McLaren 570S: arriva la Spider!
Test Drive
McLaren 570GT
Coupè
(prova su strada)
Il termine "viaggio" deriva dal provenzale viatge; i popoli antichi viaggiavano molto e non c'è quindi da stupirsi se, per esempio, la cultura classica, greca e romana, è ricca di opere che trattano il grande tema del viaggio;
se Sant'Agostino, quindi, diceva:
"Il mondo è un libro, e coloro che non viaggiano leggono solo una pagina",
risulta (però) importante capire anche con quali mezzi si compie questo spostamento da un luogo ad un altro.
Perché nonostante la meta possa essere (a volte) una località glamour (nel nostro caso, il Principato di Monaco e, quindi, Montecarlo) bisogna sempre, prima, capire come arrivarci!
Cielo azzurro o stelle sulla testa e il motore dietro le spalle…
Così ci ritroviamo (io e il fotografo) su un Regionale Veloce che, invece di correre spedito, procede a passo di lumaca tra i monti di Piemonte, Liguria e i confini della Francia, tra controlli doganali, extracomunitari alla ricerca di una presa di corrente per ri-caricare il loro cellulare e signore, eccitate, per una giornata di trasgressione al mare in fuga dai loro mariti...
Quindi, vi devo confessare, è solo l'idea che ad attenderci c'è una meravigliosa supercar a farci superare il disagio dell'attesa e a farci muovere, come cavalieri, chierici vaganti, guerrieri e mercanti, con la speranza di lasciare un segno del nostro andare.
Benché la stazione di Montecarlo debba gestire una rete ferroviaria lunga solo 1,7 km (incredibile, vero?) risulta interrata, piena di luci e molto sfarzosa. Sicuramente ci sono più scale mobili (al suo interno) che binari quindi, non appena scesi dal treno, iniziamo subito una ricerca spasmodica del nostro oggetto del desiderio!
Così vedere, dopo un po' di sali e scendi, il sorriso di Federica e, contemporaneamente, il blu (molto accattivante) della McLaren 570 GT, beh, ci ripaga subito dell'avventuroso viaggio!
Finalmente arriva... Il viaggio di ritorno!
Prima cosa, sistemare le nostre borse aprendo, sul lato posteriore, il lunotto che offre un facile accesso ad un'area di stoccaggio, che è la vera novità di questa GT. Incorniciata in fibra di carbonio l’apertura è in vetro colorato e si apre (sempre, in base al mercato di appartenenza) in modo che voi siate (al sicuro) dal lato del marciapiede. La piattaforma di stivaggio che si viene a creare dietro ai sedili, rivestita in pelle (e quindi molto lussuosa) è dotata di pattini e un anello di sicurezza per il trasporto dei bagagli: 220 litri in più, per chi è abituato ad usare questa tipologia di veicoli, non sono pochi come spazio di archiviazione (o, come lo chiamano a Woking, “Touring Deck”), soprattutto se sommati ai 150 già esistenti nel bagagliaio anteriore.
Monolocale vista Loft!
Vi chiederete probabilmente, visto che la sotto c’è il motore, se potrete metterci solo bagagli non deperibili (come le sacche da golf) o, magari, anche una pizza surgelata da proporre (come raffinato menù) alla vostra nuova conquista.
Tranquilli, l’abbiamo testata e la nostra cena “gourmet” è arrivata a destinazione intatta... E non fusa, come si potrebbe pensare!
Il tetto panoramico, simile a quello montato sulla P1, aggiunge luce e un senso di spazio immenso all'interno dell’abitacolo; grazie, fondamentalmente, a questo piccolo “trucco” tutto all’interno sembra molto più grande e parte del suono che si percepisce è assorbito dal rivestimento del padiglione (il corpo dell'auto è stato riempito con materiale fonoassorbente) e quindi il rumore complessivo è, soggettivamente, più basso rispetto alla 570S e vi permette di chiacchierare (volendo) tranquillamente o ascoltare il meraviglioso sistema audio Bowers & Wilkins.
L'interno in pelle estesa, miscelata abilmente con il pack carbonio, offre una finitura sontuosa (ma allo stesso tempo sportiva) di un livello difficile da trovare su altre Mc; i sontuosi sedili in pelle ti abbracciano comodamente e le porte soft-close, che si aprono in modo coreografico verso l'alto, funzionano veramente bene.
Sono incredibilmente leggere e facili da aprire e chiudere e, anche in una piazza così snob e di élite come quella di Montecarlo, provocano sempre strani risolini ammirati (attorno a voi) ogni volta che vi apprestate a salire o scendere (cosa che, grazie ai sottoporta ribassati, non richiede più l’agilità di un atleta Olimpico ma… Solo un po’ di sano allenamento). Ci risulta, quindi, subito chiaro come l'utilità della GT non abbia danneggiato il suo sex appeal.
Strada libera, prima di dare sfogo al motore...
Una volta al volante si prende velocemente confidenza con l’auto: tutto è concentrato nella consolle centrale dove, oltre ai manettini per cambiare la dinamica di guida, c‘è anche il pulsante di avvio del motore, il launch control e i tre pulsanti (sistemati in caduta verticale) per passare da drive, neutral o reverse. Ah, dimenticavo, c’è anche il meraviglioso pulsante del sistema start/stop.
Più utile, invece, alla sinistra del volante, la leva per alzare e abbassare l'auto, di cui abbiamo fatto un uso veramente intensivo sui numerosi dossi di rallentamento incontrati. Qualche volta si incasina un po’… Meglio evitare, allora, dal farsi prendere dalla voglia di fare del “tira e molla”, tra un dosso e l’altro, e aspettare di avere un po’ di strada libera prima di dare sfogo al motore visto che l'auto, poi, finisce che ogni volta si ri-abbassa automaticamente...
Il sistema di navigazione è facile da usare, ma migliorabile, soprattutto nei tempi di risposta e per la sua disposizione a “cartelle” un po’ obsoleta; l'icona del conducente invece, che indossa un casco, sul sistema di climatizzazione è fantastica.
Insieme al tweeter, posizionato in cima al cruscotto, beh, sono la classica ciliegina sulla torta.
L’anima da Supercar, travestita da Gran Turismo...
Dopo essere stati fermati alla frontiera (più che nascondere qualcuno all’interno nel bagagliaio, crediamo di aver dato una botta di vita – e di selfie – ai ragazzi delle nostre Forze Armate) abbiamo ripreso il viaggio verso Torino.
Avere tra le mani lo stesso motore della 650S, un V8 biturbo da 3.8 litri di cilindrata, ma sapere che è stato depotenziato a 570 potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Invece no, visto che (vi assicuro) questa potenza è più che sufficiente (anzi, meglio, più equilibrata) per una GT. Il suono del propulsore e dello scarico è diverso da qualsiasi altro V8, non fa il scalpore del V10 di una Lambo ma (come molte altre macchine moderne veloci) suona meglio all'avvio (con adorabili brontolii) che durante la corsa (dove si assottiglia in un basso ringhio).
La nuova scatola del cambio, a sette marce, è così ben regolata (in modalità automatica) che i paddle sembrano quasi superflui.
Inoltre, agendo sulla console centrale, è possibile scegliere, combinare e abbinare l’”Adaptive Panel” tra Normal, Sport o Track. Sostanzialmente puoi avere tre macchine diverse, semplicemente premendo il pulsante di attivazione e, quindi, finirete per giocarci un po’. La maggior parte delle auto, girando una manopola del genere, ti offrono solo un leggero allentamento del guinzaglio sul controllo della stabilità e, se sei fortunato, una risposta più sensibile dello sterzo e più veloce del gas. Qui, invece, oltre che la risposta del telaio e dell'acceleratore, cambia anche radicalmente la personalità del motore e tutto questo sa, terribilmente, di F1.
Il cluster degli indicatori è semplice, colorato e cambia indicazioni passando tra le diverse modalità di guida. È facile da leggere e capire ed è molto bello da guardare, soprattutto di notte, mentre percorriamo l’Autostrada dei Fiori.
Una cosa è sicura: le impostazioni del software sono state ottimizzate (sempre rispetto alla 570S) e, con i pneumatici P Zero più orientati alla strada e la manopola Handling lasciata in Normal (la sua posizione più morbida) la GT diventa straordinariamente flessibile anche sulle superfici più ruvide e, sulla A10, è davvero una “gran tourer” convincente… Che, però, ti spinge (e lo faremo) a cercare anche strade più impegnative.
Curiosità e... Molte domande!
Dopo aver goduto di uno splendido tramonto a Bordighera, percorrendo “La Corniche”, e ormai notte quando arriviamo in città e ci dirigiamo verso il centro di Torino.
Qui la 570GT desta molta curiosità e molte domande; fa capire che la McLaren è ancora un marchio poco conosciuto e “di nicchia” rispetto ad altri blasonati produttori nostrani a cui, molto spesso, viene erroneamente associata.
Qualcuno chiede: “Che Ferrari è?”, mentre qualcun’altro la scambia per una R8 che, in effetti, ci pare la rivale più ovvia.
Questo ci fa capire come il marketing della Casa Inglese deve ancora lavorare (vista la crescita enorme sia nella disponibilità dei prodotti, sia nelle vendite del Brand Inglese) per farla conoscere al grande pubblico e ci piace l’idea di aver contribuito un po’ anche a questo.
Del resto le sue proporzioni sono perfette e non ci sono angoli “cattivi”: come negarlo?
Tra le curve...
Dimenticavo: nei giorni passati insieme ho portato la McLaren anche in montagna, sulle strade delle Alpi; sono vicine a casa mia e, se vivi vicino a dei Passi, hai una supercar e non ci vai, beh, sei proprio uno stupido. Punto.
Tra le curve, in Sport, la 570GT non è solo veloce, ma anche piuttosto facile da guidare, visto che offre un bilanciamento di marcia neutro e molti avvertimenti quando i limiti vengono violati, pur rimanendo loquace e divertente. C'è un sacco di coppia, a medio raggio, ma se vuoi accedere a cose davvero pazzesche devi andare a nord dei 6.000 giri, come è giusto che sia.
Su una stretta e tortuosa strada di montagna, l'auto si sente incredibilmente stabile, precisa e facile da posizionare, non disperatamente vivace, ma enormemente coinvolgente. E anche questo, a me, è piaciuto un sacco!
La “Baby McLaren” ha molti plus!
Alla fine di questa lunga convivenza, quindi, credo che il lavoro fatto dai tecnici di Woking sia stato sublime e, soprattutto, ben focalizzato; se il punto di arrivo di questa Gran Turismo doveva essere "il viaggio", inteso come lunghi spostamenti quotidiani su strade extra urbane e autostrade, beh, l'obiettivo è stato pienamente centrato e i compromessi da gestire (ora, rispetto alla "S") sono diventati veramente pochi.
...Almeno fino a che non si entra in città e la si utilizza nei centri urbani.
Qui, la 911 (Turbo S) rimane un punto di riferimento, ma anche una concorrente agguerrita e leggermente superiore, soprattutto se la usate per andare a fare la spesa, a prendere i figli a scuola, tra dossi artificiali e il traffico dell'ora di punta.
Mi sento, però, di dire che la direzione intrapresa della 570 GT è quella giusta e aggiungo che, in un mondo in cui l'immagine e il differenziarsi è sempre più importante, quei cori entusiasti al suo passaggio (e l'apertura coreografica delle sue portiere) alla lunga diventeranno un plus rispetto alla tedesca e varranno (sicuramente) qualche piccolo sforzo di gestione in più!
I don't Like
Le regolazioni dei sedili, tramite interruttori e pulsanti che sono nascosti alla vista e difficili da raggiungere e la corsa del pedale del freno lunga che, nell’immediato, può essere un po’ snervante e richiede abitudine.Lifers Cool
Una McLaren più morbida, più silenziosa, più attraente (soprattutto nella parte posteriore, grazie alla maggiore libertà concessa agli stilisti) e più pratica?Una McLaren che ti indica quanto tempo trascorre “ferma”, per farti capire che è da usare ogni giorno...?
Oh my God!
VIDEO
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
McLaren Automotive Limited (Woking) e Dott.ssa Federica Bruno (PR Consultant South Europe), Cristina Anfuso (Model), Emanuela Sampaolo e Ennio Pasquariello (for shooting logistic support)
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