Cars and Coffee Torino: cronaca di un successo annunciato!
E’ sempre così, ogni volta che mi trovo a partecipare ad uno degli eventi firmati “Cars and Coffee“, beh, la notte prima vengo “risucchiato” in una sorta di agitazione “pre-party”. I “ragazzacci” promettono sempre (mantenendo) grandi emozioni, presenze importanti, auto da sogno e donne sensuali ma, quest’anno, per non dormire, il sottoscritto aveva anche due ragioni in più: ha raggiunto Trino Vercellese con Gian a bordo di una Caterham (avete idea di cosa vuole dire, per uno alto quasi 2 mt, infilarsi nel bolide inglese ?) e sapeva che ad attenderlo c’era l’Evantra, insieme a Luca Mazzanti.
E’ vero, l’ho vista nascere, ho seguito il suo sviluppo, l’ho guidata (sicuramente, speriamo non ci legga, prima del suo legittimo proprietario) ma, come sempre, poterci salire e macinarci Km è un’emozione immensa. Del resto non poteva che essere il pubblico del Cars and Coffee, fatto di veri intenditori, a decretarne il successo e a tenere a battesimo il suo debutto in società italiano, dopo che ha già girato mezzo mondo, riscuotendo molto interesse.
Quindi, anche quest’anno sono arrivato alla tappa “Torinese“, quella che si gioca in casa, quella in cui tutto deve essere perfetto (perchė i “ragazzacci” a queste cose – si sa – ci tengono) un po’ assonnato e leggermente agitato.
Dopo la registrazione, però, ed un buon caffė (che qui non manca mai) è bastato varcare le mura della splendida corte, per avere un rapido risveglio.
C’è molto lavoro dietro ad un evento di questo tipo, l’abbiamo già scritto e di recente, ma vederne i risultati, qui, sul campo, mi lascia sempre affascinato. La disposizione delle auto per marca e tonalità cromatiche (la fila di Porsche, ragazzi, è da rubare il fiato), la scelta della location più raccolta (in un cortile interno) per le auto d’epoca, quel giusto modo di abbinare pezzi rari a supercar più attuali, dando ad entrambi la giusta importanza. L’attenzione maniacale rivolta dai ragazzi dello staff (tutti) nel guidare i proprietari verso le loro location (ho visto Carlo sdraiarsi per terra, per assicurarsi che la discesa da un cordolo di una F40 fosse priva di intoppi). La Mercedes GT di Alessandro che sembra quasi “giocare” con i raggi del sole, grazie al suo strepitoso colore perlato.
Così ci sono i proprietari (visto che l’80% delle vetture che partecipano, ricordiamolo, appartiene a privati) che controllano che la loro “creatura” sia perfetta in ogni particolare.
Così c’è Marchettino che gira, quasi indeciso, alla ricerca della preda da immortalare con la sua telecamera (lo vedo uscire anche dalle cucine, cosa si sarà inventato questa volta ?).
Così c’è Joulieta che affonda il piede sull’acceleratore, rischiando di potare una siepe per via dello spostamento d’aria, ma nello stesso tempo mi fa notare il suo smalto dal colore perfettamente uguale a quello della carrozzeria della sua Lamborghini.
C’è Melanie che, nonostante la Bentley l’abbia piantata in asso dopo un improvvisato drift su una rotonda del Principato, beh, non ha esitato a mettersi ugualmente in strada con una A5 che, dopo tutto, non sarà catalogata come supercar ma, il suo “sporco lavoro”, beh, lo sa fare bene lo stesso.
C’è “Nm2255” che, benchè abbia visualizzazioni su YouTube degne di un capo di stato, si avvicina con timida riverenza a Luca e Nico e gli chiede di mettere in moto l’Evantra. Ci sono i fotografi, quelli da Giga byte di scatti, che le supercar le sognano e le fotografe (come Diana) che, invece, le supercar le guidano, magari GranCabrio e con un tridente sulla griglia. Ci sono i dealer, ognuno con la vettura più in voga del brand che, una volta parcheggiata la loro sportiva nel posto d’onore dedicato (perché ogni vettura, qui, ha il suo momento di celebrità) finiscono per osservare, incuriositi, anche quella del collega concorrente. Perché la passione non ha marchi, ma solo preferenze…
Ci sono Maria Paola ed Alfredo che fanno un ingresso trionfale, con tanto di portiere aperte, sistemando la loro Countach nera nel prato destinato ai pezzi più prestigiosi; un po’ come la Diablo GT che toglie parte della scena alla Caterham, visto che arriviamo in contemporanea all’evento, ma lascia senza fiato, tutti, per la sua bellezza. Insomma, il Principato di Lucedio risplende, ancora una volta, con i suoi cavalli e i suoi cavalieri del 2.000 e la Cascina si trasforma in una sorta di corte delle feste dall’atmosfera fatata. Un po’ come il pranzo, dove ci si ritrova a chiacchierare amabilmente, fare nuove conoscenze e pianificare nuovi incontri.
Poi c’e il trasferimento… Secondo me un momento magico, che andrebbe ulteriormente valorizzato; ognuno sale sulla sua Supercar e, finalmente, può mettersi alla guida. Non c’e arroganza, o sfida, ma solo complicità e sano divertimento. Si rispetta il codice della strada ma, lo sguardo prima confuso e poi sognante dei passanti al rombo dei motori, beh, si traduce ugualmente in adrenalina pura. L’arrivo alla Sparco di Volpiano è degno di una tappa delle “Mille Miglia“.
Ali di folla, gestite da increduli poliziotti, che incitano chi sta al volante e si allargano al passaggio delle performanti vetture.
Tutti commentano e hanno scelto qual’è la loro preferita, ma poi si ricredono e la sostituiscono al passaggio della sportiva successiva.
Insomma… Un altro grande successo per la creazione di Gabriele e Francesco… Ma tranquilli, il countdown per il prossimo evento, sul sito ufficiale, è già iniziato !
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