Mistral, l’ultima Bugatti con il W-16 quad-turbo da 8,0 litri
La Mistral è l’ultima hypercar del marchio francese ad essere alimentata dal potente motore W-16 quad-turbo da 8,0 litri che ha debuttato nel 2005 nell’originale Veyron e da allora ha alimentato tutte le Bugatti. E questo ci mette un po’ di tristezza.
Tuttavia, sebbene anche Bugatti pianifichi veicoli elettrici in futuro, non sta ancora abbandonando il motore a combustione interna. Un successore della Chiron è previsto per la fine di questo decennio e sarà un ibrido, benché già previsto con un motore più piccolo del W-16 e una maggiore enfasi sull’energia elettrica rispetto agli ibridi tradizionali.
Ma, per ora, concentriamoci sulla Maestrale, nome preso in prestito da un vento della Costa Azzurra, ma anche da una Maserati. È una roadster (ecco perché ci calza a pennello) il cui design e ispirato dalla Bugatti Type 57 Roadster Grand Raid del 1934, ed è l’unica vettura aperta che Bugatti progetterà sulla piattaforma Chiron. Il suo sviluppo non è stato facile. Poiché la struttura monoscocca in fibra di carbonio della Chiron non era concepita per la guida con tettuccio aperto e, quindi, non solo è stata riprogettata, ma anche rimodellata per consentire un design accattivante che non compromettesse le prestazioni.
Il motore è la versione da 1.578 CV del W-16 riservata a modelli speciali come la Chiron Super Sport 300+ e altre auto a volume limitato basate su Chiron, e anche se non abbiamo dati sulle prestazioni, Bugatti ha detto che uno dei suoi obiettivi è quello di stabilire un record di velocità su terra per un veicolo di produzione scoperto (stabilito nel 2016 dalla Venom GT Spyder di Hennessey ).
Scommette che ci riusciranno?
L’unico il problema è che anche Hennessey ha una nuova Venom F5 Roadster da 1.817 CV ed è desideroso di mantenere il record…
Ma come ogni Bugatti la Mistral non guarda solo alle prestazioni, ma trasmette anche un senso di eleganza e comfort. Il design della parte anteriore è simile a quello de La Voiture Noire, anch’esso basato sulla piattaforma Chiron, sebbene i fari qui presentino quattro barre come un cenno ai quattro turbocompressori del motore W-16. Anche le luci posteriori hanno le quattro barre luminose che si estendono dal centro rappresentative delle quattro bancate dei cilindri unite a un unico albero motore.
La carrozzeria è una vera roadster, con il parabrezza tenuto corto per aiutare a rendere l’auto il più bassa possibile e si guida esclusivamente scoperta. Bugatti aggiunge, comunque a corredo, un pannello a clip per l’uso temporaneo a protezione degli interni, inutilizzabile durante la marcia. Le due prese d’aria per il radiatore dell’olio sono laterali, mentre le prese d’aria del motore vengono piazzate sopra le teste degli occupanti, dietro i poggiatesta e fungono anche da roll-bar.
Realizzate in fibra di carbonio, portano circa 70.000 litri d’aria attraverso il motore ogni minuto a pieno regime). Ciascuna di queste, inoltre, è abbastanza forte da sostenere il peso dell’auto in caso di ribaltamento. La loro vicinanza ai poggiatesta garantirà anche un rumore di aspirazione all’acceleratore che sarà ineguagliato da qualsiasi altra Bugatti con questo motore.
All’interno, il design e il layout sono simili alla Chiron, anche se con alcuni tocchi unici. L’elenco include la pelle intrecciata utilizzata sui pannelli delle portiere, una sagoma dell’auto su ciascuno dei lati della console centrale e un inserto in legno e ambra con il famoso motivo dell’elefante danzante della Bugatti nella leva del cambio.
Con un prezzo di 5 milioni di euro e limitata a 99 unità, le consegne del Mistral dovrebbero iniziare nel 2024. Nel caso ve lo stiate chiedendo, sappiate che l’intera tiratura di produzione è già sold out.
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