion)
badget diversi, tutte escono dallo stesso stabilimento Giapponese di Ota e, a quanto pare, questa condivisione si
è rivelata un’operazione vincente visti i volumi limitati e i relativi costi di sviluppo. Una volta tanto, inoltre,
vi supplico di non prendere in considerazione l’automatico che, volendo, c’è…
Mano destra sul pomello del cambio e piede sinistro sulla frizione, sappiatelo, sono parte integrante del divertimento!
Insomma, salire su questa GT86 è un po’ come uscire da uno stellato Michelin, con un senso di fame, e
rifugiarsi (dopo solo 5 minuti) in una trattoria, dove vi aspetta un bel piatto di spaghetti, con basilico e pomodoro
fresco: Poco trasgressivo, è vero, ma decisamente accattivante!
I don't Like
Vi prego, progettisti Toyota, cambiategli il suono del clacson che, in pieno stile Subaru, beh, proprio non si può sentire!Lifers Cool
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