In arrivo la Ford Mustang Shelby GT350 2017
Test Drive
Mustang Convertible 2.3 EcoBoost
(prova su strada)
Guardate, lo dico subito, a costo di risultare brusco e poco educato:
ho guidato la Mustang 2.3, il “duemilaetrecentocentimetricubici”, si, l’Ecoboost, quello da 317 CV.
State storcendo il naso?
Bene, affari vostri, perché secondo me (che il V8 l’ho provato, ma nella versione coupé, cercate il link sotto) è questa la motorizzazione da comprare, soprattutto se siete nati nel paese che è da sempre la culla delle più belle sportive (lo so, non vi pare vero) e continuate a viverci.
Qui non siamo nella patria del “bigger is better”, non abbiamo le strade americane e, soprattutto, non abbiamo la benzina venduta a “galloni” a prezzo di saldo; non abbiamo, nemmeno, un governo capitanato da un miliardario che, per quanto eccentrico, se non altro ha la passione per le quattro ruote.
A dirla tutta, anzi…
Qui siamo in Italia, dove la supercar va tenuta rigorosamente in garage (anche se, pure così, costa un botto da mantenere) perché poi il vicino, il gruppo dei “chiacchieroni” del bar, la Finanza, sai che problemi se ti vedono?
Quindi non sentitevi sminuire se, dopo aver incrociato sguardi sognanti - convinti di non essere visti - gli stessi vi affronteranno con un sorriso malizioso chiedendovi: “ma è il 5.0?”.
E’ un modo, nemmeno tanto simpatico, per dirvi che muoiono d’invidia e che, potendo, al volante di quel 2.3, che spinge forte e senza indecisioni, beh, vorrebbero esserci loro. Punto.
V8 è bello, l’Ecoboost di più!
Il quattro cilindri, insomma, non è un “soft drink” (come molti sostengono) ma un cocktail perfetto per bevitori sani e responsabili che, oltretutto risponde perfettamente al detto: “tanta resa, poca spesa”.
Nonostante sia un Turbo suona rauco, profondo, spinge deciso e se disattivi il traction control si mette pure a bandiera… Perché snobbarlo, quindi, in favore del trionfo della filosofia motoristica Made in USA?
Provate a guidarla per una quindicina di giorni, come il sottoscritto, e scoprirete che (benché non sia priva di difetti) non è certo una scelta da definire “povera” come molti (che probabilmente non l’hanno nemmeno provata) osano affermare.
Certo, un po’ nell’ottica “stelle e strisce” bisogna entraci, per apprezzarla a pieno.
Alla sua definizione di supercar, beh, preferisco quella di “icona” e questa sua versione decappottabile (grazie alle prime giornate di caldo afoso di giugno) aiuta veramente ad apprezzare il suo spirito GT (leggi, granturismo) che vi fa macinare chilometri e chilometri (in autostrada viaggia che è un piacere e anche i consumi ne beneficiano) in piena comodità e relax, offrendovi (ad un prezzo decisamente accattivante) tutto quello di cui avete bisogno, o quasi…
L’Ecoboost, inoltre, se adotterete una guida rilassata (che è quella che me l’ha fatta apprezzare di più) diventa un ottimo compagno di vita quotidiana.
Mai assetato ma, all’occorrenza, performante il giusto.
Il computer di bordo, inoltre, vi regala una gestione dell’autonomia esemplare. E’ la prima volta che mi succede… Vi avvisa, con largo anticipo, dell’arrivo dell’accensione della spia gialla e vi guida, in modo molto affidabile e con frazioni di 10 Km, fino al vostro prossimo rifornimento.
Particolare secondario, penserete voi… Avete mai provato il panico di rimanere senza benzina, dopo essere passati da una rassicurante autonomia di 50 Km, alle due lineette “=“ (che equivalgono a dire “arrangiati”) nel giro di pochi minuti?
Quindi appurato il fatto che la scelta della motorizzazione d’accesso non preclude, assolutamente, la vostra voglia di “pony car”, beh, veniamo all’aspetto estetico.
Linee e forme…
Le amiche di Ford Italia mi hanno fatto un regalo fantastico nello scegliere questo “Orlando Blue” metallizzato.
Riesce un po’ a distrarvi dal suo muso (imponente) e dalle sue dimensioni che, ai meno esperti, potrebbero provocare un minimo di timore reverenziale, soprattutto quando la parcheggiate o dovete riporla nel box.
Ovvio, viaggiando aperti tutto diventa più semplice, non occorre fidarsi ciecamente dell’ottima telecamera (datata di linee guida) e del sistema multimediale (il SYNC 3 Touch Navigation) che, se non vi promette “fuochi d’artificio 3D”, svolge egregiamente il suo lavoro (soprattutto nella navigazione) e si connette (in modo semplice e veloce) al vostro smartphone.
Poi c’è il cofano: lungo e possente, quasi scolpito; finisce per catturare il vostro sguardo anche quando siete al volante e si fatica a capire dove finisca, nonostante sia piatto e orizzontale, come non se ne vedono più da anni.
Alle alte velocità, però, ha una vibrazione che (almeno i primi tempi) può infastidire un po’… Dietro non posso non citare i fari con i tre tipici elementi a sviluppo verticale, che sembrano (quasi) il graffio di un felino. Ho notato come spesso siano oggetto di discussione, ma io li trovo fantastici, così come la linea che attraversa il serbatoio e la lieve sporgenza sul vano portabagagli che favorisce una maggiore aerodinamica, generando una potenza e una coppia ottimali, grazie al sistema a trazione posteriore dell'auto.
Manuale è meglio…
Lo sterzo è preciso, anche se con un piccolo raggio, il rollio è ridotto (soprattutto in relazione alla stazza) e l’assestamento delle sospensioni quasi immediato, che si traduce in un confort superiore.
Ma, come dicevo, nonostante abbia (anche) un opzione di guida “race” (che vi invita ad andare a giocarci in un circuito), la sua non è mai un’indole troppo sportiva e questo non per una questione di cavalli (ma è il 5.0? Ci risiamo!) ma solo di peso, assetto e vocazione.
ll cambio (da scegliere manuale, avevi ragione Gabriele Morosini) è corto e preciso; ha 6 rapporti ed una frizione che non richiede mai grossi sforzi, anche nella conduzione urbana. Il motore, poi, ha una elasticità impressionante e, quindi, non vi obbliga a continue cambiate e il tutto si traduce in un piacere di guida maggiore rispetto all’automatico, soprattutto quando scomodate la modalità “sport”.
Vento tra i capelli…
Il sistema semi-elettronico per la capote è facile da usare, ma richiede un po’ di forza (per via della manovella di sgancio manuale) e potrebbe risultare ostico per le unghie della vostra lei. Altra cosa che non mi convince pienamente è che, mentre abbassa contemporaneamente i vetri elettrici anteriori e posteriori, in apertura, poi vi obbliga a richiuderli manualmente (oltretutto con due tasti separati presenti solo dal lato guida); questa operazione, inoltre, non si può effettuare (sia in apertura, che in chiusura) con l’auto in marcia quindi, nonostante sia veramente molto veloce, in caso di pioggia l’unica priorità e trovare un punto in cui fermarsi.
All’interno, se escludete la targhetta che vi ricorda il primo anno di fabbricazione, il volante, il cambio manuale e il freno a mano meccanico, non rimangono molti elementi che vi fanno pensare al suo passato. Meglio così, visto che i materiali, oggi, sono decisamente migliori. La nuova Ford Mustang è molto più europea e figlia del presente, sfoggia un monitor touch da 8”, 2 USB, tasti e tastini coreografici, sedili regolabili elettricamente, climatizzati con tanto di aria calda e fredda (come si conviene ad una cabriolet di rango) ed ha un bagagliaio da ben 332 litri, in cui fa bella mostra (pure) un esagerato subwoofer. Insomma: la potete usare anche come prima vettura. Contenti?
Inoltre se cercate la leva per reclinare i sedili, al fine di poter far accedere i vostri ospiti a quelli posteriori, beh, vi risparmio tempo prezioso dicendovi che la trovate al centro dello schienale. Subito lascia un po’ perplessi, ma poi (riflettendoci su) vi fa capire come sia molto più pratica per rendere autonomo (nella discesa) il vostro passeggero.
Socialmente utile!
Insomma, se ancora qualcosa che ci lascia un po’ confusi c’è (parlo, ad esempio, delle saldature a vista sotto le portiere… Che, però, bisogna proprio un po’ cercare), la Mustang attira sguardi ed è social, nella sua “granitica” imponenza.
Ecco perché abbiamo deciso di fare il nostro shooting in una delle cave piemontesi più grandi della famosa “Pietra di Luserna”.
Nel suo girovagare avvicina sconosciuti, innesca discussioni e accende gli animi di tutti quelli che vogliono ragguagli, spinti dalla curiosità.
La Mustang, soprattutto, è alla portata di molti e questo, credo, sia il plus che ogni vera icona dovrebbe portare in dote con se!
I don't Like
Non ho ben capito se sia disponibile, o meno, un frangivento; è vero che i posti dietro sono fruibili e le passeggiate in 4 abbastanza ricorrenti ma, anche a finestrini alzati, dopo i 90 Km/h le turbolenze sono molte e la “cervicale” in agguato.
Lifers Cool
una volta tanto, alla classica frase “chissà quanto costa”, beh, potrete rispondere con un sorriso!
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Liliana Bean, Daniela Melella e Andrea Del Campo (Ford Italia S.p.A.), Guido “Pole Position” Vivalda e Maurino Silvano (estrazione lavorazione Pietra di Luserna) Bagnolo P.te (CN).
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