Mach-E un SUV, con il cuore di Mustang
Test Drive
Nuova Mustang Convertible
2.3 EcoBoost Automatica (prova su strada)
“Quanti cavalli ha?”
“Quanto costa?”
“Quanto fa?”
“Consuma eh?”
Queste sono alcune delle domande più frequenti alle quali dovrete saper rispondere se deciderete di sedervi al volente di un mito dell’automobilismo, la Mustang, del colore di un altro mito, dei fumetti questa volta: l’incredibile Hulk.
Due storie parallele, fatte di carattere indomito, forza bruta e indipendenza.
Supereroe Marvel
Il New Orleans Green è un colore spettacolare.
Eccessivo, spudorato, cattura l’attenzione. E’ il colore perfetto per sottolineare il carattere della Mustang (il nome della razza di cavalli, da cui la macchina prende il nome, deriva dalla parola spagnola mesteño, che significa non domato).
Il nuovo colore si fa notare, sottolinea le forme muscolose e mette in risalto la linea filante della convertibile.
Davvero belle e indispensabili, a parer mio, le strisce nere. Completano la macchina, danno quel tocco retrò che richiama alle competizioni degli anni passati e trovo assolutamente irresistibile la nuova disposizione: non più due strisce parallele di uguali dimensioni ma una striscia dominante affiancata da una più sottile.
Da avere!
Ulteriore riflessione cromatica: il New Orleans Green non è un colore adatto a tutte le età.
Per chi come me è piemontesissimo e ha una famiglia molto “blu scuro” farà difficoltà a far digerire questo colore e si sentirà dire: “Fede, davvero bello il verde per carità, però magari quando andiamo in giro insieme la teniamo chiusa, eh?”.
Ricevuto, forte e chiaro, mamma!
Se il verde sortisce questo effetto potete comunque scegliere tra una ampia gamma di colori diversi: il San Francisco Red o il Nashville Orange se volete rimanere sulla linea aggressiva o i bellissimi (e devo dire miei preferiti in assoluto) San Diego Blue o Miami Blue. Con le strisce bianche rappresentano quanto di più Mustang possa esistere sulla Terra.
Dolce e brutale
Forte e muscolosa, come Hulk, questa Mustang Convertible 2.3 Ecoboost Automatica racconta tutto ciò che di nascosto e intimo un uomo tiene celato dentro, facendolo esplodere (improvvisamente) con tutta la sua violenza. L’accelerazione del motore 2.3 Ecoboost da 270 CV è così, dolce quando non si vuole esagerare, brutale quando si mette il tasto sport e si decide di affondare il piede.
Come Bruce Banner è riflessiva e posata quando vuoi viaggiare tranquillo, ricordandosi sempre che il colore esterno rimane quello del mostro verde. L’abbiamo portata in giro per Torino e... Gli sguardi di chi sta intorno sono curiosi, affascinati.
Senza dubbio la sensazione più bella è vedere gli occhi estasiati dei bambini che la indicano, guardandola con adorazione come una proiezione gigante dei loro modellini preferiti.
Agilità, buona visibilità e ottimi sensori
Si tratta della prima generazione di Mustang pensata per il mercato globale, e non solo per quello statunitense.
Dal lontano 1964, anno della prima serie, il DNA non viene snaturato, rimane una perfetta GT.
Mai eccessiva nel comportamento, mai troppo rigida.
Veloce quando volete, sempre comoda.
Volete attraversare gli Stati Uniti da costa a costa?
E’ la macchina che fa per voi!
Rappresenta un distillato puro di America.
Il design è inconfondibile, leggermente rinnovato nel frontale, ha dei particolari davvero notevoli, come i led posteriori che richiamano gli sfoghi d’aria laterali della prima serie.
Lo sterzo ha un raggio ampio, soprattutto relazionato alle dimensioni della vettura, che la rendono piacevolmente agile anche nel misto cittadino dove l’abbiamo testata per più giorni.
Un esempio?
Sulla diga del Lago di Ceresole Reale siamo riusciti ad infilarla in uno spazio davvero angusto per fare alcuni scatti e la Mustang non ha battuto ciglio. Agilità, buona visibilità e sensori ottimi consentono di fare manovre davvero complicate.
Open Air
Viaggiare con la capote chiusa è un sacrilegio quando si ha a che fare con una sportiva di questo tipo quindi... Giù il tettuccio!
La capote è in tela ed è dotata di un meccanismo automatico che la ripiega in meno di 8 secondi. Nota dolente? Lo sgancio che come primo step necessita lo sblocco di un maniglione manuale, per poi schiacciare il tasto per azionare il meccanismo elettrico.
Una concezione forse un pò datata per quanto riguarda la sicurezza e sinceramente si potrebbe fare di meglio.
Un’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso sono i due “copri montanti” in plastica che vengono forniti dalla casa. Quando si viaggia con la capote abbassata lo spazio all’altezza dei sedili posteriori rimane aperto, lasciando il telaio del tettuccio in bella vista. Non proprio una soluzione di lusso per una vettura di questo calibro.
In quanti secondo voi, una volta aperta la capote, si prendono la briga di:
1) scendere dall’auto
2) aprire il baule
3) trafficare per chiudere i due spazi rimasti aperti
4) rimettersi alla guida
Pochi, vero?
Io non l’ho fatto e non lo farò sicuramente!
Paradiso highway
Una volta aperta le sensazioni di guida vengono amplificate, il suono dello scarico entra nell’abitacolo stampandovi un bel sorriso sulla faccia. Il fruscio dell’aria (forse un po’eccessiva alle alte velocità, ci andrebbe un frangivento di serie) vi fa godere appieno dell’esperienza di guida. Non siamo su una highway americana, ma devo dire che non ci manca per nulla. Le montagne del parco del Gran Paradiso, le curve e i rettilinei che collegano i tornanti che incontriamo ci fanno essere esattamente dove vorremmo.
Siamo riusciti ad accedere in questo splendido angolo di montagna dal momento che il guardiano, amante dei motori, non appena ha visto la Mustang avvicinarsi ci ha aperto i portoni senza esitare. Ancora non sappiamo se affascinato dal mito americano o se spaventato dal verde acido ricollegandolo, in lontananza, ad un attacco dei supereroi della Marvel.
Dentro ottime sensazioni...
L’abitacolo è accogliente e ben rifinito, non claustrofobico, i sedili sono comodi ed avvolgenti. Sulla versione che abbiamo provato sono dotati di raffreddamento e riscaldamento e la sensazione è davvero ottima.
Il cockpit digitale è configurabile in tre diverse opzioni (normale, sport e circuito) che accentuano i dettagli che più sono utili nelle varie modalità. Nel quadro strumenti LCD da 12”, è possibile configurare a piacimento i colori, sia principale che di sfondo, giocando con varie combinazioni:
sulla nostra ovviamente abbiamo mantenuto il verde acido per coerenza, ma devo dire che lo sfondo blu scuro con i dettagli rossi ha quel sapore racing che mi ha sedotto.
Lo schermo centrale è di facile lettura soprattutto per quanto riguarda il navigatore.
I tasti sul volante sono tanti, forse troppi, ma sono intuitivi e dopo un po’ci si fa l’abitudine.
Belli i tasti in stile aeronautico, di alluminio, sotto lo schermo centrale, alla destra del tasto di accensione.
Mi piace molto come questa vettura sia completamente configurabile: potete scegliere varie modalità di guida: Normal, Sport+, Neve/Ghiaccio, Drag Strip, Circuito e MyMode.
Con quest'ultima è possibile creare la vostra modalità personalizzata, mettendo magari lo scarico in versione circuito e lo sterzo e la risposta del pedale più morbidi, nel caso vogliate godervi solo il suono dei 270 CV e non andare troppo spinti.
Il cambio automatico a 10 rapporti è fluido e scattante, forse un pò troppo rilassato nella modalità sport, quando ci si aspetta di essere presi a calci dalle cambiate.
Non è una vettura da tempo sul giro, ma sa come farvi divertire.
Quindi? “Wow”!
All’inizio dell’articolo vi ho parlato di tutte le domande che vi vengono rivolte quando siete alla guida della bestia in questione, però non vi ho raccontato qual è la mia preferita.
In realtà non è una domanda, è una semplice espressione di stupore: “Wow”.
Quindi cosa aspettate?
Mettetevi un cappellino e godetevi il mito americano.
I don't Like
Alcuni particolari in plastica degli interni e la troppa aria che entra a veicolo aperto.
Lifers Cool
L’effetto Mustang, che da emozioni forti e la possibilità di personalizzazione dei vari componenti di guida.
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Daniela Melella, Liliana Bean (Media Specialists), Monica Mecacci e Marco Alù Saffi (Ford Italia S.p.A.). Il personale Iren della diga di Ceresole Reale per l'ottima ospitlità.
Il Direttore Marco Longhini per avermi dato questa opportunità.
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