AVENTADOR S: arriva la nuova, supersportiva, Lamborghini
Test Drive
Lamborghini Aventador LP750-4
SV Roadster
(prova su strada)
Era febbraio 2016, se non ricordo male, ed ero appena rientrato a casa dopo
essermi fermato in edicola a comprare il nuovo numero di Topgear... In copertina c'era una "rossa", ma era stato
un articolo al suo interno ad attirare la mia attenzione e a farmi sognare: si intitolava "Desert Storm" e Jack Rix
aveva portato un'Aventador SV Roadster nella polvere del deserto di Dubai. Inutile dirvi che ho guardato più volte
quelle foto, ho immaginato più volte di essere su quella LP750-4 SV ed ho pensato (sempre più volte) che ci
avrei fatto (io) con le chiavi della Lamborghini di serie più hard core di Sant'Agata...
Bene...
Sono passati esattamente 10 mesi e, avvolto da una fitta nebbia e con una temperatura prossima allo zero,
sto guidando una Lamborghini in piena notte sulla A21 (in direzione Torino) che, guarda caso, è una LP750-4,
è una SV, ed è una Roadster...
Lassù
Credetemi: lassù qualcuno ci ascolta (Clara??) e, magari (se vi siete comportati abbastanza bene) trova anche
un po' di tempo per realizzare qualcuno dei vostri desideri perché, dopo un rapido controllo della
targa (visto che sul colore, beh, già non avevo dubbi) scopro che sono proprio su QUELLA "supercar più viscerale",
come la chiamava Jack, che tanto mi aveva fatto sognare!
L'unica sostanziale differenza sta nel fatto che mentre Rix l'aveva avuta per sole 24 ore, beh, io potrò
portarmela a casa e viverci (a stretto contatto) per ben 4 giorni!
Si, lo so, lassù qualcuno mi ama!
modalità "strada"
Intanto, però, sono qui, a pochi centrimetri dall'asfalto, senza navigatore, senza radio, seduto
(o sarebbe meglio dire disteso e, subito dopo, usare il termine avvolto) su preziosa fibra di carbonio,
in modalità "Strada", con l'unico tocco di colore (nel nero spettrale della pianura padana) dato dal
giallo acceso e coreografico del suo display!
Le goccioline di nebbia creano condensa sui vetri che tendono ad appannarsi e, parte della mia stima va agli
Ing. di Sant'Agata che, nell'ottica del "dimagrimento" e del "togliamo tutto il superfluo", beh, si sono
(e mi hanno) concesso il lusso del climatizzatore, che mi leva da brutti impicci.
In settima lungo l'autostrada l'Aventador, nonostante il suo telaio rigido, sembra muoversi su un tavolo
da biliardo usato; assorbe abbastanza bene le asperità e (a differenza di quello che mi aspettavo) non
spacca totalmente la schiena. Il tetto amovibile isola bene (anche se qualche goccia, ogni tanto, sul
sedile del passeggero cade) e ciò che mi sconvolge di più sono i suoi consumi che in 7, a velocità da
codice e a poco più di 2.000 giri, possono fare concorrenza a quelli di una normalissima “hot hatch”.
Nonostante il suo aspetto intimidatorio, tanto caro agli altri automobilisti che azzardano manovre al limite del
legale pur di raggiungermi e fotografarla, la Lambo sembra aver percepito la pessima viabilità, sfrutta al meglio
la sua trazione integrale e collabora con me, portandomi a casa sano e salvo e, nello stesso tempo, anche
abbastanza rilassato.
Certo, mi fischiano un po' le orecchie e, se avessi avuto un passeggero, probabilmente avrei dovuto imparare a
leggere il labiale.
Il suo isolamento acustico è molto "rock" (per usare un eufemismo) ma solo su strada me ne accorgo un po' di più,
visto che in pista (dove ero già abbastanza sconvolto da come accelera, frena e sterza) sembrava piuttosto normale.
La parte più facile pare essere superata, se escludiamo il suo parcheggio che, un po' per le sue dimensioni
gigantesche abbinate alla limitata visibilità, ed un po' per la totale mancanza di sensori e telecamera
posteriore (che te ne fai su una SV, sembrano dirmi in coro, sorridendo, gli amici di Sant'Agata) ancora
una volta mi mette a dura prova. Mi emoziono aprendo le sue coreografiche portiere, scendo e posso tornare
a respirare... Sono molto contento di questa prima giornata trascorsa con lei, anche perché l'ammiro molto
per la sua capacità di sfruttare al massimo una minima parte della sua potenza; le do la buona notte
(con una delicata carezza) e vado a dormire.
un bel vedere!
Il mattino seguente, la prima cosa che faccio è affacciarmi alla finestra per guardare che sia ancora (è veramente) li,
nel mio garage; non vi nascondo la bella sensazione di osservarla, gustando un buon caffè.
È bello avere una vettura che ti appaga anche da ferma, anche solo guardandola e inizio a capire quelli che se la
comprano per parcheggiarla in salotto.
Poi arriva il momento di alzare di nuovo le sue portiere; ci aspetta uno shooting al "The Number 6", nel centro di
Torino, e sono un po' preoccupato per il tragitto, fatto di pavé, buche, vie strette, dossi, dissuasori e
traffico... Ho come l'impressione che raggiungere questo angolo di paradiso sarà un'impresa decisamente più
complessa della traversata del deserto di Jack da me tanto invidiata.
traffico e Hypercar...
E' quando sei incastrato tra utilitarie rombanti, mezzi di trasporto pubblici e taxisti stressati
(nonostante le loro corsie preferenziali) che ti rendi conto di come il termine "supercar" possa
perdere gran parte della sua attrattiva in mezzo al traffico insidioso. Se poi siete alla guida
di una hypercar enorme, con un cambio che reagisce in appena 50 millisecondi e una deportanza
che ti incolla alla strada, beh, le cose si complicano ulteriormente. I differenziali stridono,
la Lambo cerca di inserire la seconda, senza successo, e avendola rigorosamente alzata
(tramite l'apposito tasto) sembra saltellare sull'antico pavé dell'Augusta Taurinorum.
Ma ci sono anche dei vantaggi.
mettersi in mostra? No, molto di più!
Avete presente la reazione degli altri automobilisti in questo girone dantesco decisamente poco performante?
Avete presente la reazione dei pedoni al vostro passaggio?
Avete presente quanti smartphone tentano di filmarla durante il suo lento avanzare?
No, non potete... Qualsiasi idea vi siate fatti, non basterà. E non pensiate che tutto questo sia, solo, perché il suo "blu cepheus" spicca e fa gola. No. C'è molto di più.
Con il grosso alettone, la livrea con inserti di carbonio che contornano le gigantesche prese d'aria e quello splitter anteriore che assomiglia alle fauci di uno squalo (con tanto di pinne al diffusore posteriore), beh, è veramente spettacolare. Punto.
E non stupitevi se ad ogni semaforo qualcuno vi chiede di abbassare il finestrino solo per essere sicuro di potervi dire: "Complimenti, ottima scelta!".
A differenza di una "rossa", questa Lambo presuppone una guida fluida, ma complessa, e questo fa sì che anche
chi vi vede passare capisca che non si tratta di una scelta da vetrina, quindi fatta solo per mettersi in mostra,
ma molto di più.
Metto il cambio in manuale, il V12 ulula, e l'ascesa continua senza intoppi, visto che l'Aventador ha uno sterzo
strepitoso, una frizione robusta e l'unica pecca rimane la visibilità posteriore. Raggiungo la metà e sono
entusiasta. Non appena le ventole della SV finiscono il loro lavoro, piombiamo nel silenzio del cortile interno
e ammiriamo il fantastico gioco delle Luci d’Artista.
Finalmente un sorriso fa capolino anche sulla mia faccia. C'è l'ho fatta!
Pensavo la belva di Sant'Agata si sarebbe ribellata di più ed invece, ora, si guarda pomposamente intorno e diventa,
per un attimo, la star del nostro shooting anche per i residenti (decisamente VIP) di questa premiata location,
che ha vinto il premio come “la casa più bella del mondo”.
trattenermi o trasgredire?
Il giorno successivo, decido che è arrivato il momento di lasciare il centro urbano per cercare strade più sinuose e,
approfittando dell'invito di Maria Paola e Alfredo Stola (che vogliono presentare alla SV la loro Miura - a
proposito, presto leggerete anche di questo straordinario incontro) mi muovo su strade extra urbane
decisamente più sgombre e meno dissestate. Non appena la corsia davanti a me si libera non resisto e
accelero; la 750-4 SV in "Sport" diventa subito più cattiva e devi veramente trattenerti per non
superare la velocità consentita. Hai sette marce a disposizione, ma questa enorme ondata di
accelerazione non ti permette mai (pena il carcere a vita) di superare la terza e arrivare,
nemmeno lontanamente, alla soglia della linea rossa. Le mie mani si fondono con la fantastica
corona in Alcantara (nessuna forma strana, fortunatamente), la tengono saldamente e gli ingranaggi
del cervello faticano a tararsi per le troppe sensazioni che mi solleticano, alla velocità della luce.
E questo mi trascina, un po', nel panico del non saper che fare:
trattenermi o trasgredire?
Trattenermi...
Ovvio...
L'ultima notte...
E' l'ultima notte che trascorro insieme alla SV, perché domani un camion chiuso e discreto
la prenderà per riportarla in quel di Sant'Agata...
Sarà per questo che cammino all'indietro fino al cancello, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso, ora che
l'ho parcheggiata?
Ancora faccio fatica a credere che sia stata (e sia) veramente qui, nel mio garage!
Domani, in mattinata, avrò ancora il tempo per prendere un caffè in sua compagnia, intanto chiudo gli occhi e
godo ancora della sua straordinaria presenza.
I don't Like
Se ne avessi la possibilità, una delle 500 SV Roadster sarebbe sicuramente mia... Ma, forse, la terrei (veramente) in salotto, come un prezioso oggetto di design, e poi - nella vita di tutti i giorni - beh, guiderei una Huracán...Lifers Cool
E' vero, il suo costo non è certo popolare ma, credetemi, possederne una alza (e di molto) la vostra autostima.VIDEO
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Dott.ssa Clara Magnanini (Automobili Lamborghini), Arch. Piero Boffa (Presidente Gruppo Building) Luca Boffa (AD Gruppo Building) Andrea Serapioni (Comunicazione) Richi Ferrero (Artista della Luce - The Number 6)
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