Jimny Pro 1.5 4WD AllGrip: nessuno come lui
Test Drive
Suzuki Jimny Pro
4WD 1.5 5MT
(prova su strada)
A volte succedono cose inspiegabili.
Suzuki ha un fuoristrada (non chiamatelo SUV, vi prego) nudo e crudo che, ormai da anni, riscuote un grande successo tra gli amanti del genere. Capace e compatto, funziona su ogni tipo di terreno (grazie, soprattutto, alla sua leggerezza) quanto nei centri urbani (grazie alla sua agilità).
Eppure, per motivi legati alle sue emissioni, la versione a tre porte e quattro posti (omologata quindi in Italia come "automobile") viene fatta sparire dal listino. Ovviamente dopo essere stata venduta fino all'ultimo esemplare.
Ora, premesso che siamo un po’ dubbiosi sul fatto che abbia senso una legge che considera ecologici SUV plug-in mastodontici, da oltre due tonnellate e mezza (e con svariati quintali di batterie) e giudichi inquinante la Jimny, la Casa di Hamamatsu invece di proporla con una nuova motorizzazione più coerente, decide di dotarla di un suffissò "PRO" e offrirla (questa volta solo con due posti) come "autocarro" N1, quindi ancora omologabile con il 1.5 benzina aspirato da 102 CV, anche se sempre più difficile da reperire.
Unico e ricercato
È l'unico modello che rimane disponibile in Europa.
E tutto questo anche se l'adozione di una motorizzazione mild hybrid o del 1.5 full hybrid da 115 CV della Suzuki Vitara avrebbero potuto dargli una chance di tornare, rispettando le normative sulle emissioni. Soprattutto ora che in India ha fatto il suo debutto il Jimny a 5 porte che, allungata di 34 cm (per dare spazio alle due portiere posteriori) secondo noi sarebbe stata perfetta per segnare l'atteso ritorno che, invece, mi spiace dirvelo, non ci sarà!
Del resto a Nuova Delhi l'attenzione è tutta sul mercato interno, India, Africa e America Latina, in cui la "frenesia green" è ancora debole.
Tradotto è un po’ come dire che là, inquinare, è lecito... Mentre qui no.
E come se si abitasse in due mondi diversi e non in un unico pianeta.
Bello e... Impossibile!
Ma è anche vero che il bello del Jimny è il poco ingombro, la maneggevolezza, il peso...
Con questo modello, per i suoi fans, si metterebbe fine a un mito. Quindi questo ha prodotto un aumento dei prezzi dei modelli usati che, se fate un giro su qualche market place specializzato, ora sono decisamente superiori rispetto al costo che il Jimny aveva da nuovo.
E questo, in un'ottica di vendita, è un vero peccato e, forse, anche un errore. Quando è nato, infatti, il Jimny voleva essere un’auto accessibile, alla portata di tutti.
Oggi, invece, è diventato un prodotto esclusivo, quindi per pochi.
PRO-Patria
Eppure questo "Pro" non cambia di una virgola rispetto alla Suzukina che tutti conosciamo. Davanti c’è sempre il simpatico muso verticale con i fari tondi e la mascherina a cinque feritoie, mentre dietro c’è l’immancabile ruota di scorta.
La novità sta solo in quei due posti anteriori, ora separati dal vano di carico attraverso una griglia metallica che, soprattutto per chi è alto più di un metro ed ottanta centimetri, può causare qualche problema nel trovare la giusta posizione di guida, oltre a diminuire lo spazio a disposizione in abitacolo.
Però, essendo fissata solo con 4 bulloni, la si può far retrocedere di qualche centimetro o, per i più coraggiosi, addirittura rimuovere e sostituire con una in nylon.
Ovvio, in caso di controllo possono nascere delle discussioni...
A voi, quindi, la scelta.
PRegi O difetti?
Poi, dai, diciamolo: sul tanto ricercato Jimny in configurazione quattro posti, dietro è sempre stato scomodo e difficile entrarci ed ha un "bagagliaio" dove non ci infilate nemmeno gli zaini dei bambini, nel caso lo usaste per portare i figli a scuola.
Tutto questo senza poter nemmeno abbassare quelli posteriori che sono (per qualcuno) inutili ed avere un bel pianale robusto, quindi da maltrattare, nel caso voleste utilizzare lo spazio per trasportarci, che so, magari la legna per riscaldare il vostro chalet in montagna, perché si rovinerebbero.
Quindi qualche lato positivo, dal lato “PRO”, c'è:
al posto degli 85 litri del bagagliaio del modello 3 porte, ora abbiamo 863 litri che faranno la gioia di chi con il Jimny ci lavora o, più semplicemente, lo utilizza come compagno di passioni anche nel tempo libero. Bazzicando Ikea o parchi, montagne e zone impervie e portandosi dietro il materiale necessario per affrontarle in completa sicurezza.
Se poi avete un compagno a quattro zampe, beh, per lui diventerà un monolocale perfetto!
Meno è meglio
Così anche il solito 4 cilindri benzina, aspirato da 1,5 litri 105 CV e 130 Nm di coppia, qui abbinato ad un cambio manuale (a soli 5 rapporti) ed al sistema di trazione integrale “AllGrip Pro AWD” con tanto di ridotte ad innesto a leva, non sembra poi così male, nonostante i suoi consumi da supercar.
E tutto, una volta che siete seduti davanti al suo volante, ritorna ad essere analogico in un mondo sempre più digitale. Le poche, ma indispensabili, informazioni del quadro strumenti, la radio a 2 altoparlanti, il suo schermo ingombrante, il clima semiautomatico, le plastiche un po’ rigide e scricchiolanti, i tasti sul volante che invece che premuti vanno sollevati verso l’alto. La spia della temperatura dell’acqua che, di un blu acceso, si confonde con quella degli abbaglianti.
Vs strade non battute?
Tutto, invece di indisporvi, vi trasmette un senso di calma, di tranquillità.
Pochi ADAS, niente ansie. Solo i sedili riscaldabili, utili soprattutto se vi ritrovate in mezzo ad una tormenta, che paiono essere il vero lusso irrinunciabile.
Qui il divertimento è poter andare dove altri non possono nemmeno pensare di avventurarsi. È affrontare le rotonde con quel brivido del rollio che richiede sangue freddo, ma finisce per farvi sorridere.
È avventurarsi per ripide discese sul fango, facendosi aiutare dall’Hill Descent Control.
Quindi se continua a mancare l’appoggio per far “riposare” il piede sinistro, lo sterzo pare essere migliorato, soprattutto in città.
Anche la leva del cambio, con la sua caratteristica e vincente lunghezza, sembra vibrare meno.
Non si ferma MAI!
Su “strade bianche”, sconnesse ed innevate (proprio come quella che abbiamo scelto, che porta al Piano Audi e al rifugio Alpe Soglia) lui va senza sforzo.
E avrebbe fatto la felicità dei Partigiani e degli Alpini che, lungo le pendici di questo monte, ci hanno condotto le proprie battaglie, magari sui dorsi dei muli.
Insomma
un po’ come la Mercedes Classe G (ma a scala ridotta) il nuovo Jimny è uno di quei pezzi di design che diventano immediatamente desiderabili.
Pensate che è stato ddirittura “tunizzato” nel mondo del lusso!
Guardate il Black Bison della giapponese Wald International cliccando, sotto, il nostro link.
Il compito di Suzuki deve essere quello di salvare il successo del fuoristrada trovando una configurazione che metta d’accordo l’Unione Europea.
Perché il Jimny è diventato un mezzo iconico e, se ti innamori, non la lasci più!
I don't Like
Se lo usate per l’off-road, mettete in conto la sostituzione dei pneumatici di serie con altri più performanti e scordatevi le 4 stagioni.Lifers Cool
Il bello di avere un Jimny è che non dovete più preoccuparvi di marciapiedi a lama, strade con crateri vulcanici, gente che ci prende contro nei parcheggi e “bimbiminchia” che si siedono sul cofano a mangiare il kebab. Anche in caso di un attacco marziano, beh, sono quasi convinto che ne uscireste illesi.Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Katia Bertello e Francesca Rossi (Suzuki Italia), Federico Francia per la scelta della location e Tiziana e Roberto che ci hanno permesso di portare a termine la nostra scalata motorizzata.
Un consiglio: seguite il gruppo Facebook Suzuki_Jimny_italia, ci troverete un sacco di belle persone e notizie molto interessanti.
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