Car of the Year 2020 e il futuro del Gims
Oggi saremmo dovuti essere tutti in viaggio per Ginevra. La Lifersblog Crew si sarebbe mossa su una fiammante Peugeot 508 SW e, come al solito, si sarebbe lamentata della coda alla frontiera e della disorganizzazione, nel parcheggio stampa, del Palaexpo.
Invece siamo tutti qui, in redazione; ogni volta che qualcuno tossisce parte qualche battuta e facciamo un ampio uso (forse esagerato) di “Amuchina”.
Il “Corona Virus” pare aver, in modo beffardo, dato un’accelerata verso una direzione sempre più chiara del Salone dell’Auto di Ginevra: quella virtuale. Già il numero sempre più elevato dei forfait dei grandi marchi ci aveva fatto pensare ad un futuro meno roseo per questo tipo di manifestazioni. Ma ora, che siamo tutti qui, in attesa, davanti a dei computer e dei link, per vedere premiere mondiali e l’elezione della Car of the Year 2020, capiamo che (forse) sarà proprio questo il futuro che ci aspetta.
Bello, brutto? Più comodo ma, decisamente, meno coinvolgente?
Io credo che, per quanto in alta definizione e con multiregia, la visione di una vettura in digitale non potrà mai sostituire le sensazioni di poterne accarezzare una, toccare la sua carrozzeria, sentirne il profumo della sua pelle e trovarci posto all’interno. Ovvio, ora tutti possono vedere (in ogni parte del mondo) qualunque tipo di super ed hypercar. Ma quanti, tolto qualche fortunato, potranno mai osservarne una dal vivo?
Pochi, molto pochi, e questo credo che, a lungo andare, più che il temuto “virus” ci farà odiare tutta questa tecnologia…
ORA GODETEVI LA DIRETTA (dalle 15:00) e scoprite se avete indovinato la vincitrice della Car of the Year 2020:
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