JIMNY: Suzuki Motor Corporation presenta il nuovo
Test Drive
Suzuki Jimny 4WD
1.5 5MT
(prova su strada)
Vado sempre molto felice nella sede torinese di Suzuki Italia.
Offrono un caffè fantastico e, quando arrivate alla reception, c’è sempre una ragazza splendida che vi accoglie.
Ho buoni amici e, in quegli uffici, si respira aria di passione.
Oggi, però, sono un po’ ansioso...
Perché, vi chiederete?
Perché non sono mai stato molto attratto dall’off road (anche se poi – per motivi lavorativi - lo pratico) e quindi l’idea di dover ritirare un Jimny (e non, magari una Swift Sport) aumenta a dismisura il mio battito cardiaco.
Che poi non dovrei nemmeno preoccuparmi così tanto visto che il vecchio Jimny, la terza generazione del 1998, ha fatto 20 anni di vita sorprendenti e, nel frattempo, tre cose sono aumentate di popolarità: i SUV, le loro dimensioni (rimpicciolite) e le loro forme retrò.
Beh, direi allora che con il suo nuovo design (funzionalmente onesto) in Suzuki hanno fatto, ancora una volta, una scelta geniale.
Quarta generazione...
Sono sincero, mi aspettavo un giallo “KINETIC PASTELLO” con tetto nero (e so che anche voi lo attendevate) ma vedo arrivare un "VERDE AMAZZONIA”, sempre pastello, che fa molto forze armate e Guardia Forestale.
“Una tonalità a bassa visibilità, perfetta per moderare l'impatto visivo sull’ambiente naturale”, mi dicono.
Sarà, ma inizialmente sono perplesso.
Lo guardo...
Ci giro attorno.
Lo riguardo e...
Tempo 15 secondi, me ne INNAMORO!
...In 50 anni di storia.
Meno cafone di un Jeep Renegade, robusto come la Mercedes Classe G (ma a scala ridotta) il nuovo Jimny è uno di quei pezzi di design che diventano immediatamente desiderabili. È uno di quei pezzi di design che andrebbero esposti al Moma!
Sono quasi certo che questo 4x4 abbia acquirenti fedeli ma, ora che mi soffermo a guardare con attenzione le sue rinnovate forme, scommetto che (magari anche grazie ai social media) ha già vinto nuovi fan e l’ha fatto (soprattutto) tra quelli che non l'hanno mai preso in considerazione prima.
È in grado di affascinare sia i professionisti dell’off-road, sia gli utenti urbani.
E questo ho modo di constatarlo, negli sguardi e nella curiosità che ancora suscita nella gente che mi incontra.
Maggiore funzionalità e praticità
Avete presente cosa voglia dire, dopo anni di auto dalle forme arrotondate e dalle linee estremizzate, accomodarsi al volante di un Jimny?
Scoprire come la sua carrozzeria squadrata garantisca una migliore percezione degli spazi e, grazie al suo cofano piatto e la visuale laterale nella zona del passaruota anteriore, migliori la visibilità esterna.
Metteteci una donna al volante e finirà per amarlo.
Questo perché capisce quanto siano elementi importanti, quando si è seduti sul sedile del guidatore, anche nella giungla urbana e non solo nell’off-road più impegnativo.
Inizio a pensare, quindi, che non attirerà solo più l’attenzione di uomini barbuti e grezzi, che adorano i loro giubotti tecnici di Gore-Tex e bevono grappa distillata illegalmente da borracce militari, ma possa trovar estimatori anche fra persone più votate al glamour e, quindi, posto anche fuori dalle palestre alla moda o nei Bar all’ora dell’aperitivo.
E poi volete mettere, signore che abitate in collina, quanto sia più facile da sgombrare dalla neve un veicolo a tetto piatto?
Quanto sia più gradevole non farsi sgocciolare in testa, mentre aprite le portiere e l’ampio portellone posteriore, per riporre le shooping bags?
Un po’ come i passaruota maggiorati e le protezioni laterali, che salvaguardano da sassi e pietre la carrozzeria, ma anche dai piccoli urti contro i “panettoni” dei supermercati.
No distrazioni...
La forma a cubo di Rubik, benché possa risultare un po’ ostica all’aerodinamica ed ai consumi dell’unico motore disponibile (un benzina di 1,5 litri aspirato con fasatura variabile, che sviluppa 102 CV), regala molta sostanza e pochi fronzoli.
Dentro non esiste nulla che possa distrarre dalla guida. Maniglie e comandi sono facili e veloci da raggiungere e non è fondamentale che vi ritrovate davanti una parete rocciosa di plastica dura, con teste di bulloni a vista, perché l’importante è che la superficie (seppur ruvida) sia antigraffio e antimacchia.
Il display Touch multimediale da 7”, con il suo navigatore lento e i menu difficili, arriva da Swift e Vitara. Così come le manopole del climatizzatore.
Da segnalare il sound degli indicatori di direzione: adorabile!
Il Jimny può ospitare quattro adulti e può anche offrire 377 litri di spazio per i vostri bagagli. Peccato non possa farlo contemporaneamente, quindi questo implica una scelta. City car 2 + 2 o pick-up coperto?
E pensare che i due sedili posteriori sarebbero anche spaziosi e ben piazzati per dare maggior spazio alle gambe di chi vi ci siede, preservando la sua vista in avanti.
Ma poi lo so che finirete per tirare un semplice cordoncino di tessuto per farli appiattire sul pavimento, creando una superficie di carico in plastica che dovrebbe anche essere facile da pulire e questa cosa mi fa pensare al campeggio, complici anche degli “antichi” (quanto “lussuriosi”) sedili anteriori ribaltabili e dei coprisedili dotati di cerniera e, quindi, lavabili!
Giungla urbana
La leva molto lunga del cambio è stata riprogettata per ridurre le vibrazioni, ma queste continuano ad esserci e, a volte, risultano ancora eccessive.
Peccato non abbia una sesta marcia. Farebbe risparmiare carburante e acufeni, perché il motore a volte gira in modo burbero e rumoroso.
Una volta alla guida devi un po’ abituarti.
Manca l’appoggio per far “riposare” il piede sinistro e lo sterzo è demoltiplicato e un po' vago.
Ma va bene così. L'auto è piccola e non pesa molto, quindi i carichi di sterzo non sono mai eccessivamente elevati.
Se poi vuoi proprio toglierti lo sfizio di testare le sue riserve di aderenza, il risultato è un comico rollio, ma mai pericoloso.
Questa è un’auto lenta.
Quindi meglio, molto meglio, l’off road grazie alla sua trasmissione ALLGRIP PRO.
Vs strade non battute?
Jimny è dotato di un sistema 4WD inseribile con marce ridotte, che può facilmente passare tra le modalità 2H (marce alte e due ruote motrici), 4H (marce alte con 4x4 inserito) e 4L (4x4 con marce ridotte), agendo unicamente sulla leva dedicata connessa direttamente alla trasmissione. Su “strade bianche” e sconnesse di montagna (proprio come quella che abbiamo scelto, che porta al Pian Verra) lui va senza sforzo. Anche dentro i ruscelli, grazie al sistema di controllo di trazione LSD, frena automaticamente le ruote che stanno slittando per redistribuire la coppia alle altre due. Tramette entusiasmo e pare dirti, mostrando il suo grande potenziale: "E tutto qui quello che sai farmi fare?” Perchè come dice il mio amico Alfo: "Non lo chiamare SUV che ci offendiamo: sia lui che io! È un FUORISTRADA VERO!".
Ridotta è meglio!
Logicamente rispetto ad un Wrangler è tutto più complesso: non avendo la stessa altezza da terra ti tocca ragionare molto di più su dove devi mettere le ruote, ma grazie alle dimensioni ridotte il più delle volte trovi traiettorie alternative e passi comunque.
Su sterrati stretti si può andare forte solo con le marce ridotte inserite, modalità 4L, che permettono di escludere il controllo di stabilità anche sopra i 30 km/h e di tenere andature di tutto rispetto (in quinta ridotta si raggiungono i 100 km/h). Per contro la notevole lunghezza delle marce ridotte penalizza il comportamento nei passaggi estremi, dove diventa necessario dare e togliere gas con perizia e precisione, soprattutto se volete raggiungere un angolo di attacco di 37°, quello di dosso da 28° e l’angolo di uscita di 49°.
Le sospensioni ad assali rigidi danno il meglio nella guida in fuoristrada. Quando una ruota è spinta verso l’alto da un ostacolo, la ruota opposta viene premuta verso il basso, fornendo un livello di grip più elevato su terreni irregolari.
L’architettura è presente su entrambi gli assali, permettendogli (in pratica) di viaggiare su qualsiasi terreno.
Serenità nella guida di tutti i giorni
Quando parcheggiate, occhio alla ruota di scorta che sporge sul retro: non ci sono sensori di parcheggio o telecamera di retromarcia.
Tutta di serie, invece, la tecnologia di sicurezza attiva Suzuki che, ogni volta che leggo mi strappa (nella sua elementare chiarezza) un sorriso:
“attentofrena, guidadritto, restasveglio, nontiabbaglio e occhioallimite”.
Lo so, signora della collina, ne è rimasta affascinata...
A volte per essere glamour è necessario anche avere il coraggio di distinguersi, sa?
Se le dico che ha anche la connettività con Apple Carplay, Android auto e Mirror Link l’ho convinta, vero?
I don't Like
Come sempre faccio, quando ho una vettura in test drive, do un’occhiata sulla rete a quelle che sono le impressioni generali dei suoi utilizzatori. Google, però, pare non amare molto quella “n” all’interno del suo nome. Mi viene da pensare che, se il suo inventore (nell’aprile del 1970) avesse saputo quanto avrebbe dato fastidio, in futuro, ai programmi di correzione automatica, beh, l’avrebbe chiamato solo “Jimmy”!Lifers Cool
L’unico sovrapprezzo, di 400 euro, è richiesto per le tre tinte di carrozzeria Bicolor (caratterizzate dal tetto nero) e dal cambio automatico a 4 rapporti con convertitore di coppia (+1.500 euro) . In pratica è una full-optional.Se pensi questo possa offenderti, beh, ci sono centinaia di cloni crossover, ma senza personalità, che ti aspettano.
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Katia Bertello (Suzuki Italia), Federico Francia per la scelta della location e alla Sig.ra Daniela Vicquery per averci permesso di percorrere la sua strada poderale.
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