2020 – Le tre auto migliori per Paolo Olivero
2020 – Le tre auto migliori per Paolo Olivero
In questo consuntivo di fine 2020 non parlerò di pandemia, ma – inevitabilmente – dei suoi effetti. Perché non è stato il virus direttamente, bensì i provvedimenti presi per arginarlo ad incidere pesantemente – e certo non in positivo – sul mercato dell’auto e sull’economia nazionale nel suo complesso. Per affrontare un così delicato argomento con la dovuta autorevolezza, però, preferisco “rubare” le legittime e documentate esternazioni a due personaggi ben più illustri del sottoscritto, delle quali riprendo il succo, che peraltro condivido totalmente:
Santo Ficili, FCA: “Gli incentivi hanno spinto la domanda, così dopo un primo semestre in calo del 50% rispetto al 2019, il secondo si chiuderà quasi in parità. Ma l’alternanza apri-chiudi non ha aiutato. Da gennaio ci aspettano le incognite. Dobbiamo rispettare i limiti imposti dall’Europa e per questo servono incentivi”.
Gaetano Thorel, PSA Italia: “Bisogna incentivare non solo le auto con la spina – elettriche o ibride – ma tutte le soluzioni efficaci, anche quelle già note. Servono piani di 3-5 anni per svecchiare il parco circolante, quindi il Governo deve avere un obiettivo strategico. Anche perché l’Iva che si genera è più alta rispetto al costo degli incentivi”.
Questa premessa mi è parsa necessaria, perché stiamo parlando di qualcosa come mezzo milione di auto vendute in meno quest’anno rispetto al già non brillantissimo 2019, il che significa, tra l’altro, circa 3 miliardi di Iva in meno nelle casse dallo Stato… E così, per puro gusto di sacrosanta polemica, mi verrebbe da classificare come i “3 veicoli dell’anno 2020” i monopattini elettrici, i banchi a rotelle e i mezzi pubblici…
Vabbè, lasciamo stare: distraiamoci parlando di cose ben più gradevoli. Vale a dire le mie tre vetture preferite per questo anomalo venti-venti… Come sempre, ho scelto tre auto con caratteristiche assai diverse tra loro, ma ciascuna a modo proprio degna di nota. Non ho potuto esimermi dal dare il giusto spazio anche alla razionalità, ma la passione è la passione, quindi…
3) Cominciamo dalla mia terza (ma solo in ordine di apparizione) favorita: la pepatissima Toyota Yaris GR…
Ecco dunque sparire del tutto lo spirito “green”, spintonato via in malo modo dalla passionaccia più profonda: quella per la guida vera, quella che ti fa danzare scodando tra le curve in un inferno di urla di pneumatici e ringhi del motore in “zona rossa” (del contagiri, non confondiamoci…). E se per terra c’è la neve, tanto meglio: i “traversi” (traduzione per i non addetti: “sbandata volontariamente provocata – e più o meno controllata – del posteriore, con relativa gestione del mezzo facendo ricorso al controsterzo onde evitare l’umiliante testa-coda”) saranno più lunghi.
Più larga, più bassa e con due porte in meno (le posteriori, ovviamente) rispetto alla Yaris da passeggio, la “Gazoo Racing” (per svelare l’acronimo) sfrutta un 1.6 3 cilindri turbobenzina da 261 Cv, scaricati (moooolto rapidamente) per terra da una trazione integrale con ripartitore centrale a frizioni comandate elettronicamente, configurabile a piacere nella distribuzione della coppia tra i due assali, a loro volta gestiti entrambi da differenziali autobloccanti Torsen. Il tutto in 4 metri di lunghezza e circa 1.280 kg di massa… Insomma, una WRC leggermente sedata e travestita da “signorina per bene”… Cambio rigorosamente meccanico a 6 rapporti, e prezzo inferiore a quello di tante “sportive” teutoniche che – in quanto a temperamento – sembrano delle educande.
Ebbene sì, qualche volta (anzi, spesso) adoro il politicamente scorretto.
Toyota Yaris GR
2) Proseguiamo con la Across, suv ibrido ricaricabile per molti aspetti geniale. Sì, lo so che è la versione con la “S” stilizzata al posto delle tre ellissi, ma – “distrattoni” – quella di Toyota è una “full hybrid”, mica una plug-in come questa variante di Suzuki… E questo fa una differenza enorme. Innanzi tutto perché ricaricando “alla spina” i suoi 18 KWh di batterie, la Across può arrivare (dato dichiarato per la circolazione urbana) a ben 98 km di autonomia… Un vero record! E poi perché sa muoversi in modalità 4×4 anche in solo elettrico! E se vuoi goderti la spinta dei tre motori (sì, proprio 3, il termico e un elettrico sull’anteriore, un altro elettrico al posteriore) tutti insieme, ti ritrovi sotto il destro ben 306 CV che possono spararti da fermo a 100 all’ora in sei secondi! Prestazioni superlative che ne fanno un mezzo decisamente allettante… Un Suv sportivissimo, quindi? No, andiamoci piano: veloce e molto vigoroso sicuramente, appagante ed eclettico anche, ma con le altezze e la massa (quasi 20 quintali) che si ritrova (da Suv, appunto) non potrà mai avere la dinamica di un’auto veramente sportiva.
Suzuki Across
1) E, infine, la parte più alta del podio di questo 2020: Fiat Nuova 500e… No, non è un atto dovuto nei confronti del Costruttore nazionale… Immagino che l’abbiate vista tutti, e magari anche osservata con attenzione… Personalmente la ritengo un vero capolavoro estetico, capace di sprizzare stile e classe da ogni suo elegante lamierato… E già questo basterebbe, perché realizzare un oggetto così raffinato in un formato così ridotto è opera più da artisti che da designer.
Ciò detto, però, l’avete anche provata?
Ecco, questo è il punto: nella vita ho guidato veramente di tutto, ma pochi mezzi mi hanno sorpreso quanto la 500e. Perché? Non soltanto per accelerazione e ripresa (non è stata certo la mia “prima volta” elettrica), comunque entusiasmanti, ma per la piacevolezza di guida dell’insieme… La nuova piattaforma specifica con la posizione di guida “granturistica” che ne deriva (più vicina a quella di una Giulia che a quella di una Panda!), l’ottima distribuzione dei pesi, le carreggiate larghe e lo sterzo preciso e omogeneo, il comportamento neutro in curva… Insomma, una dinamica appagante che non ti aspetti di trovare in una citycar. E poi, quella modalità di guida nella quale puoi fare a meno del pedale del freno anche per fermare l’auto: è fantastica! Grazie ad una taratura perfetta della forza decelerante in rilascio, l’e-pedal diventa naturale veramente dopo pochi secondi, ed è anche estremamente efficiente per aumentare l’autonomia… Non a caso, la piccola iconica torinese è attualmente l’auto elettrica di serie con i consumi (di energia elettrica, ovviamente…) più bassi in assoluto, tanto da percorrere mediamente circa 8 km con 1 KWh, che possono diventare anche 10 nel traffico urbano. Eco-tecnologia in puro stile rinascimentale.
Fiat Nuova 500e
Si sono loro le mie 3 preferite del 2020!
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