Generale Inverno: come diventargli amici
Napoleone lo temeva, anzi, lo considerò il suo peggior nemico, perché fu quello che gli inferse – a suo dire – la sua peggiore sconfitta. Molti automobilisti la pensano in fondo come il discusso condottiero corso, vedendo nell’ inverno una stagione infida e pericolosa, nella quale usare l’auto diventa motivo d’ansia, per non dire di vero e proprio panico. Soprattutto quando nevica…
E dire che invece non è poi così difficile mettersi in condizioni di affrontare piuttosto serenamente le insidie del glaciale generale… Anzi, vi è persino una neppur troppo piccola minoranza di guidatori – esperti o presunti tali – che non appena le strade s’imbiancano comincia a divertirsi.
Tornando però a coloro che hanno invece eccessivo timore di muoversi sul bianco, vorrei ricordare che sono veramente poche le regole da seguire per poter uscire dal garage d’inverno quando nevica senza ritrovarsi a stringere spasmodicamente il volante, fissando la strada con gli occhi sbarrati. Anzi, di fatto sono solo due: dotare il proprio veicolo di gommatura adeguata, e affidarsi a chi ha conclamata esperienza per imparare i segreti della guida sui fondi a scarsa aderenza.
Cominciamo dalla prima. Muoversi in auto in caso di neve e ghiaccio con delle coperture estive (cioè non adatte all’ inverno) è come andare a fare a palle di neve con gli infradito ai piedi: si va incontro a dei problemi. Sì, è vero, il Codice della Strada (da qui in avanti, CdS per brevità) contempla la possibilità di viaggiare con le catene a bordo, ma questo significa che, se le condizioni meteo lo impongono, quelle catene non possono restare nel bagagliaio: quindi, se nevica bisogna montarle. Alzi la mano chi è capace (anche magari al buio a bordo strada in piena bufera), chi l’ha già fatto (riuscendovi senza ritrovarsi con i semiassi incatenati), e chi è realmente disposto – all’occorrenza – a farlo. Come immaginavo, di manine belle ritte e non tremanti ne vedo pochine…
D’altronde, nemmeno il mago Oudini riuscirebbe a spostarle col pensiero dal fondo del portabagagli, ri-materializzandole perfettamente tese e pronte a qualunque sfida ben strette intorno alle vostre inutili gomme estive… E allora? No, per favore, non ditemi la solita frase: “tanto nevica sì e no una volta all’anno, ormai, e per quella volta che capita non voglio spendere qualche centinaio di euro per le antineve. Piuttosto sto a casa”. In certi casi, e per certa gente, sarebbe indiscutibilmente la soluzione migliore, ma poi, purtroppo, capita che uno si debba muovere per forza, oppure che la nevicata arrivi mentre è già in viaggio (e chi si fida più delle previsioni meteo?), o ancora che “quando sono partito veniva giù acqua, poi è diventata neve”. Eh, già, sono parenti strette: alle volte sono divise anche solo da un grado…
Innanzi tutto, 4 (buone) gomme invernali possono durare anche tre inverni, e mentre utilizzate quelle, le “estive” non si consumano, quindi buona parte della spesa è già recuperata; poi, soprattutto in città, basta scivolare a 20 all’ora e tamponare alla moviola un’altra auto, per ritrovarsi con un danno che normalmente è ben superiore al costo di un treno di “invernali”. Inoltre, in non pochi Paesi europei, d’inverno le gomme invernali sono obbligatorie, e non sto parlando soltanto dell’Islanda…
E infine, prima di dire “mi butto due vecchie catene nel baule, e risparmio” verificate che:
a) siano della misura giusta per poterle montare sulle vostre gomme;
b) che la vostra auto non sia attrezzata con ruote “non catenabili”, possibilità questa tutt’altro che remota…
E il consiglio vale anche per coloro che, essendosi comprati il SUV o il crossover, hanno scoperto che le coperture M+S montate di serie sono omologate come “antineve” e quindi, qualunque cosa accada, saranno sempre in regola… Purtroppo è vero, almeno legalmente: il famoso “snowflake” (“fiocco di neve”, nota del traduttore) stampigliato sul fianco dello pneumatico, per il CdS non è obbligatorio. Peccato però che il ghiaccio (nelle sue varie forme quali la neve pressata e liscia, la colata d’acqua gelata, l’insidiosissimo verglas) non sia stato avvertito di ciò, e quindi continui a far scivolare a saponetta quelle gomme che – non avendo lo snowflake – su di lui non fanno presa. Perché? Semplice: non hanno né la mescola né il battistrada “a lamelle” delle vere gomme invernali.
Già, la mescola, altro passaggio non irrilevante: alzi la mano (oggi mi va così…) chi sapeva che, al di sotto dei 7 gradi centigradi, le invernali tengono di più persino sull’asfalto asciutto. Per non parlare di quello bagnato…E attenzione, tutto quanto sopra vale anche se avete 4 ruote motrici: se è vero che avrete meno difficoltà a muovervi, vi ritroverete comunque con gli stessi problemi quando dovrete fermarvi, o anche solo rallentare, oppure fare una curva… Magari in discesa. Non per niente d’ inverno, anche di SUV, e pure 4×4, son pieni i fossi. Se ne vedete, guardate le “scarpe” (a gambe all’aria è più facile): 9 su 10 saranno quelli con le normali M+S.
D’altronde, M+S sta per Mud+Snow, vale a dire Fango+Neve: la parola ghiaccio non c’è, se no si chiamerebbero MSI (Mud Snow Ice, lo specifico per non avere problemi con la Legge Fiano).
All’inizio ho fatto cenno alla possibilità di frequentare dei corsi di guida sicura (o, perché no?, anche sportiva) su neve e ghiaccio, imparando in sicurezza – ovviamente d’ inverno e su circuiti appositamente preparati e chiusi al traffico – quelle tecniche di controllo che, non a caso, arrivano in gran parte dagli specialisti dei rallies. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche (anche se i “troppo economici”, come sempre suscitano qualche legittimo dubbio), e servono veramente. Innanzi tutto perché si può scoprire abbastanza in fretta che controllare un’auto in certe condizioni non è impossibile per (quasi) nessuno; poi, perché con un bel po’ di pratica si sviluppano quegli automatismi di reazione (corretta) che possono far la differenza quando non c’è il tempo di pensare; e ancora, perché dai più esperti si può apprendere anche come prevenire (che, come diceva un tempo l’Associazione Medici Dentisti Italiani, “è meglio che curare”, ma questo valeva solo per il paziente…); e infine perché imparare a cavarsela sul ghiaccio non serve solo sul ghiaccio, ma ovunque: allontana il panico (peggior nemico dell’auto-controllo) e di fatto a 30 all’ora sul ghiaccio s’impara a gestire fenomeni dinamici che sono del tutto analoghi a quelli che potreste dover fronteggiare sul bagnato, magari però a 100 e più…
Per concludere, un passaggio dedicato a coloro che di fronte alla neve, d’ inverno quando sono al volante tremano, ma non di paura, bensì di eccitazione: tutti, “da bambini”, siamo andati a dar colpi di freno a mano nei parcheggi vuoti sulla neve, ma quello NON è guidare da piloti… Guidare davvero è un’altra cosa, ma – con un minimo di umiltà – si può imparare. Così come si può imparare che esistono luoghi deputati per dar sfogo – legalmente e in sicurezza – alle proprie comprensibili frenesie.
Dove si può scoprire nella pratica quanto una gomma possa fare la differenza, che cosa sono il “sottosterzo” e il “sovrasterzo” e che gusto dia gestire un’auto in sbandata controllata: per chi non è avvezzo a questo gergo, lascio la parola a tre grandi campioni dei rallies dello scorso millennio, lasciandovi quindi con tre citazioni che sono – a mio modesto avviso – altrettante illuminanti perle di saggezza.
Markku Alen: “se gomma tiene Markku vince; se gomma no tiene, Markku come bomba contro montagna”.
Walter Rohrl: “il sottosterzo è quella cosa che vedi l’albero che stai per centrare; il sovrasterzo, invece, è quando senti il colpo ma non vedi l’albero”.
Miki Biasion: “guidare un’auto di traverso è la cosa più eccitante che un uomo vestito possa fare”.
Un sentito grazie alla Pista ghiaccio e scuola di guida sicura e sportiva Mirage Academy a Sauze di Cesana – Sestriere
Lascia un commento