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Prova su stradaBMW
M2

Vogliamo condividere
con te le nostre
"emozioni di guida"

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M2

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Prova suSTRADA

BMW
M2

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Prezzo: 91.400 € Potenza: 460cv

Test Drive
BMW
M2 Coupè
(prova su strada)



Chi l’ha detto che per divertirsi 4 è meglio di 3 che, a sua volta, è meglio di 2?
No, tranquilli, non sto pensando di coinvolgervi in una lezione di “matematica”...
Semplicemente sto cercando di dirvi che se pensate che la BMW M4 sia meglio della M3 e... Che queste due, a loro volta, surclassino la M2, beh, vi state di molto sbagliando e state cadendo nella trappola del marketing della casa automobilistica tedesca.
Anzi, sapete cosa vi dico?
Che se dovessi fare entrare nel mio garage una M, beh, sarebbe proprio lei che sceglierei: la M2!
Perché?
Perchè è un’auto sensazionale, una delle migliori “tuttofare” che abbia mai guidato ed è molto meglio di quella che sostituisce. Quindi, perché dovrei spendere di più?
Ah, ok, perché gli amici (gelosi) potrebbero dirmi (come già capita anche per alcune Porsche) “che è la M dei poveri”?
Fregatevene e lasciateli parlare.
Probabilmente non ne hanno mai guidata una e, magari, si dimostrerebbero anche inadeguati se (per un colpo di fortuna) potessero passare un po’ di tempo davanti al suo volante. Magari non sanno nemmeno che la nuova M2 è costruita su una variazione accorciata della piattaforma delle serie 3 e 4 , con la stessa carreggiata e architettura delle sospensioni e lo stesso propulsore.
Vi ho convinto?
Bene, allora leggete il resto!

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BUONA LA SECONDA

Sotto il cofano ci sono 460 CV (338 KW) e un motore 3,0 litri twin-turbo (straordinariamente) alimentato dalla sola combustione. È incredibilmente reattivo, ben mappato (0-100 in soli 4,1 secondi) e, se avete la fortuna come me di avere un amico (Mariano) che ve la presta per poterla guidare, vi posso assicurare che li sentirete tutti. I numeri scorrono così velocemente su quel display digitale che solo il vostro sorriso potrebbe tentare di batterli.
Lo sterzo è preciso, i freni compositi sono buoni, il telaio è splendido e, se la prendete sbloccata (pagando un sovrapprezzo, ahimè, altra trovata geniale del marketing BMW), ha pure un’ottima velocità di punta da poter sfruttare durante i track day.
Ha ruote da 19 e 20”, sedili sportivi avvolgenti, un sacco di carbonio e la possibilità di regolare ESP e controllo della trazione su ben 10 posizioni, oltre che variare le modalità per ammortizzatori, sterzo, mappatura del motore, pressione dei freni.
Perché non dovreste farlo?
Poi la carreggiata, che è molto ampia, fornisce aderenza e vi spara letteralmente fuori dalle curve. Molle e ammortizzatori (leggi assetto adattivo) la vestono come un abito sartoriale e, che la mettiate alla frusta o la guidiate in città, a bordo non si ha mai la sensazione di starci male.
Anzi, l’impianto di scarico saluta ancora ogni scalata di marcia con un ruggito allegro, nonostante le limitazioni di legge. E questo, credetemi, rallegra le vostre giornate.

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FUN, FUN, FUN!

Ma il divertimento inizia quando settate il DSC in off e la macchina vi chiede se siete proprio sicuri di volerlo fare... Pensate che c’è pure un analizzatore di deriva che vi permette di verificare la vostra bravura o i vostri miglioramenti mentre fate (IN PISTA) dei drift...
E, se glielo chiedete, la M2 scivola, eccome se scivola!
E non vi fa sentire la sua massa, tanto che potreste guidare un M3 E30 (che è più leggera) e pensare che sia più pesante.
Inoltre, con una spinta del turbo leggermente inferiore da gestire, rispetto ad una M4 base, è più facile alimentare la potenza senza sconvolgere la tenuta dell'auto sulla strada, visto che telegrafa (astutamente) i trasferimenti di carico sul vostro fondoschiena.
Gli ingegneri che hanno progettato il suo telaio, a differenza di quelli del marketing, sono stati veramente dei maghi.
E “fanculo” se vi costerà uno stipendio (o anche due) di Michelin Pilot Sport 4S.
Vero Mariano?

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Da rivedere...

Tutto il mio entusiasmo, però, non mi dissuade dal dirvi che ha anche qualche piccolo difetto: il volante in pelle M (che ricorda molto quella della Mini JCW) ha una corona molto spessa ed è, quindi, un po’ troppo “cicciotto” da tenere fra le mani. Un’auto così avrebbe meritato di più. Qualcosa in alcantara, tipo quello della M3 CLS. Vale la pena di cercarlo e sostituirlo.
Ogni volta che salite a bordo vi ritroverete a disattivare un’infinita di ADAS (come l’uscita di corsia o i limiti di velocità) che, ovviamente, si riattiveranno ad ogni accensione.
Può risultare frustante, soprattutto su una sportiva di questo rango e, ovviamente, in BMW non vi aiuteranno a disinnescarli.
Ma siccome la userete anche per raggiungere la vostra località sciistica preferita (grazie anche al sistema di carico passante) o per andare ad accompagnare i vostri figli a scuola (buone notizie, ora non rischieranno più di finire frullati là dietro, con passo e la lunghezza complessiva aumentata), beh, possono anche (ogni tanto) rivelarsi utili.
La salita posteriore non è una passeggiata.
Aiutano, ma non in termini di tempo, i sedili elettrici. Per risparmiarlo, meglio lasciarli avanzati se sapete già che i vostri ospiti devono risalire.

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Pulsazioni a quadro spento

A bordo la qualità sembra di prim'ordine. A cominciare dal logo M che, sulle portiere, pulsa come un cuore attendendo che vi mettiate alla guida.
Il display curvo, costituito da un quadro strumenti digitale da 12,3 pollici e un touchscreen centrale da 14,9 pollici, domina gli interni minimali con un sacco di gadget multimediali e incorpora molti dei controlli del clima che, in precedenza, avevano pulsanti e interruttori separati.



I sedili sportivi con rinforzi laterali sono molto piacevoli e, soprattutto nella vita di tutti i giorni, non fanno rimpiangere quelli avvolgenti M Carbon a guscio rigido.
Numerose le impostazioni di guida (tranquilli, c'è anche una modalità “Strada” predefinita) che includono l'attivazione della modalità “Sport” o “Pista”, che fornisce un display semplificato dell'indicatore, visto che non vuole farvi distrarre ed è più facile da leggere in velocità.

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Infine il design

Esteticamente a me queste forme cosi eccessive e squadrate piacciono molto.
Un po’ come le enormi cavità dei passaruota, i suoi quattro terminali di scarico e la spavalderia che la fa sembrare quasi una vettura da corsa.
È disponibile anche un tetto più leggero in fibra di carbonio che si abbina, alla grande, con lo strepitoso “Zandvoort Blue” del nostro esemplare.

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È una M, cosa vi aspettavate?
Ma senza le controverse narici dell'M4!

Un consiglio?

Prima di giudicarla, guardatela dal vivo. A volte le foto possono tendere a confondervi le idee.

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Insomma, se la vista di un SUV vi trasmette ansia e depressione e avete delle difficoltà a dare un senso all'afflusso di veicoli elettrici pesanti e assurdamente potenti, questa è la M che fa per voi;
compatta e a trazione posteriore.
Di questi tempi, un simile “ferro” va festeggiato, altro che “sbeffeggiato” da degli idioti al bar.

I don't Like

Il mondo del “sottosopra” è arrivato anche nell’ambito automobilistico.
Una volta era un optional il cambio automatico, oggi lo è il manuale.
Sono sincero, non dico che lo sceglierei. Mi piace lo sportivo Steptronic ad otto velocità di SERIE, con i suoi paddle al volante rifiniti in fibra di carbonio, ma è bello sapere che questa possibilità c’è, anche se solo a pagamento.

Lifers Cool

Una delle migliori BMW M, in un pacchetto più giocoso e meno costoso.
Nonostante il prezzo elevato, vista così pare quasi essere un buon affare e dimostra come la divisione M è ancora molto, molto brava in quello che fa.



Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?

(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Potevamo noi del Lifersblog portare le nostre strepitose vetture in un lavaggio "normale"? Certo che NO!
Volevamo il meglio e, con "Il Draghetto Car Wash" lo abbiamo trovato.
Così abbiamo conosciuto Mariano Acquafresca (che è il suo "capitano") e abbiamo contribuito a far crescere la sua passione per le sportive... Fino a che non se n'è comprata una!
Secondo voi, poteva non farcela provare?
Un ringraziamento speciale, quindi, va a lui, a Michael Pomarico (Capitano di Corvetta) e a tutto il suo fantastico staff!


Marco Longhini
Marco Longhini

Autore

Svadas

SVADAS

Fotografia

BACKSTAGE

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