Dal COLORE!

Si chiama "Magenta” e, come mi ha fatto notare un nostro lettore (Roberto) molto attento ed informato, è un colore particolare, non facile da configurare.
Anzi, mi ha raccontato che (a detta di un venditore Bentley) la moglie di un Sultano era in procinto di comprare l'auto. Piccolissimo problema, nessun colore era di suo gradimento.
La donna a questo punto quasi scherzando disse: "Il colore di questo smalto calzerebbe benissimo sulla mia macchina". Il venditore chiese di poterne prendere un campione (ovviamente, smalto particolare, creato appositamente per questa principessa), lo prelevò con una limetta e lo mandò in Inghilterra per poterlo campionare (questo ancora prima dei vari programmi di personalizzazione) e fu così che nacque il color Magenta.
Ecco perché, come dico sempre, quando si ha la possibilità di acquistare queste vetture da sogno, bisogna anche sapersi distinguere, perchè Bentley riesce (sempre) a far mantenere l’eleganza delle proprie gran turismo anche con colorazioni non proprio convenzionali, fidatevi!
Come dice, invece, Roberto: “Comprare un'auto di un colore che le doni e non di un colore che ti piace”. Sono perfettamente d’accordo!

Lifestyles of the Rich and Famous

Distinguere una GT Speed esternamente non è facile. C’è una griglia con finitura scura (che trovo bellissima) e una presa d'aria più bassa, minigonne laterali più sagomate, esclusivi cerchi da 22 pollici” (disponibili in tre finiture) e dei badge Speed. Gli interni sontuosi mescolano pelle e Alcantara in una combinazione bicolore, che rende ancora più desiderabili i sedili trapuntati a rombi di serie. Parlando del tetto, e quindi di quella possibilità infinita di personalizzazione di cui abbiamo discusso all’inizio, ci sono sette diversi colori, compreso il tweed, tra cui scegliere. In effetti, pare esistano 15 miliardi di combinazioni giocando tra colore del tetto, della carrozzeria e degli interni, tramite il configuratore. E non sto esagerando. Quindi potete buttare via molte delle modifiche apportate da Bentley se lo desiderate, per mettere le vostre. La qualità dei materiali è difficile da eguagliare: solo Rolls-Royce può provarci all’interno dell’abitacolo. Ci salite e vi verrebbe voglia, addirittura, di togliervi le scarpe. I tappetini sembrano un prato inglese, ovviamente curato, dove poter camminare scalzi.

La Conti GT più cattiva!

La GT Speed è equipaggiata con il W12 biturbo da 659 CV e uno 0-100 km/h da soli 3.6 secondi. Incredibile, visto il suo peso. È un capolavoro di ingegneria e la coppia ai bassi regimi è immensa. Non aggiungo altro, anche perché altrimenti finisco per piangere e mi intristisco per via della sua futura alienazione.
Vi dico, invece, che c’è un nuovo differenziale elettronico a slittamento limitato che gestisce al meglio tutta la potenza che l’automatico a 8 rapporti manda a terra e il vantaggio (soprattutto a bassa velocità) di 4 ruote sterzanti. Qualcuno potrebbe obbiettare che i numeri in linea retta della Speed non rappresentano un aggiornamento drastico, ma vi assicuro che i suoi passi avanti, fatti in maneggevolezza e divertimento, lo fanno sicuramente.
L'ESC è stato ricalibrato (sempre grazie ai feedback di Porsche) per adattarsi, meglio, a tutte le modalità di guida: Comfort, Sport e Bentley. Una pressione decisa dell'acceleratore si traduce in piacevoli movimenti della coda, controllati grazie al sistema di trazione integrale che può (quasi totalmente) trasmettere la coppia del motore dietro, rispetto all'80% circa di una normale GT. E, considerando il peso a vuoto della Bentley, la compostezza e la quantità di presa disponibili, sono dati piuttosto impressionanti. Ovviamente c’è ancora una notevole quantità di massa da gestire, soprattutto nella parte anteriore. Ed ecco perché i carboceramici (con pinze a 10 pistoncini e dischi anteriori da 440 mm) sono molto apprezzati, pronti e vi fanno risparmiare anche 33 kg di massa non sospesa. Trovatevi a dover fare una frenata di emergenza, ad oltre 280 Km/h, e li amerete. Oltre a considerarli una scelta saggia. Soprattutto quando avrete imparato un po’ a modularli all'inizio della corsa del pedale.

Location d’eccezione

Con una cabriolet di questo rango non è mai difficile raggiungere mete blasonate. Anzi, il più delle volte sono loro a cercarvi e ad aprirvi le loro porte.
Ecco perché, per la nostra pausa prima di andare verso il Lago di Como, abbiamo scelto una location d’eccezione.
L’nH Collection di Milano CityLife, che oltre a godere di una posizione privilegiata nel nuovo quartiere, rappresenta un luogo assolutamente unico ed iconico: un tempo chiesa del Cristo Re, l'hotel è stato completamente reinventato e riprogettato in chiave moderna preservando, in modo sapiente ed elegante, molte delle caratteristiche originali dell’antica costruzione.

E la nostra Continental GTC Speed pare essersi immediatamente trovata a suo agio, quasi come fosse (anche lei) un prezioso soprammobile, in questi ambienti ospitati nel corpo originario della chiesa, che sono l'esempio perfetto di questa rivista combinazione tra antico e moderno.