La nuova Panamera: “E’ una Porsche! Si, ma è una nuova Porsche!”.
LA NUOVA PANAMERA: “E’ una Porsche! Si, ma è una nuova Porsche!”.
Se anche voi, come il sottoscritto, avete avuto la fortuna di essere invitati a qualche anteprima (non necessariamente di auto, badate bene) avrete notato come le location siano attentamente vagliate in funzione del prodotto che si vuole andare a presentare.
Prendete, ad esempio, la nuova Panamera. Quale location migliore di una Villa raffinata (maestosa, ma nello stesso tempo, concettualmente precisa e con un parco esterno, elegante e curato, che però infonde – anche – una gran voglia di libertà e, quindi, di “movimento”) per scoprirla agli occhi di un selezionato numero di giornalisti e sopratutto, fidati clienti?
Direi quindi che la scelta di Villa Borromeo è stata decisamente azzeccata per evidenziare ulteriormente la (doppia) personalità della berlina (ma, oltreoceano, preferiscono chiamarla “sedan”) di Zuffenhausen. E qui vale la pena di soffermarsi, un attimo, anche su quel concetto di “doppia” che ho, volutamente, chiuso tra parentesi. Solitamente quando si parla di persone dalla “doppia personalità” il riscontro non è mai troppo bello e rassicurante. Qui, invece, si sfida lo status quo e si arriva ad una interpretazione unicamente positiva ed attraente: dare al possessore, e ai suoi passeggeri, un auto comoda e lussuosa ma, nello stesso tempo, veloce e dinamica: in una parola – SPORTIVA – come ci si aspetta da una Porsche. Due anime che convivono, senza conflitto, e si rivelano grazie (e solo) alla scelta del pilota.
L’emblema di questo modello è, sicuramente, la Panamera Turbo che, come viene più volte sottolineato, non sta più ad indicare una scelta motoristica, ma (e in modo univoco) il top di gamma, da ben 550 CV, 306 Km/h di velocità massima e uno 0-100 da 3,6 secondi!
La parte laterale appare ancora più filante (impossibile non pensarla come una 911 a 4 porte, solo con la linea di cintura più alta), il frontale è più largo, mentre il posteriore (con gli sbalzi allungati e le luci tridimensionali , vero capolavoro, secondo me) appare ora più leggero, pur mantenendo il family feeling che richiama, oltre alla Carrera, anche la 718. Estraete, poi, il grande spoiler centrale (che si apre come lo sbattere delle ali di un gabbiano) e non riuscirete più a richiuderlo. Sono dettagli, è vero, ma come resistere?
Non solo, comunque, una grande attenzione all’aspetto esterno, ma anche una cura (direi quasi maniacale) in quello che non si vede. Scelta dei materiali, modulazione, connettività e un innovativo (quanto controverso) concetto di “togli peso e metti accessori“; guardate, ad esempio, le sedute (anteriori, ma pure quelle posteriori, perché in Porsche chi siede dietro deve essere coinvolto e deve provare le stesse emozioni di chi sta davanti): sono stati risparmiati 8 kg (rispetto al modello precedente), è stata mantenuta la fantastica ergonomia sportiva delle sedute, ma sono stati aggiunti (ad esempio) il massaggio posteriore è molti altri accessori super sofisticati.
Poi c’è un cruscotto (con uno schermo integrato da 12″, touch screen, ad alta risoluzione) ed un tunnel centrale ascendente molto essenziale, che vuol dire “pulizia”, ma non minori contenuti. E’ dotato di una superficie ad effetto vetro ed ha i tasti sensibili al tocco, che vi fanno capire (senza guardare) che avete abilitato ciò che cercavate.
C’è sempre quel contagiri centrale che, come ci suggerisce il Dott. Gentile (Direttore Pubbliche Relazioni e Stampa Porsche Italia) è il punto d’incontro perfetto fra la tradizione dell’analogico (di derivazione Motorsport) e il futuro del digitale, con i due display ad alta risoluzione a lato, ampiamente configurabili. Poi ci sono i motori, nuovi, il PDK a 8 rapporti (che arriva anche sulla motorizzazione Diesel), l’asse posteriore sterzante (da sempre prerogativa solo dei modelli più performanti) e il nuovo Porsche Connect che (finalmente, anche per questo modello) esplora il cosiddetto “terzo luogo”, quello cioè che non è casa, o lavoro, ma vi garantisce sempre una connessione Wi-Fi e vi fa trovare ciò che state cercando. Ora, oltretutto, potrete farlo ancor prima di partire e direttamente dal vostro smartphone (iOS o Android che sia, non c’è problema).
Insomma, 4S, 4S Diesel o Turbo?
No, non crediate che finisca così; ancora dobbiamo provarle (e speriamo di farlo molto presto) ma già gli uomini di Porsche ci avvisano che in programma (e in arrivo) c’è molto di più; oltre della nuova versione ibrida, del resto, si parla sempre più insistentemente di una certa “Panamera Sport Turismo“…
Perché in Porsche il coraggio viene sempre premiato!
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