Centodieci by Bugatti: Ineguagliabile in prestazioni e spirito
Stephan Winkelmann, presidente di Bugatti, ha pensato che questa “Centodieci” (prezzo otto milioni di euro, tasse escluse) fosse u buon modo per rendere omaggio alla iconica super sportiva EB110, costruita in Italia da Romano Artioli (imprenditore italiano e collezionista Bugatti) negli Anni 90. Poi, si sa, ci si è messa di mezzo anche l’idea che fosse (e sia) una vettura ideale per festeggiare le undici decadi di attività del costruttore e, quindi, diventare un ulteriore pezzo da collezione destinato a pochi, anzi, pochissimi.
Chissà se chi si è portato a casa la “Voiture Noire” (voi continuate ad insistere con Ronaldo, ma le nostri fonti all’interno dell’Azienda negano) sarà interessato anche a questa e a diventare uno dei 10 che se l’aggiudicheranno, in edizione limitata?
Una cosa è sicura: a costo di passare per blasfemo (e, magari, avete anche ragione) sappiate che io la preferisco “alla nera” e trovo sia ancora più sportiva e più estrema della Chiron (di cui è 20 chilogrammi più leggera) e della Divo; in grado di distinguersi per la sua eleganza e bellezza scultorea, tanto da esser perfetta da esibire anche (e solo) come una vera opera d’arte.
Avete visto il pannello a fori circolari presente sulla fiancata?
E il generoso fanale orizzontale, nel posteriore, a led?
I terminali di scarico, disposti in due coppie verticali?
L’estrattore (di nuovo disegno) che ottimizza l’aerodinamica, insieme a un grosso alettone, questa volta fisso ma modificabile meccanicamente?
E i gruppi ottici anteriori, che sembrano due feritoie da cui filtra la luce irradiata dai proiettori a led?
Tutto fantastico!
Caratterizzata da un’interpretazione moderna della classica forma a cuneo della prima hypercar Bugatti moderna e con l’iconico motore W16, Centodieci trasporta con grazia l’EB110 in un nuovo millennio. E dove poteva essere posizionato, se non sotto ad una teca di cristallo posteriore, il potentissimo motore quadriturbo di 8 litri capace di erogare 1.600 CV di potenza massima (100 in più della Chiron) e consentire alla Centodieci di muoversi da zero-cento in uno stratosferico 2,4 secondi e, ancor più impressionante (credetemi!) raggiungere i 300 km/h da fermo (si, avete capito bene) in appena 13 secondi.
La velocità massima è limitata elettronicamente a 380 km/h.
Numeri incredibili, raggiunti grazie a un cambio automatico doppia frizione a sette rapporti e la sicurezza du una trasmissione a quattro ruote motrici. Beh, che altro aggiungere, se non che Achim Anscheidt (Direttore del design Budatti) ha fatto proprio un bel lavoro e che io lo vorrei in garage questo capolavoro realizzato a mano a Molsheim, in Francia?
Commenti recenti