NILU, tanto eclettica quanto originale!

Nilu sfida le tendenze tradizionali dell’industria automobilistica, evitando l’elettrificazione, la digitalizzazione e altri aiuti tecnologici. Pare che offrirà un’esperienza di guida grezza, senza filtri e senza censure. Già questo basterebbe per farla balzare in vetta alle nostre preferenze!
Ma c’è di più: il meraviglioso V12 da 6,5 ​​litri e 80 gradi.
Di questi tempi, beh, una rarità.

NILU, tanto eclettica quanto originale!

Nilu27 è l’azienda fondata da Sasha e Inna Selipanov. Sasha è un soggetto al di fuori degli schemi, un uomo dell’Est pervaso dal fascino delle supercar fin dalla tenera età. Al designer center di Volkswagen, Sasha si fa le ossa, ma la sua creatività sboccia quando può mettere le mani sulle Lamborghini e Bugatti. Dietro alla Huracan e alla Chiron, c’è tanto di Alexander “Sasha” Selipanov. Poi Christian von Koenigsegg gli concede la chance di diventare direttore del design delle sue folli hypercar e qui, beh, è quasi centro…
Il mio percorso nel settore non è mai stato basato sul seguire regole e attenersi alle norme”, ha spiegato Sasha. “Non ho mai avuto paura di seguire il mio intuito o inseguire i miei sogni. Rompere le convenzioni è semplicemente un sottoprodotto”.

E, finalmente, con la creazione di Nilu27 il sogno si avvera e  arriva la SUA hypercar; quella che scarta le tendenze e le convenzioni attuali, alla ricerca di un’esperienza automobilistica elevata. L’obiettivo di Sasha era creare un’auto con un design “inevitabile”: fresco e tuttavia in qualche modo familiare. Nilu giustappone superfici pulite e scultoree, con il suo vano motore meccanico, completamente esposto e intricatamente dettagliato.

NILU, tanto eclettica quanto originale!

Il telaio NILU è dotato di una monoscocca in fibra di carbonio su misura con telai ausiliari tubolari in lega di alluminio leggero. NILU ospita due adulti in una tradizionale disposizione affiancata con ingresso e uscita best-in-class, resi possibili da sostanziali porte ad ali di gabbiano, basse altezze delle soglie e sedili fissi e incassati, che non ostruiscono le aperture delle porte con i loro rinforzi laterali.

L’interfaccia uomo/macchina NILU riguarda solo controlli manuali, analogici, input e feedback. L’unico schermo è la telecamera/specchietto retrovisore, che affronta la tradizionale debolezza delle auto sportive a motore centrale: la mancanza di visibilità posteriore.
Le dimensioni compatte del volante e la forma perfettamente rotonda consentono una sensazione di sterzata dettagliata. E’ privo di interruttori, pulsanti e levette; una testimonianza della convinzione che la guida ad alte prestazioni richieda la massima concentrazione senza distrazioni.

NILU, tanto eclettica quanto originale!

Nilu27 ha stretto una partnership con Hartley Engines in Nuova Zelanda per produrre uno dei motori aspirati più potenti e visivamente sorprendenti al mondo. Poiché NILU non si affiderà all’elettrificazione, punta a essere l’hypercar aspirata più potente al mondo.
Per riuscirci, il V12 erogherà più di 1.000 CV.  L’intero sistema di scarico è stato stampato in 3D in Inconel, consentendo la realizzazione di un design complesso: un’altra caratteristica unica se si considerano le sue dimensioni. Accoppiato al cambio manuale CIMA a sette velocità (si, manuale, avete letto bene) e alloggiato nel sottotelaio in lega di alluminio rivestito in ceramica, il NILU V12 rappresenta la bellezza funzionale al suo meglio. L’equipaggiamento frenante in carbonio-ceramica è stato fornito da Brembo.

Inizialmente sarà disponibile in una tiratura estremamente limitata con una produzione di 15 unità, assemblati da Aria Group a Irvine. Nilu27 sta sviluppando contemporaneamente una versione omologata per la strada. Questa variante sarà di 54 unità, quattro delle quali saranno pezzi dal design unico.

NILU, tanto eclettica quanto originale!

Noi siamo certi che queste auto continueranno a trovare un posto nelle collezioni degli appassionati e non vediamo l’ora di sudare freddo ogni volta che il suo V12 accelerelerà e i suoi Michelin Pilot Sport Cup 2 R, montati su cerchi prodotti da AppTech in Italia, lasceranno il loro segno sul terreno.

Marco Longhini

Giornalista iscritto all'Ordine, insegue da sempre (creando strani incastri) le sue due più grandi passioni, AUTO e MUSICA. Ha partecipato a numerosi corsi di guida performance e si definisce un "car addicted"; a differenza di molti colleghi, però, è più interessato ai pregi e difetti con la loro convivenza, che alla quantità di fumo che sono in grado di generare dalle ruote posteriori. Vive nell'eterno dilemma: "lusso o prestazioni" ? Fondatore del Lifersblog (ora casa di villeggiatura) si augura diventi presto il suo domicilio principale...