SVJ al vertice delle supersportive V12 Lamborghini
Test Drive
Lamborghini Aventador
S Roadster
(prova su strada)
Adoro le “hypercar”, anche se trovo un po’ démodé e (se volete) “antica” questa definizione per una sportiva (di serie) così tecnologica e performante come la Lamborghini Aventador S Roadster.
Però, a chiamarla (solo) “supercar”, beh, mi sembra quasi di sminuirla, quindi...
Così, stare nel suo abitacolo, è come trovarsi dentro ad una boccia dei pesci rossi e, se ci aggiungete che l’ho portata alla Supercar Night e al Gran Premio del Valentino, in una Torino in piena trance automobilistica, beh, vi lascio immaginare il bagno di folla che mi sono ritrovato ad avere attorno.
Ecco...
La folla...
Convivenza estasiante, ma difficile!
Non crediate sia facile convivere con una sportiva di tale levatura.
Non pensiate che i soldi necessari al suo acquisto comprino anche il rispetto e la buona creanza di chi vi sta intorno.
A volte...
Forse...
In un’auto di questo valore, l’unica assicurazione è il buon senso di chi è alla guida ed ho capito, ora che mi capita sempre più spesso di conviverci, che è necessario mettere un buon filtro tra voi e il mondo, se avete la fortuna di starci al volante e non volete rischiare di combinare guai.
Soprattutto quando è permesso osare un po’ di più (anzi, quasi dovuto) e avete ali di gente, ai lati della strada, composte da persone che aspettano ore per incitarvi a “fare cose” e vedere passare la loro sportiva preferita.
E qui, devo dire, l’Aventador è sempre un ottimo asso nella manica, con il suo design attira sguardi!
In intimità è meglio...
Quindi, lo so che vi sembrerà strano, ma i momenti più belli, quelli che ho amato di più nell’arco della settimana passata con questa Lambo, fortemente voluta e desiderata, sono stati proprio quelli trascorsi in intimità;
quelli solitari, su una strada molto italiana (come densità di curve) o parzialmente lineare (leggi autostrada) fatta di rientri a tarda notte, con soste in autogrill semi vuoti solo per osservarla dalla vetrina e gustarsi (oltre che il caffè) la certezza di poterci salire nuovamente a bordo, di li a poco, per farci altri chilometri.
Perché questa è una Lamborghini, inutile cercare di farci i fighetti. Per questo dovete prendere una piccola deviazione per Maranello, prego...
Tutto ciò che voglio fare, con lei, è guidare!
Nonostante l’animo votato al cordolo, l’Aventador S è una hypercar facile da condurre:
ha la trazione integrale che (ci voleva!) anestetizza un po’ quella filosofia (“delle palle”, l’ho detto!) che “se non fai i traversi, con un'auto, non sei bravo a guidare”, ma riesce a fissare l’auto a terra, come una calamita colorata al vostro frigo, lanciandovi fuori dalle curve con una ferocia disarmante.
Perché alla fine succede che se sei preso dalla guida, dalle curve e dalla sete, beh, te ne freghi pure di quelli che tentano di farti fare cose per cui quest’auto non è fatta, solo perché fa spettacolo e, forse, aumentare i “like” e le tue visualizzazioni.
Hypercar... Ma facile!
Benchè abbia fatto passi da gigante rispetto alla Murcielago, la visibilità dall’abitacolo negli incroci merita attenzione; tolto questo piccolo dettaglio, anche in città assomiglia (quasi) ad una perfetta GT, grazie alle sue sospensioni pushrod aggiornate.
Sarà che mi tornano in mente le “faticose” giornate trascorse in compagnia della SV, in un nebbioso dicembre, ma questa S mi pare decisamente più confortevole e, se in cambio vi chiede solo di rendere una manciata di CV e trasportare qualche Kg in più, beh, è una opzione che non va sottovalutata.
Poi, nonostante dia l’idea di essere più ampia di quello che è in realtà, il fatto che la carreggiata posteriore sia più larga di quella anteriore nel traffico (o su strade strette) può creare un po’ d’ansia.
E, su una vettura con un grip così enorme e un’accelerazione da capogiro (0-200 km/h in 9,0 s) anche un po’ di frustrazione.
Ecco che allora, nonostante l’introduzione del sistema di sterzata sulle quattro ruote (LDS - Lamborghini Dynamic Steering) aiuti a renderla più reattività nelle curve più strette e, quindi, più agile e precisa, se non avete una pista a vostra disposizione il terreno di caccia più divertente e rilassante sono le tangenziali o le autostrade con qualche curva;
qui, sempre a velocità da codice (credeteci!) vi si aprono incredibili opportunità di sorpasso. L’accelerazione, in SPORT è apocalittica e in autostrada a 130 Km/h (si rimane sotto i 2.000 giri in 7 marcia) i consumi su STRADA sono degni di una city car.
Violento è bello!
Adoro le sue cambiate violente e spero che un moderno cambio a doppia frizione non trovi mai posto, sacrificato sull’altare del risparmio del peso, dello spazio e delle sensazioni (uniche, aggiungo io) che proverete ogni volta che tirate i suoi paddle, in carbonio, grazie al leggero robotizzato a 7 rapporti ISR.
E in città lo farete spesso, perché la roadster tende a mettersi in “N” dopo pochi secondi che si è fermi.
Non preoccupatevi, non rischierete di fare brutte figure se, alla ripartenza, ve ne dimenticherete (nonostante il grande ago del tachimetro digitale, con display TFT, colora la scala al suo passaggio e la lettera corrispondente si allarga come le icone del Mac) ma, al massimo, avrete sollevato un coro di ovazione al suono del 12 cilindri che, diciamolo, è un po’ la storia dell’Azienda.
La prima è lunghissima; del resto, con 740 CV da gestire, potreste anche usarla per tutto il viaggio cittadino mantenendo, senza problemi, la media dell’utilitaria che vi precede.
Un po’ nascosta, invece, la leva delle frecce che, incredibile ma vero, vedrei bene posizionata sul volante come per la Huracàn e il tergi che mi è capitato, spesso, di azionare senza volere con il ginocchio (un po’ come vedere sbattere il passeggero sul cupholder rimovibile, ordinatamente piazzato sul lato passeggero della consolle).
Il grande paradosso, a volte, delle hypercar!
Apriti sesamo!
Togliere il tetto può, nell’immaginario collettivo, dare origine a strani incubi notturni.
Non è così.
Tirate fuori il vostro smarthphone, controllate che il meteo sia ok e che il cofano anteriore sia privo di bagagli (anche se, “qualcosa”, dopo averci riposto l’hard top, credetemi, ancora ci sta); poi armatevi (solo) di un po’ di coraggio iniziale o… Guardate il nostro tutorial!
Tutto, nei pannelli rigidi rifiniti in fibra di carbonio amovibili che formano il tetto, è rigorosamente segnato (da lettere e numeri) quindi è impossibile sbagliare.
Si può fare anche da solo, perché pesano pochissimo, meno di 6 Kg. Magari meglio se, le prime volte, vi trovate un posto appartato.
Lo trovate complicato?
Se vi dicessi che l’Aventador Roadster avrebbe perso le sue coreografiche portiere a elitra, optando per un apertura automatica?
Bene, vi siete già risposti, vero?
L’esperienza di viaggio open-air è strepitosa e unica.
Sembra nata così e, se il meteo buono persiste, beh, vi dimenticherete di chiuderla.
Anche la vostra fidanzata sarà più felice e, scommettete, potrebbe pure chiedervi di guidarla. Aperta, infatti, mette meno soggezione e agevola la manovra, pur mantenendo inalterato il suo appeal esotico. Poi avete visto il nuovo disegno del retrotreno?
Ascoltare il suo motore aspirato direttamente dietro la testa è un’esperienza “sfacciatamente-sfacciata” ed ecco perché, se potessi, sarebbe proprio questa la mia scelta: roadster, rispetto alla coupè!
L’amicizia è un valore...
Poi, ora grazie al pulsante EGO, che permette al conducente di impostare i propri criteri preferiti in ogni modalità per adattare la vettura al vostro stile di guida. la puoi sentire ancora più tua e questo aumenta il rapporto intimo che hai con lei.
Il colore Grigio Telesto (fantastico, non hai idea, cara Clara, di quanta gente mi abbia fermato per chiedermi il suo nome, incluso un orientale che si è preoccupato di chiamare subito la sua concessionaria Lamborghini di riferimento per richiederne la disponibilità sul mercato Giapponese!) è meraviglioso, per niente scontato (malgrado la sua tonalità “grigia” che, via mail, non prometteva nulla di buono) e, anzi, ne evidenzia le forme complesse.
...Fondamentale!
Perché il bello di possedere una sportiva della casa di Sant’Agata è che quando arrivate a destinazione, beh, potete sempre scendere, farci qualche passo attorno, ed ammirarla anche da ferma.
Più la si guarda e più diventa interessante.
Insomma, l’Aventador è una Hypercar amichevole e, quando si viaggia a queste velocità, beh, l’amicizia è un valore fondamentale.
I don't Like
Le tante appendici (basse) di carbonio che, in movimento, raccolgono molta sporcizia da terra; tenerla pulita, come vorreste, non sarà facile!Lifers Cool
Lo stato dell’arte motoristica moderna...E questo nonostante l’avvicinarsi alla fine del suo ciclo di vita decennale con la SVJ.
VIDEO
Ok, avete letto il test drive e, ovviamente, speriamo vi sia piaciuto... Ma cosa ne pensa, la gente "normale", della Lamborghini Aventador S Roadster, quando ha la (rara) possibilità di potersi sedere al suo interno e ammirarla?
Ve lo abbiamo chiesto al Salone dell'Auto di Torino ed ecco quello che è uscito...
Ma se, poi, un giorno la comprate, siete in grado di toglierle il tetto?
Ve lo spieghiamo noi, nel nostro "tutorial"!
Come dire: portarsi avanti, in attesa di poterla mettere in garage, è meglio!
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Dott.ssa Clara Magnanini (Automobili Lamborghini), Enrica e tutta la famiglia Carena di Spazio Hoffmann (Cambiano - Torino), Andrea Levy, Barbara Santise e Gabriele Morosini di Parco Valentino, Salone dell'Auto Torino, Luciano e Claudio di Crisago Services e Logistic Srl (Pianezza) -- Video Rick Russel e Andrea Longato
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