Milano o Junior? Design italiano opera del Centro Stile Alfa Romeo
Alfa Romeo presenta la nuova MILANO alla stampa internazionale proprio a Milano, per confermare quel sodalizio viscerale e orgoglioso con la città in cui Alfa Romeo è nata nel 1910. In un segmento popolato da versioni sportive derivate da modelli generalisti, MILANO si propone come oggetto cool ed unico, coniugando uno stile accattivante (con la nuova reinterpretazione dello scudetto “Progresso”) con la tecnologia più avanzata in termini connettività e dinamica di guida.
Un esponente del governo italiano dichiara che l’utilizzo del nome Milano, scelto dal marchio per chiamare la nuova compatta sportiva appena presentata, è vietato per legge. Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Alfa Romeo Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione.
Nessun compromesso sul comfort, come dimostra il bagagliaio più capiente tra i competitor premium (400l). Inoltre, MILANO / Junior è disponibile ibrida (prima nel segmento ad offrire anche la variante a trazione integrale Q4 con gestione automatizzata dell’asse di trazione posteriore, adotta un’architettura 48v Hybrid VGT – Variable Geometry Turbo – da 136 CV) ed elettrica (in 2 varianti di potenza con 156 CV e autonomia fino a 410 km, e la più sportiva VELOCE con 240 CV, batteria da 54 kWh), senza fare distinzioni estetiche o di equipaggiamento, perché l’unica cosa che conta è il suo essere 100% Alfa Romeo.
Lunghezza 4,17 metri, larghezza 1, 78 m. e altezza 1,5 m – racchiudono in sé l’unicità del design made in italy del Centro Stile Alfa Romeo, originale e moderno, tipico del marchio, che si declina in equilibrio delle proporzioni, purezza nelle linee e cura nella qualità delle superfici. Le proporzioni si esprimono con stilemi legati alla tradizione, come gli sbalzi contenuti, i passaruota muscolosi e l’iconica coda tronca, che rinvia alla leggendaria Giulia TZ.
Al centro del cluster spicca uno schermo TFT da 10,25” totalmente digitale da cui accedere alle informazioni sulla vettura e ai parametri relativi alle tecnologie di guida. Al centro della plancia e orientato verso il guidatore, si trova un touchscreen da 10,25”, sistema sviluppato secondo la logica dei widget. Ad impreziosire ulteriormentel’ambiente interno, le bocchette di climatizzazione a forma di quadrifoglio, e i sedili sportivi firmati Sabelt.
Forte del peso più basso nel segmento e di una ottimale distribuzione delle masse, MILANO entra nel mondo delle elettriche da vera Alfa Romeo. Il team che ha coordinato lo sviluppo della dinamica di guida è lo stesso che ha sviluppato la Giulia GTA presso il centro sperimentale di Balocco (VC), con il chiaro obiettivo di ottenere sulla nuova MILANO / Junior il road handling migliore della categoria, grazie a soluzioni tecniche specifiche:
lo sterzo è il più diretto del segmento (14,6) ed estremamente preciso con calibrazione ad hoc per esaltare le eccezionali doti di tenuta di strada; sulla versione VELOCE, l’assetto è sportivo e ribassato di 25 mm; le barre antirollio anteriori e posteriori hanno una taratura sportiva per garantire un inserimento in curva rapido e preciso; l’impianto frenante prevede all’anteriore dei dischi da oltre 380mm con pinze monoblocco a 4 pistoncini; il differenziale Torsen offre la migliore trazione possibile in ogni condizione. Inoltre, gli pneumatici performanti da 20” sono specifici per veicoli elettrici ad alte prestazioni.
MILANO / JUNIOR è ordinabile da subito nella versione di lancio “SPECIALE”. Con un listino a partire da 39.500€, mentre Milano / JUNIOR SPECIALE Ibrida con un listino a partire da 29.900€. L’offerta cliente propone JUNIOR SPECIALE a 200€ al mese, sia in versione Elettrica che Ibrida, ma con il chilometraggio massimo di 10.000 km. Molti gridano alle somiglianze con Peugeot, ma questo è piuttosto normale quando si usano piattaforme in comune e succede anche con le tedesche (non crediate). Peccato solo, al di là del nome che (tutto sommato) a noi piace anche di più (buona la seconda, quindi) non sia prodotta in Italia. Questo si sarebbe stato un bel valore aggiunto per il popolo Alfista. Per questo, però, bisognerà aspettare la nuove edizioni di Stelvio e Giulia, nello stabilimento di Cassino.
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