Concorso d’eleganza di Villa d’Este: un altro mondo
Il concorso d’eleganza di Villa d’Este è un altro mondo.
Vetture uniche, una cornice da sogno e un’edizione ancora più limitata ed esclusiva a causa delle restrizioni della pandemia. 50 le vetture iscritte distribuite in otto decenni e suddivisi in altrettante classi.
A vincere questa ventesima edizione la Lancia Dilambda Serie I “Blue Carlton” del 1930, magistralmente restaurata da Filippo Sole.
Neanche la pioggia della giornata di domenica è riuscita a scalfire la bellezza di questo evento, regalando anzi una sfumatura ancora più affascinante a queste vetture di un’altra epoca.
Il Gruppo BMW ha giocato in casa svelando nell’aperitivo di venerdì sera la i Vision Circular e, il sabato, la Rolls-Royce Boat Tail. Il primo è un veicolo progettato secondo i principi dell’economia circolare, una dimostrazione concreta della sfida della sostenibilità nel segmento premium utilizzando il 100% dei materiali riciclati, o riciclabili, nella sua costruzione. La Boat Tail, invece, è stata esposta nel Giardino dei Mosaici di Villa d’Este in anteprima mondiale e costituisce il primo passo di un progetto quadriennale che prevede la realizzazione di tre carrozzerie speciali per altrettanti committenti eccellenti.
E poi… Fra le Concept, la Lamborghini Countach LP 500 è stata quella che ha rapito maggiormente la mia attenzione. Un pò perché è stato uno dei primi modellini che ho avuto, un pò quel giallo inconfondibile. È una vera e propria resurrezione, quella della “idea car” presentata al Salone di Ginevra del 1971. Dopo tre anni di sviluppo, la LP 500 fu sacrificata al crash test e scomparve. La sua ricostruzione su richiesta di un cliente ha richiesto oltre 25 mila ore di lavoro al Polo Storico di Sant’Agata basandosi su foto, documenti, rapporti delle riunioni, disegni originali e la memoria di alcuni dei protagonisti dell’epoca. Il Centro stile diretto da Mitja Borkert ha contribuito nella ricostruzione della carrozzeria e nella supervisione estetica ricreando qualcosa di unico ed inimitabile…e che sound!
Sarebbero da menzionare tutte e 50 per il loro fascino ma descriverò quelle che hanno colpito maggiormente la mia anima da ragazzo cresciuto negli anni ’90 con il mito di Le Mans e di Gran Turismo alla Playstation. Capirete bene la mia emozione nel vedere la Mercedes CLK GTR di Eugenio Amos, incredibilmente sfacciata, o la Porsche 911 GT1, uno dei due esemplari esistenti al mondo con i fari anteriori della 993, che svettava trionfale nel suo bianco candido in aperto contrasto con il suo sguardo assetato di cordoli e di velocità.
E poi ancora Miura, Countach Walter Wolf Racing, Bugatti EB110, Isdera Commendatore, Ferrari F40, F50, 512BB LM (fa vibrare anche i palazzi oltre che i cuori degli appassionati) e poi la regina assoluta per chi come me è un Gordon Murray fan… Sua maestà la McLaren F1.
Per quanto riguarda la categoria racing devo fare una menzione speciale per la Alpine M64, un diavoletto minuto e filante che mi ha portato via le orecchie. Amore istantaneo ed incondizionato.
Come ho già detto prima ci sarebbe da parlarne per ore ore, ma Villa d’Este è così. Ovunque ti giri ci sono persone ed autovetture uniche, che rappresentano una vera ricchezza del panorama automobilistico mondiale ed è un vero piacere poter tornare ad ammirarle dal vivo dopo un anno di stop.
PS. Si aggirava fuori concorso una Ferrari 250 GTO del 1962 marrone scuro con tetto bianco con il numero 86. Devo aggiungere altro?
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