Test Drive
Ford Mustang BULLITT
Limited Edition (prova su strada)
Diciamola tutta: io nel 1968 dovevo ancora nascere...
Voi?
Una cosa, però, è sicura: tra tutti i road movie di Hollywood, BULLITT ha indiscutibilmente fatto la storia del cinema.
E non per la sua trama che, anzi, era piuttosto confusa, ma per un irripetibile (quanto lunghissimo) inseguimento tra una Dodge Charger e una Ford Mustang, su e giù per Frisco, realizzato con un montaggio da Oscar ed uno straordinario Steve McQueen (cinico e amaro al punto giusto) di cui, quindi, non potete non aver sentito parlare, letto o...
Soprattutto VISTO (dato che, alla fine, è proprio questa la modalità che vale di più).
Uno shock terrificante e assordante.
E questo anche se siete nati al tempo di Fast and Furios o Need for Speed, fidatevi.
Perché ha devastato il pubblico con le sue scene di balzi incredibili, accompagnate da urla, che sembravano far volare via le auto dallo schermo.
Nulla prima (ma mi sento, anche, di dire per parecchio dopo) ha eguagliato l'intensità e l'impatto di BULLITT.
Perché quello che vedete sullo schermo, beh, è realmente quello che è successo.
Un lavoro maniacale e dispendioso. Due settimane (alcuni dicono addirittura 3) di riprese per ottenere circa 10 minuti di film.
Scene di altissima pericolosità, tanto che persino McQueen (che era uno che certo non si tirava indietro) dovette lasciare spazio agli stunt per guidare in alcuni momenti.
E la cosa fantastica è che tutto questo ancora si respira, nonostante siano (già) passati 50 anni...
Ma dov’era a bordo Frank-Bullitt/McQueen?
Voi cosa pensate?
Ovvio, da appassionato di motori e pilota di alto livello, sulla Ford Mustang 390 GT da 325 hp, con cambio manuale a 4 marce.
E così eccomi qui, anch’io (grazie ad un regalo delle ragazze di Ford Italia), a ripercorrere queste mitiche gesta a bordo della “nuova Bullitt”.
E se McQueen beveva, fumava, correva in auto e si divertiva come nessun altro, io cercherò di imitarlo per quanto mi è possibile.
Berrò un’Alta Langa d’autore, fumerò una sigaretta elettronica alla menta e, soprattutto, correrò su e giù per salite e discese, fino a parcheggiare all’interno di un magazzino torinese, service delle più pregiate Rock & Roll Band...
Vi pare poco?
Perché non posso proprio resistere e voglio cercare di catturare un po' del “McQueen Style” (quello del “proibito proibire”) con questa Mustang che, in Italia, conta soli 68 esemplari.
L'eccitazione di passare davanti ad una celebrità!
Ho ricevuto più complimenti su questa fastback limitata , rispetto a qualsiasi altra versione della Mustang che ho guidato negli ultimi cinque anni.
Vederla per strada è un po' come l'eccitazione di passare davanti ad una celebrità.
Sarà un po’ per il suo colore “Bright Highland Green” che, senza eccessi decorativi, richiama il verde scuro del film, o per la sua griglia anteriore priva del cavallo al galoppo (da sempre segno distintivo della Casa), che qui rende l'insieme più cattivo e richiama curiosità, ma la Bullitt fa di tutto, e bene, tranne che passare inosservata.
Porta con sé molte chicche: le sospensioni adattive, ruote in alluminio da 19”, grafica Bullitt sul volante, badge dedicati e, non ultimo, uno stereo B∧O da 1.000 watt che suona veramente bene.
Anche il cambio, rigorosamente manuale, ha il pomello bianco vintage del film e la sua doppietta in scalata (automatica) vi inviterà ad usarlo il più spesso possibile.
Sotto al cofano il V8 da 5.0 di cilindrata (parzialmente rivisto, ma ancora sostanzialmente semplice) ora ha 475 cavalli e 570 Nm di coppia. La velocità massima è di 263 km/h.
Non male per una Muscle Car!
Modernizza e rifinisce...
Del resto con questo ultimo facelift (che non modifica, ma modernizza e rifinisce meglio) riesce ad essere più gestibile anche per noi europei che, a stelle e strisce, abbiamo solo il maglione di Ralph Lauren.
E poi che dire delle nuove prese d’aria e i due sfoghi inediti sul cofano, a sua volta realizzato in alluminio per riuscire a tirare verso il basso il peso generale dell’auto?
Così, ogni volta che ci salgo, mi pare di avere dietro di me Steve che mi dice:
"Adesso monta su quest'auto e mettici dentro il piede, ragazzo!”
So cosa state pensando...
Sfortunatamente, nonostante la grafica di benvenuto Bullitt sul quadro strumenti LCD, dopo gli ultimi born out fatti con la coupè, Ford Italia mi ha fatto accettare la politica che non la farò “saltare” come nel film.
Ed io ho stretto loro la mano, anche se mi sono rifiutato di firmare qualcosa...
Fascino e prezzo!
È un'auto muscolosa e orgogliosa e devi godertela come tale, sistemandoti e facendoti abbracciare dai suoi comodi e performanti sedili Recaro (in pelle con cuciture e loghi verdi) e gironzolando in quasi tutte le marce che ti piacciono, tale è la diffusione della coppia offerta dal suo 5,0 litri.
Il V8 infatti è meraviglioso e mai pigro: basta solo alzarlo di giri per farlo diventare forte e rumoroso e, quindi, ottenere il meglio da esso e quello per cui lo avete scelto.
Un fascino che difficilmente può essere eguagliato a questo prezzo.
Il raggio di sterzata è sorprendente, soprattutto considerando le dimensioni della vettura e nonostante il peso dell’auto si continui ad avvertire.
Se si esagera sull’acceleratore si rischia di perdere qualcosa sul retrotreno e questa sensazione è fantastica.
Esattamente quello che cercate e di cui avete bisogno per dare un senso alla vettura, soprattutto considerando gli affinamenti chimerici eseguiti dagli ingegneri sulla sua stabilità.
Merito anche dei Michelin 255/40 ZR19 Pilot Sport 4S dedicati.
Un paio di consigli?
Il controllo della trazione si spegne premendo semplicemente un pulsante; se vi sentite davvero in forma (o sciocchi?) sfruttatelo e allontanatevi dalle aree con finestre a vetro singolo o rischierete di mettervi nei guai!
Tra l’altro sono disponibili anche diversi sistemi ADAS: il controllo automatico di corsia con correzione del volante (che funziona molto bene), il cruise control adattivo e la frenata di emergenza con riconoscimento pedoni.
Bene...
Lasciateli disattivati se volete divertirvi veramente.
Qualcosa di speciale.
In conclusione, lo stile, il distintivo personalizzato “Bullitt” sul posteriore e il suo atteggiamento aggressivo hanno un enorme richiamo per chiunque sia un po' "matto", ma anche un’occasione da non perdere per i collezionisti di tutto il mondo;
un modo (ad un prezzo tutto sommato accettabile) di possedere l’auto celebrativa di una pellicola cult, figlia del cervello del McQueen pilota, quello che noi abbiamo sempre amato di più!
I don't Like
Il pomello del cambio Performance "Bullitt" è disponibile, come optional a €323, anche sulla vostra Mustang “normale”... Non si fa!
Così come non si deve scegliere la colorazione “Shadow Black” opzionale (chi la ordina così, chiaramente, non ha capito nulla e quindi può comprarsi anche una Mustang GT normale).
Lifers Cool
Se ti senti nostalgico e cerchi di possedere qualcosa di speciale, vecchia scuola ma anche alla moda, dai un'occhiata alla Bullitt!
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Daniela Melella, Liliana Bean (Media Specialists), Monica Mecacci e Marco Alù Saffi (Ford Italia S.p.A.). Grazie a Teo Boltro e Fullight Serviceluci Torino per la location e a Ale "Mollo" per la "regia".
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