Ferrari Roma: la nuova coupé V8 2+ del Cavallino Rampante
Test Drive
Ferrari
Portofino
(prova su strada)
Volete mettere alla prova un vostro caro amico?
Bene, chiedetegli la chiave di una delle sue auto, lasciategli digerire per qualche attimo la vostra domanda e...
Se ve la consegna, vuol dire che avrete conquistato (anche) la sua fiducia.
Ma se stiamo parlando di una “supercar”?
Beh, la risposta potrebbe cambiare...
E se, nello specifico, si trattasse di una Ferrari?
Umh, le cose potrebbero complicarsi ulteriormente...
Invece sono qui, in una delle location torinesi che amo di più e ci sono arrivato guidando una fiammante Portofino.
Che dite?
Si, devo ritenermi molto fortunato; un po’ perché mi sento proprio a mio agio e poi perché posso ostentare (che è proprio ciò che vuole chi possiede una Ferrari) la nuova chiave che (almeno per me che ero rimasto fermo ai tempi di quella della 458 Speciale) è decisamente migliorata.
Del resto le persone sognano di avere una Ferrari per tutta la vita, dalla loro beata gioventù a quando entrano nella terza o quarta crisi di mezza età. Ma quanti, poi, realmente hanno voglia di infilarsi in una vasca da bagno rasoterra fatta di fibre di carbonio, fasciarsi in sedili duri e rinforzati (ispirati a quelli delle vetture da corsa) e farsi spaventare a morte non appena si preme sull’acceleratore?
Si, forse io, il mio caro amico, e voi che state leggendo...
Ma gli altri?
Ecco perché, tra la vasta scelta di rosse che la #777family ha nel suo garage, ho scelto quella che, per qualcuno, è la meno Ferrari di tutte ma, per me, la più godibile e (anche per questo) affascinante.
PORTOFINO
Rifletto su cosa ne penserebbe il grande Drake di questa nuova 2+2 che ricorda le GT del passato e sono quasi certo che gli piacerebbe un sacco, per la sua perfetta combinazione di sportività, eleganza e comfort on-board.
Una cosa sono le corse ed i track day, ma poi volete mettere l’avere una convertibile che offre, contemporaneamente, un tetto rigido retrattile, un baule capiente e una grande abitabilità, arricchita da due posti posteriori utilizzabili per brevi percorrenze?
Del resto "il Commendatore”” amava le auto veloci, ma anche comode, ed ecco perché credo che una Ferrari perfetta per tutte le occasioni avrebbe rappresentato un connubio vincente di design, tecnologia e prestazioni anche per lui e non solo per me, che l’adoro da quando si chiamava California (un'auto controversa, ma anche la Ferrari più venduta di sempre) ed era una “berlinetta” decisamente meno bella e diversa.
MANZONI
Sapete da cosa capisco che Flavio Manzoni (Direttore del design) ha realizzato un lavoro eccellente?
Dal fatto che più guardo la Portofino e più non riesco a decidermi se sia migliore in versione cabrio o coupé.
Partendo da un foglio bianco, l’obiettivo era quello di ottimizzare, alleggerire e semplificare, ma anche irrobustire. La decisione di adottare una configurazione due volumi fastback, inedita per una coupè-cabriolet dotata di tetto rigido retrattile, ne slancia maggiormente la linea attraverso l'integrazione del tetto con la coda.
È stata questa la pozione magica: abbandonare la soluzione a tre volumi, che caratterizzava la precedente California, per dare un look ancora più accattivante, aggressivo e moderno.
Ha una modernità spigolosa e dettagli aerodinamici più evidenti.
Quindi, dove la maggior parte delle altre Case ha abbandonato (solo Mercedes pare resistere, nell'utilizzare il tetto rigido, con buoni risultati), i designers di Maranello fanno scuola nel dissimulare il volume posteriore che ospita il Retractable Hard Top e istruiscono per la velocità di apertura: solo 14 secondi per alzarlo o chiuderlo, ora anche con l’auto in movimento.
L’unica cosa che proprio non mi va giù, nel suo design, è quel nottolino (in bella vista) che troneggia leggermente sotto la maniglia della porta, quasi fosse un omaggio alle Fiat degli anni ’70. Ma veramente non si poteva togliere o, almeno, nascondere?
SuperGT
Magari rimarrà (ancora) una delle Ferrari preferite dalle donne, soprattutto perché è in grado di trasportare due trolley in versione spider e tre in configurazione coupé (che vuole dire un sacco di scarpe in più ed anche un paio di sci per ogni week end), ma questa volta non sostenete che lo 0-200 km/h in 10,8 secondi e una velocita massima di 320 km/h, non siano elementi degni di una superGT, più che di una entry-level...
Poi non mi dite, voi ometti che vi credete insensibili ai particolari stilistici, che non sia “maschia” la forma dei fari anteriori e la mascherina che richiamano la 812 Superfast...
Un po’ come i suoi 600 CV e il V8 biturbo, disposto longitudinalmente all'anteriore!
Questa è un'auto veloce, molto veloce. 0 a 100 km/h in appena 3,5 secondi.
Probabilmente più rapida di quanto dovrebbe essere per assolvere (solo) il suo ruolo di Gran Turismo.
Se tenete il motore anteriore sotto i 1.500 giri/min percepirete un po’ di ritardo e poca melodia, ma sopra i 3.000 l’accelerazione diventa istantanea e straziante.
Anche il manettino a tre posizioni è piacevolmente semplice:
Comfort, Sport e una (ESC) in cui tutti gli aiuti del conducente sono disattivati, cosa che non dovreste mai usare, altrimenti avreste comprato una 488, no?
In Comfort le sue caratteristiche corsaiole sono leggermente dormienti e, in realtà, è proprio tutta questa comodità (in parte dovuta anche da un'ulteriore evoluzione degli ammortizzatori MagneRide) il suo fascino; la trasmissione doppia frizione F1 (a 7 rapporti) è rilassata e regolare, lo sterzo (con nuovo servosterzo elettrico, preso sempre dalla 812 Superfast) è veloce, ma meno aggressivo, il sound "socialmente responsabile” e il risparmio di carburante è migliore di prima, grazie alla nuova era turbo. Non c'è bisogno, nemmeno, di preoccuparsi di grattare la preziosa carrozzeria sulle imperfezioni della strada. Pensate un po’...
L'altra faccia
In Sport, invece, quando ci stai andando giù duro, la guida è molto migliorata (sia in termini di supporto, che di precisione) e i cambi di marcia possono essere scaricati con una brutalità da macchina da corsa. Lo scarico, poi, questa volta abbaia in modo incoraggiante (anche se sempre meno di quello usato nella California originale) e il peso posteriore conferisce alla Portofino un leggero comportamento da “muscle car”, che risulta pure divertente e sicuro, grazie ai carboceramici di serie.
Ogni marcia libera più coppia e sei bloccato, sempre più forte, sul suo sedile.
E non c'è turbo lag...
Le novità INSIDE
Dentro la strumentazione è chiara, con il contagiri analogico al centro (prendetelo con sfondo giallo), il nuovo design del volante e i due display TFT laterali che permettono di tenere sotto controllo tutti i parametri.
L’infotainment è affidato allo schermo full HD Multi-Touch da 10,2” pollici e grafica 3D. Un’interfaccia semplice e pulita, ma non certo strepitosa.
Una breve menzione per i sedili anteriori, che sono stati ridisegnati attorno a un telaio in lega di magnesio, che a volte fa qualche rumore sinistro, dando maggior spazio alle ginocchia dei passeggeri nella parte posteriore.
Il display capacitivo da 8,8” del passeggero è uno di quegli optional che la Ferrari sta, via via, introducendo in tutte le sue nuove sportive e, a quanto pare, piace molto ai possessori che, attraverso uno schermo dedicato (e 4.270 € in più) possono rendere partecipi delle proprie performance (come velocità, regime di rotazione del motore, rapporto al cambio in uso al momento) chi gli sta seduto di fianco e si vuole godere ulteriormente il viaggio.
Io, invece, mi concentrerei più sul carbonio, sia all’interno che all’esterno, che rende decisamente più “importante” l’aspetto della vettura.
Quindi?
Non è importante dove vai. Non puoi nasconderti.
Qualcuno si avvicina sempre per farti qualche domanda, dichiarare la sua ammirazione e chiederti l’autorizzazione per un selfie. Non che mi aspettassi reazioni diverse, ma possedere una “rossa” significa avere un pezzo di storia, un frammento di leggenda, una parte di un mito conosciuto (e, quindi, desiderato) in tutto il mondo.
Non puoi farci niente. Diventi una rockstar piena di sé, anche se magari nella vita reale sei un mansueto burocrate.
Ma attenti, perché pare che autopromozione e volgarità, anche in un'epoca di influencer e di ostentazione, non siano molto apprezzate dalle parti di Maranello. E leggenda vuole che a scegliere i propri clienti sia Ferrari, e non il contrario.
I don't Like
Alcuni optional, in una vettura di questa categoria e con un simbolo così importante, dovrebbero essere di serie (soprattutto quando riguardano la sicurezza e la connettività). Un po’ come gli Scudetti "Scuderia Ferrari" che diventano vostri, solo, pagando 1.342 euro in più...Lifers Cool
Guidare la nuova Portofino è come infilarsi un completo giallo sfavillante, alla Laps, perfetto da abbinare con il rosso, ovviamente “corsa"!VIDEO
Come sapete, nel garage del Lifersblog, le supercar sono di casa...
Ma ospitare una Ferrari crea sempre molta attesa e anche un po’ di scalpore.
Ecco quindi lo splendido mini-film “THE FIRST TOUCH” su questa fantastica Portofino #777family by BE.POLAR Studio.
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Andrea Levy (Presidente Milano Monza Open-Air Motor Show), Ester Baima e Igor Macchia (Casa Format, cucina e ospitalità e Format Abitativi, arredamenti e design). BE.POLAR Studio (Diego Dominici, Federico Conti e tutta la Crew), Carola e Federico Francia.
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