Test Drive
Alpine A110S
(prova su strada)
Quando, un paio di anni fa, ho provato la A110 sono rimasto molto soddisfatto dai giorni trascorsi in sua compagnia.
La nuova Alpine ha collezionato così tanta positività da parte degli addetti ai lavori e così tanti premi da parte delle testate specializzate (noi inclusi) perché era proprio l'auto che tutti stavamo (segretamente) aspettando e desiderando.
Giuro.
Una sportiva dalle prestazioni “giuste”, ottenute con una morbidezza "giusta", che rimanesse fuori dall’odioso balzello del superbollo e avesse un rimando iconico in grado di far girare la testa degli appassionati al suo passaggio.
Come sempre capita, però (altrimenti che ci starei a fare?!) avevo evidenziato 3 piccoli “difetti” che, a parer mio, avrebbero potuto renderla quasi perfetta.
Non ci crederete, ma ben 2 sono stati (senza troppo clamore) risolti dai tecnici di Renault Sport con la sua versione “S”.
Non male, vero?
E il 3, vi chiederete voi?
No...
Il terzo è rimasto!
E, in fondo a questo nuovo test drive, beh, scoprirete qual’era e QUAL'È!
L'auto che stavamo aspettando
Ma, se poi parliamo di prestazioni pure, di track day e di quel paragone (spesso tirato in ballo) con la coupé di Casa Stoccarda (mi riferisco alla Cayman), allora occorre soffermarsi un attimo e parlare di quella che era la sua prima imperfezione:
la cavalleria.
È normale, direte voi, noi uomini siamo fatti così: non ne abbiamo mai abbastanza e vogliamo sempre di più.
Sempre la versione più potente e veloce.
Quindi, un po’ come succede con l'attuale Renault Megane RS che, ovviamente, noi sceglieremmo nella sua declinazione “Cup”, così anche per questa Alpine (ora che è arrivata) non riusciamo a fare a meno di pensare che la vorremmo nella sua versione S.
E proprio non ci va giù l’idea di rischiare di perdere “quel qualcosa in più”, anche se (la saggezza convenzionale) ci suggerirebbe che saremmo perfettamente felici anche con la versione da 252 CV.
Quel qualcosa in più...
A conferma di questo, non ci sono stravolgimenti estetici, kit imbarazzanti e nemmeno modifiche pesanti sotto il cofano.
Ma solo dei loghi (con simboli di bandiere in carbonio) e dei cerchi in lega GT Race da 18" neri opachi.
Un’aggiustatina alla pressione di sovralimentazione del turbocompressore (aumentata di 0,4 bar) per produrre
La ricetta?
Molle di sospensione più rigide del 50% e barre antirollio più rigide del 100%, in quello che viene definito un “nuovo telaio sport”, più focalizzato alla pista in termini di set-up.
I cordoli del vostro circuito preferito ringraziano e, la vostra schiena, anche.
Inside...
Dentro l’ambiente è familiare, ma molto più racing e meno sontuoso rispetto ad una
La pelle scamosciata e le cuciture a contrasto arancioni, come il volante sportivo a fondo piatto caratterizzato da un marcatore a ore 12 sempre di questo colore, sottolineano la S.
I sedili sportivi Sabelt offrono un eccellente supporto e comfort, con un peso piuma. Fanno supercar e vi piaceranno molto.
Un po’ come il sistema telemetrico completissimo (ora di serie) a cui si accede tramite la “A” sul touchscreen centrale da 7".
Tutti i dati sulle prestazioni del veicolo possono essere registrati anche nei giorni che passate in pista. Le funzioni multimediali standard, invece, rimangono con un menù di non facile comprensione, soprattutto se non ne avete mai guidata una. Un po’ come la procedura per metterla in Parking che, ancora una volta, vi mostriamo nel video!
Optional
Poi c’è il tetto in carbonio.
Bella idea, soprattutto a fronte del fatto che il peso è aumentato a 1.114 kg. Ma, attenzione, non è di serie e si paga 2.440 €.
Un po’ come l’elemento caratterizzante di questa versione, che è la splendida colorazione GRIS TONNERRE MAT (Grigio Tuono Mat) che vi costa altri 4.880 €.
E questo, per i più attenti, potrebbe non sembrare il miglior rapporto qualità-prezzo. Perché alla fine, tutto ciò che avete di serie qui, a fronte di una cifra di attacco decisamente “meno friendly”, potete averlo (opzionale) anche nella A110. Come i freni Brembo (con le esclusive pinze arancioni a cui, volendo, potete accedere anche con l’Atelier Alpine), il sistema di scarico sportivo attivo (irrinunciabile), la pedaliera e i poggiapiedi passeggero in alluminio. Se poi scegliete la “Color Edition”, gran parte di questi sono pure di serie.
Quindi?
Quindi... Tranquilli!
La S amplia il mandato dell'A110!
Una volta al volante il carattere centrale dell'auto è lo stesso, ma il modo in cui si comporta ha, improvvisamente, guadagnato un mucchio di attenzione e precisione in più.
Un'intensità e un'aggressività verso la cima dei regimi del 1,8 che è assente nell'auto standard.
E il tuo sorriso, guidandola, sarà ancora più ampio, nonostante la tangibile rigidità extra che il badge S si porta in dote.
Rilassati, è ancora ragionevolmente flessibile e, mentre l'esclusiva leggerezza dell'auto standard è stata scambiata per un assetto più convenzionale, questo nuovo assetto è meraviglioso a modo suo.
Gli urti vengono comunicati in modo energico, ma difficilmente ne sconvolgono l'equilibrio e non è mai necessario che facciate brusche frenate in prossimità dei dossi.
Lo sterzo sembra più affilato. I cambi di direzione, ad alta velocità, ora sono più tranquilli e c'è più aderenza grazie ai pneumatici Michelin (qui Pilot Sport Cup 2) più larghi.
Limiti più alti.
Il rollio del corpo è stato ridotto al minimo e i suoi limiti sono più alti. Mentre l'A110 può sovrasterzare in modo vistoso solo in curva, la S ha bisogno di più provocazioni.
Diciamo che bilancia meglio velocità e stupidità!
È così trasparente e malleabile che potresti portarla direttamente in Track e spegnere le sue elettroniche. Perché qui le gomme non fumano e il posteriore allarga la traiettoria in modo piuttosto contenuto.
Ecco perché, allora, il sound e la strada premiano (ancora una volta) la modalità Sport, trasferendo quella potenza alle ruote posteriori attraverso una trasmissione reattiva (a sette velocità) con doppia frizione.
E quando, dopo averla spremuta sui tornanti sotto zero del Nürburgring torinese la riporrete nel box, non preoccupatevi se sentirete la ventola di raffreddamento girare per molti, molti, minuti prima di fermarsi.
In conclusione...
Se il divario tra l’A110 e l’A110S - sia sulla carta che nella realtà – alla fine non sembra così impressionante, so che non resisterete dal mettere proprio lei nel configuratore dei vostri sogni e sarà quella che sceglierete.
Bene.
Ora che ve li siete guadagnati quei 292 CV, che vi rendono (sullo 0-100) 0,1 secondi e 10 Km/h più veloci della A110...
Usateli!
Enigma...
Ah, dimenticavo: qual è il terzo difetto ignorato dall’evoluzione della sportiva dello stabilimento di Dieppe?
Lo so, siete curiosi e lo state aspettando...
Quell’odioso comando-satellite del volume e delle stazioni radio che, se è perfetto su una Clio, qui (oltre ad essere nascosto dai paddle) finirete molto spesso per urtare con il vostro ginocchio, soprattutto se siete alti.
Avevo scritto: “Levatelo, vi prego!”.
Ma pare che questa volta non mi abbiano ascoltato...
I don't Like
L’unica cosa che penalizzal’Alpine, soprattutto nell’uso quotidiano, è lo spazio a bordo.I 512 € necessari per il Pack Storage (che è una rete dietro il sedile passeggero e un piccolo vano portaoggetti), beh, ci sembrano irrinunciabili ma (anche) decisamente troppi e fuori luogo!
Lifers Cool
Che ci sia ancora un margine per un'ulteriore messa a punto e un altro strato di rigidità?Che ci sia, ancora, spazio per una A110RS, a breve?
Si, speriamo di si!
Perché noi uomini, beh, lo sapete, non ne abbiamo mai abbastanza!
VIDEO
Quando inizi a parlare di questa piccola sportiva, beh, è molto difficile cavarsela con poche parole.
Così, insieme a Federico Francia e Marco Longhini, siamo andati alla scoperta dei molti pregi (ma anche di qualche piccolo difetto) della versione più potente della Alpine.
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