Countach LPI 800-4, non deve essere stato facile…

Lo capisco, non deve essere stato facile per Mitja Borkert quando qualcuno, in Lamborghini, gli ha detto: “facciamo una nuova edizione della Countach”.
Non deve essere stato facile perché, quando si tocca un’icona, beh, difficilmente si riesce sempre appieno nel operazione e, soprattutto, si ottengono giudizi unanimi.
Ci vuole coraggio e, questo, lui è il suo giovane team, l’ha sicuramente avuto e dimostrato.

Countach LPI 800-4, non deve essere stato facile...

Ma quel nome, che non deriva dalla tauromachia ma da contacc! (un’espressione piemontese che, come riferito dallo stesso Gandini, fu esclamata da un profilista che lavorava alla Bertone la prima volta che vide l’auto, e viene utilizzata per esprimere stupore e meraviglia, corrispondente agli italiani accidenti! o perbacco!) non è sicuramente facile da adottare, senza rischiare di farlo diventare un “processo di profanazione”.

Countach LPI 800-4, non deve essere stato facile...

Ho conosciuto qualche anno fa, grazie ad una preziosa “amica di caffè”, Marcello Gandini.
È successo quasi per caso e, lui, da vero torinese (che ha disegnato alcune delle più belle automobili italiane) è stato molto gentile e assolutamente adorabile, nella sua composta veste sabauda.
Cosa avrebbe detto, al capo dei designer di Sant’Agata, se gli avessero chiesto cosa ne pensava di questa nuova edizione 2021 della sua Lamborghini più bella, resistita quasi 20 anni in produzione e, ancora oggi, con linee innovative e assolutamente ineguagliabili?
Preferiamo rimanga un mistero…

Countach LPI 800-4, non deve essere stato facile...

Una cosa, però, è sicura: ci stava se fosse stata fatta come “one-off”, per l’importante compleanno, e ci stava (anche) se fosse stata solo un omaggio (più velato) a quel nome che ha fatto storia e conoscere a tutto il mondo la carrozzeria con lo stile a cuneo.
Magari LPI 800-4 C
Che ne dite?

Ma quel nome, COUNTACH, figlio della genialità di Gandini e a fonte di una produzione limitata e venduta a caro prezzo, riusato così ne ha un po’ fatto perdere il carattere. E quel motore, ancora senza storia, beh, anche…
I miti vanno lasciati andare per la loro strada, non devono diventare (necessariamente) un’abile operazione di business.

Abbiamo fatto un piccolo sondaggio, sulle nostre pagine Instagram, e i risultati sono stati chiari: per Millennials (o i nati prima del 1980) la percentuale dei NO vince Per la “Generazione Z”, detti anche Centennials, invece, il risultato è un tripudio di SI. L’anteriore è la parte che piace di più mentre, il posteriore, per molti ricorda troppo la Sián.

 

Ma io ragiono, da sempre, solo con il cuore… E, detto tra noi, il “sold out” già registrato, beh, non può che decretarne il successo e la felicità che pochi (e selezionati clienti storici) potranno provare nel mettersela in garage. E di questa meravigliosa sensazione noi siamo (come sempre, quando si tratta del “toro”) molto felici, ma anche (in modo sano) gelosi!

Marco Longhini

Giornalista iscritto all'Ordine, insegue da sempre (creando strani incastri) le sue due più grandi passioni, AUTO e MUSICA. Ha partecipato a numerosi corsi di guida performance e si definisce un "car addicted"; a differenza di molti colleghi, però, è più interessato ai pregi e difetti con la loro convivenza, che alla quantità di fumo che sono in grado di generare dalle ruote posteriori. Vive nell'eterno dilemma: "lusso o prestazioni" ? Fondatore del Lifersblog (ora casa di villeggiatura) si augura diventi presto il suo domicilio principale...