Charlotte Roadster, la principesca supercar made in italy by FV-Frangivento
E’ passato esattamente un anno da quando si correva, contro il tempo, per la presentazione ufficiale dell’Asfanè al Salone dell’Auto Torino e, un po’ come in un “rewind mentale”, mi ritrovo nuovamente con Giorgio e Paolo nel “salotto buono” di una ditta specializzata in verniciature per farmi illustrare le novità della figlia roadster (quale periodo migliore per dare vita a questa tipologia di vettura) della celebratissima prima FV-Frangivento:
«Charlotte è dedicata alla Costa Azzurra e all’equitazione – spiega Pirolo, bellunese, ideatore unico del design di tutta la vettura – Per questa versione “aperta”, mi sono ispirato come un bambino ad un mondo surreale fatto di animali in movimento. Negli interni ritroviamo il cigno, lo squalo, e negli esterni il cavallo attraverso la sua eleganza che si libera nella corsa. Il richiamo va subito a Monte Carlo e al patrimonio monegasco che conserva questa disciplina. E quindi come non pensare ai capelli al vento dell’atleta in sella. L’ho immortalato nella sua fisicità ed ho tradotto la plasticità dei muscoli di cavallo e cavaliere congiunti nella fiancata.
Nasce così una siluette iconica avviluppata su di un’unica linea che dal passaruota posteriore percorre tutta l’auto verso il frontale come a voler riprodurre il Jump. Tutto si traduce in energia come lo slancio per superare gli ostacoli verso un futuro di nuovi obbiettivi in campo ecologico».
Così, la prima cosa a colpirmi di questo esemplare unico al mondo, teso a rappresentare la massima artigianalità italiana unita alle nuove tecnologie ecosostenibili, è stata l’apertura delle portiere (che si muovono, verso l’alto, come lo sbattere di ali); poi la scelta (decisamente azzardata, ma per questo piena di fascino) di inserire un acquario dietro i sedili disegnati dallo stesso Giorgio (li ho visti, credetemi, non hanno più nulla a che spartire con quelli di serie e, se fossi in Sparco li prenderei seriamente in considerazione per una produzione futura) dove nuoteranno i pesci Nemo e Dori (esistono veramente, ho dato un’occhiata anche a loro) che in passato hanno ispirato una celebre auto del designer. Sul fondo dell’acquario una bottiglietta con tutti i nomi di chi ha partecipato al progetto.
Materiali di pregio sellati dalla Modena Interior, dai pregiati legni di 3W Tout Bois, agli esclusivi pellami dell’Atelier Foglizzo 1921 uniti ai gioielli di Zampieri 1828 di Padova che ha realizzato i tasti in argento. Inoltre su una parte dell’auto sospesa, definita “Isola”, perché riprende la forma triangolare della Sicilia, è stato inserito un Moretto Veneziano. Molto “design automobilistico” (non saprei definirlo altrimenti) realizzato attraverso le innovative attrezzature della Skorpion Engeenering.
Ovviamente, ma questo già lo sapete (visto che è il fulcro attorno al quale ruota tutto questo progetto) gli esterni sono battuti a mano dalla Mancini Group, con un Paolo che mi confida di dormire, la notte, in una sorta di “dormiveglia creativo” necessario per dare vita alle <<richieste più disparate ed originali di Giorgio; una sfida complessa contro il tempo e alla costante ricerca della perfezione. Ma questo ci ha dato l’occasione per superare i nostri limiti e le nostre tecnologie di costruzione».
Esemplare unico al mondo, teso a rappresentare la massima artigianalità italiana unita alle nuove tecnologie ecosostenibili, ha richiesto (per la sua realizzazione) una squadra di 20 eccellenze italiane fra Piemonte e Veneto. Una compagine guidata dalle più note Pirelli (Charlotte Roadster monta i pneumatici intelligenti di ultima generazione Pirelli PZERO Connesso che interagiscono con l’automobilista) e Brembo. Sono molto curioso di vedere l’espressione del Principe S.A.S. Alberto di Monaco II, che sarà il primo a sedersi nell’abitacolo della prima hypercar full electric italiana. Ovviamente, se volete vederla anche voi dal vivo, sappiate che vi attende al Grimaldi Forum (dal 20 al 23 aprile 2017) al Top Marques di Monte-Carlo. Noi ci saremo!
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