Maserati GranCabrio MC
(Centennial Edition) Prova su strada e pista
Vogliamo condividere
con te le nostre
"emozioni di guida"
Maserati GranCabrio MC
(Centennial Edition)
prova su strada
Non c'è nulla da fare: quando hai una supercar non puoi esserne geloso, ma devi (necessariamente) imparare a condividerla con gli altri.
Devo dire che, personalmente, essere consapevole che ho tra le mani una vettura del parco stampa Maserati mi ha aiutato molto, anche se (già nei limitati giorni di convivenza) non posso negare che il legame “uomo-macchina” che si viene a creare è forte, crea dipendenza e, quindi, anche qualche inopportuna gelosia.
Così devi fare “buon viso a cattivo gioco” con chi si scatta i selfie (sdraiandosi sul suo lungo cofano), a chi in autostrada ti affianca per fotografarti (rischiando di finire contro il guard rail) e ai papà delle allegre famigliole che usano i bambini come mezzo di persuasione per chiederti di potersi sedere al volante.
BEST SHOTS
Impossibile rimanere insensibili…
Se poi hai la fortuna di avere una GranCabrio MC, per giunta in edizione limitata Centennial (dedicata al centenario della Casa modenese, che si è tenuto nel 2014) beh, è normale che tutti ti chiedano (pure) di fargli sentire la voce dell’otto cilindri a V di 90° di 4.691 cc, incredibilmente potente ed elastico, a cui (e qui non si discute) è impossibile rimanere insensibili; anzi, devo dirvi che questa "cosa magica" succede anche quando l'accendete senza aprire gli scarichi, utilizzando il tasto "Sport".
E la cosa fantastica è che non c'è modo di sentirsi a disagio per tutto quel rumore che si crea quando ruggisce tutta la sua furia dagli scarichi riposizionati in alto e centralmente (fidatevi: roba, letteralmente, da far risvegliare i morti). Guardatevi attorno: tutti vi guardano con un sorriso estasiato e questa è una magia che solo una Maserati (e la sua cugina "Rossa") riescono (ancora) a creare, senza far intervenire "comitati in difesa della quiete pubblica".
La cosa ancora più bella è che nel fare questo, quando sarete al volante, saranno alterate anche tutte le vostre percezioni sensoriali, che vi lasceranno a bocca aperta.
PROVOCA EMOZIONI!
Ci vuole tempo per imparare a conoscere la MC, un viaggio lungo (fatto di stradine, percorsi urbani, autostrade e un
po' di pista) perché solo così si percepisce, per bene, la sua dinamicità e il mistero dell'erogazione
del suo motore (ovviamente aspirato) by Maranello.
Le sospensioni assorbono ogni sconnessione senza compromettere comfort e traiettoria.
L'elettronica mette alla prova i vostri riflessi, prima di intervenire, così dopo un po' che la utilizzate (soprattutto tra i cordoli) potete anche decidere di escludere tutto e godervela "nuda e cruda", così com’è, rimanendo letteralmente impressionati dal perfetto mix tra il suo telaio e il motore.
Nella vita di tutti i giorni…
La GranCabrio MC Centennial Edition è una manifestazione di lusso allo stato puro; la sua linea, benché abbia ormai molti anni sulle spalle (parliamo del 2007) continua a rubare il cuore e a lasciare senza fiato. E’ vero, emana un carisma particolare che nasce dalla combinazione tra la sua presenza mozzafiato e il suo inconfondibile spirito competitivo.
Il telaio, benché la sigla MC potrebbe indurvi a pensarlo, non è progettato per fare tempi da record su un autodromo ma, soprattutto, per emozionarvi sulle strade (possibilmente tortuose) di tutti i giorni. Salire a bordo di una di queste auto non è un semplice viaggio, ma molto di più: è un’esperienza che esalta le emozioni visive, tattili, uditive e olfattive di chi le guida e stimola l’immaginazione di chi le guarda.
Ecco perché, una volta lasciato l’autodromo di Modena ed essercela portata a casa, siamo rimasti tutti molto felici della successiva giornata di sole che ci siamo guadagnati, tanto che ci è venuto da pensare che anche lassù, qualcuno, pare abbia voglia di dare un’occhiata a questa intrigante creatura nel suo territorio più congeniale: ossia quello che corre verso la cima di una montagna italiana immersa tra le Alpi.
La vernice a triplo strato, “Blu inchiostro” dalla tonalità strepitosa, brilla alla luce del sole; la carrozzeria sembra presa e “strecciata” all’infinito, non c’è nessuno dettaglio cromatico superfluo, il nuovo design del frontale (con moderni gruppi ottici) è strepitoso e la coda, con il discreto spoiler fisso in carbonio (che integra il terzo stop e ha la funzione di creare deportanza alle alte velocità) applicato sul bordo esterno del cofano, vi da l’idea di un gigantesco bagagliaio che, invece, all’occorrenza si rivela praticamente inesistente (soprattutto se, dentro, ci tenete il relativo frangivento). Per completare il nuovo look, super sportivo, sono stati introdotti (come dotazione standard) anche i nuovi cerchi forgiati Trofeo Design da 20” Matt Smoke, attraverso i quali si scorgono le pinze freno Blu Opaco Anodizzato, con il logo del centenario nel mozzo rifinito in grigio Smoke e i freni carbo-ceramici (realizzati dalla Brembo) che hanno il compito di arrestare i suoi 1.973 chili di massa offrendo una frenata potente e resistente ad un uso intensivo.
Rumore? No, melodia!
Apriamo la capotte e, oltre all’aria frizzante, arriva (in tutta la sua pienezza) il ruggito brutale del motore aspirato.
Dalla console, infatti, abbiamo attivato la modalità sport per poter aprire le valvole degli scarichi e liberare l’intero repertorio degli effetti vocali del V8. In questa modalità, poi, la GranCabrio MC prevede il blipping (colpo di gas) automatico durante il passaggio alla marcia inferiore e il sistema Launch Control, chiamato MC Start Strategy , che funziona solo con l’MSP disattivato.
Anche le marmotte non sembrano essere assolutamente infastidite dal suo suono melodico ma, anzi, si fermano ai lati della strana, come ipnotizzate, ad ogni nostro passaggio.
Il cambio automatico ZF a sei rapporti con MC Auto Shift è perfettamente all'altezza delle prestazioni ed ha funzioni che consentono la cambiata fino al punto di intervento del limitatore, oltre che tre modalità di funzionamento: Auto, Sport e l’esclusiva MC Race
ll volante è stato ridisegnato (schiacciando la corona nella parte superiore e inferiore per garantire maggiore facilità di manovra, senza creare interferenze con le gambe del conducente) ed ora è più ergonomico; combinato con le caratteristiche palette “Trofeo-Design” allungate e i pedali in alluminio leggero, meglio si adatta alla guida sportiva grazie al suo profilo dell'impugnatura accentuato.
Comfort (e lusso), ma…
L’unico problema è che l’abitacolo è un po’ orientato ai bei tempi andati.
Non che lo si possa definire brutto:
sono affascinato dalla qualità della pelle utilizzata (“Bianco pregiato”), dalle modanature “Eco Chrome”, dalle cuciture dei sedili a contrasto (blu Santorini) e dal logo del Tridente impresso a mano sui poggiatesta, del loro particolare guscio posteriore (che incrementa lo spazio a disposizione di chi si siede dietro), dai mille inserti in fibra di carbonio e dal fatto che c’è grande comfort (e lusso) per tutti.
Il fatto è che non posso dire altrettanto delle manopole che gestiscono l’aria condizionata e del sistema di navigazione, soprattutto dopo aver visto (e provato) quello della Ghibli e della nuova Quattroporte.
E’ lei la vera GT!
Concludendo, nonostante i suoi ingombri non indifferenti, questa GranCabrio (la prima cabriolet a quattro posti – veri, guardate la forma dei sedili sportivi posteriori - prodotta dal Tridente e ultima espressione di una ricca tradizione nella realizzazione di vetture a cielo aperto) è, a parer mio, più entusiasmante della Gran Turismo Coupè, perché incarna al 100% il concetto di avventura e viaggio; nella sua configurazione MC (per giunta) il senso dell’eccesso è palese e, la sua immagine, assolutamente sublime!
Insomma, come accade per tutte le sportive a motore anteriore, ha un design fantastico e presuppone che siate pronti a divertirvi con lei;
offre un’esperienza di guida piacevole ed emozionante, una forma stilistica che resta bellissima e, soprattutto, non sacrifica il confort di una vera GT, anche grazie alle sue sospensioni a controllo elettronico Skyhook.
Non me ne voglia la “rossa” ma (tra le Italiane) il “Tridente” ha del fascino in più e, visto che ci troviamo sullo spettacolare passo alpino dove fu girata la sequenza finale di “Un colpo all’Italiana”, beh, credo che oggi abbiamo anche dato un’ottima dimostrazione di come, Michael Caine, si sbagliasse quando in “The italian job” diceva:
“Un ultima cosa: in questo paese si guida dalla parte sbagliata della strada".
I don't Like
173 i litri, con accesso scomodo e conformazione del vano irregolare, possono scoraggiarvi dal portare dei bagagli con voi.Lifers Cool
Credo che il cofano motore in carbonio (leggerissimo da alzare e con le sue coreografiche prese d'aria dedicate) sia il vero tocco di genio nei confronti di un design che, pare, non sia mai destinato ad avviarsi verso la fine di un'onorata carriera.VIDEO
Date un’occhiata al sistema di apertura elettrico della GranCabrio MC (bastano un tasto e soli 28 secondi per veder cambiare il carattere della vettura) e ascoltate il suo inimitabile sound in Sport mode!
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Dott. Emanuele Camerini e Dott.ssa Claudia Casarini (Maserati S.p.A.)
Marco Longhini
Autore
SVADAS
Fotografia
Svadas
Fotografia
BACKSTAGE
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