DONNE e…
L’anno scorso Vi abbiamo proposto l’intervista a Maria Leitner simbolo della donna che conduce da anni una trasmissione di successo sul mondo dei motori. Quest’anno invece vogliamo proporvi una nostra riflessione nata proprio al Salone di Ginevra: quanti Amministratori Delegati o Ceo di case automobilistiche donne abbiamo incontrato nel girovagare negli stand ? Nessuna. Un ruolo così importante nel mondo auto è prevalentemente ricoperto da uomini. Le donne quando va bene sono negli uffici stampa.
Nella Formula 1 quante donne pilota ci sono?
Praticamente nessuna. L’ultima che ci ricordiamo è la povera Maria de Villota, morta un anno dopo il terribile incidente avuto sulla Marussia che le era costato la perdita di un occhio (e comunque era riuscita a ritagliarsi solo il ruolo di test driver).
Il massimo delle proposte fatte per aprire il mondo della F1 alle donne è stato fatto da Ecclestone un anno fa e consisteva nel dire ai team di fare un campionato, a parte, solo per donne ! Il perché non è dato a sapere, ma importante è stata la risposta di Susie Wolff (test driver della Williams e moglie del n.1 della Mercedes) che ha affermato che non è questa la strada migliore da percorrere per raggiungere l’obiettivo!
In effetti si stanno facendo proposte per rendere più coinvolgente il circus, tipo le qualifiche in 90 secondi, quando magari potrebbe essere interessante per tutti crescere delle donne pilota e introdurle nelle gare, ovviamente su auto che abbiamo qualche chance di vittoria e non in scuderie che già a priori hanno notevoli difficoltà e che quindi precludono anche l’interesse del tifosi e dei telespettatori.
Abbiamo preso due situazioni decisamente importanti per aprire uno spazio di riflessione (e anche, perché no, di dibattito) in un campo, quello automobilistico, che è ancora molto chiuso, molto maschile e, permetteteci il termine, molto maschilista.
Le stesse auto vengono progettate e pensate al 90% per gli uomini. Molti dei gadget, dei cosiddetti optional, sono studiati principalmente al maschile senza che vi sia una minima ricerca di mercato per capire, invece, quali potrebbero essere i reali bisogni delle donne: Molto interessante nel merito un discorso del Vice Presidente della Nissan Andy Palmer (ora Chief Executive Officer di Aston Martin) di qualche tempo fa alla conferenza della Society of Motor Manufacturers and Traders in cui ha ammesso che, se fra le donne e le auto non è amore a prima vista, la colpa è soprattutto delle aziende automobilistiche che non si sono mai preoccupate di costruire vetture davvero “female friendly“.
Se pensiamo, infine, che il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America potrebbe anche essere una donna, beh, lasciateci dire che il gap con il mondo auto è abissale.
Lascia un commento