Le auto di PAOLO 2017
By Paolo Olivero
Diciamo subito che non considero il 2017 come una grande annata per il mondo dell’auto: non potrebbe essere diverso, visto che si è vissuto il tripudio dei SUV o Crossover o “chiamatelicomevipare”, che emotivamente mi coinvolgono quanto un film muto russo in bianco e nero. Non per snobismo, sia chiaro, ma perché – in piena sindrome di Peter Pan quando invece sono ormai più vecchio di Capitan Uncino – mi ostino a considerare l’automobile come un giocattolo che mi deve almeno un po’ divertire. Totalmente alieno, fors’anche per ragioni anagrafiche, dalla tecnomania, quindi poco sensibile alle (per me) inutili diavolerie come le “superconnessioni” social oppure i comandi gestuali dell’infotainment, sono rimasto tra i pochi dinosauri che in un’auto continuano a privilegiare il rapporto massa/potenza, lo schema telaistico, la distribuzione dei pesi, la presenza o meno di un differenziale autobloccante (meccanico, per carità!), e così via. L’essere “sempre connesso” per me non è un vantaggio, ma una sciagura che, purtroppo, troppo spesso non si può evitare… Almeno quando guido, però, l’unica connessione che mi interessa è quella con la strada, e in questo caso sì che deve essere il più diretta e veloce possibile. Tornando a bomba, dopo un 2016 che ci ha regalato “pezzi” splendidi (almeno dal mio punto di vista) e un po’ folli, so che invece non mi troverò a rimpiangere l’anno ormai pensionando… Ma tradizione vuole che in questi giorni di “analisi e bilanci” (tanto per non cadere nei luoghi comuni), corra l’obbligo di stilare una piccola classifica personale delle “best of the year”, e non posso e non voglio sottrarmi a tale consuetudine.
3) Una doverosa concessione alla razionalità e alla tecnologia, o almeno a quella utile, anche se non necessariamente social o trendy. Terza posizione per la Kia Niro PHEV, una ibrida plug-in dal look gradevole, sufficientemente brillante e a un costo proporzionalmente accettabile: 36.700 euro per un’auto che può raggiungere i 120 all’ora in modalità elettrica e percorrere una cinquantina di km tra una ricarica e l’altra (quanto basta per l’impiego quotidiano della maggior parte degli automobilisti), per poi comportarsi come una comune ibrida quando la pila si è esaurita… 141 CV di potenza complessiva, quasi 180 all’ora di velocità massima, poco più di 10” da o a 100: non un fulmine ma una compatta spaziosa e agile, gradevole e ben dotata, ma soprattutto capace di ridurre veramente a un terzo – e anche a un quarto in mani esperte – consumi ed emissioni in tutto l’arco della sua vita, supportata in questo dalla garanzia di 7 anni o 150.000 km.
Qui il gusto non è nella sportività della guida, ma nella sfida a ridurre sempre più al lumicino la necessità di petrolio…
KIA NIRO PHEV
2) In assenza di nuove sportive a trazione posteriore basse, spartane, leggere e divertenti, mi vedo quindi costretto ad andare contro la mia religione, premiando una tutto avanti: ecco dunque che alla piazza d’onore vado a collocare la Seat Leon SC Cupra. Una semi-coupé o berlinetta compatta e non troppo pesante, con un 2 litri turbo a benzina da ben 300 CV accoppiato all’ottimo e velocissimo cambio DSG a doppia frizione, venduta a poco più di 37.000 euro… Tanta roba per non troppi soldi, e – anche se con la trazione dalla parte sbagliata – sicuramente tanta adrenalina e sensazioni racing a costi non da nababbi.
SEAT LEON SC CUPRA
1) Per fortuna c’è la nuova Jeep Wrangler… Lo so, sto forzando un po’, perché da noi la nuova serie della leggenda del 4×4 arriverà soltanto a tarda estate 2018… Ma negli States è già stata presentata, quindi il certificato di nascita sarà datato 2017. Questo mi dà modo di offrirle una vittoria d’annata che forse sarebbe stata comunque sua, anche in una stagione meno povera di questa. Il perché è presto detto: onore al merito, in FCA sono riusciti nella non facile impresa di aggiornarla in tutte quelle parti in cui ce n’era bisogno, senza commettere il sacrilegio di cambiarne l’inimitabile fisionomia (che deve restare eterna e immutabile), e senza cadere nella blasfemia di sacrificarne le irraggiungibili doti offroad. Più leggera, più stabile, più brillante, meno assetata, più veloce, più comoda, più sicura, più versatile, più… Tutto!
Senza aver perso un briciolo della sua inarrivabile personalità.
Una simile prova di rispetto va apprezzata e premiata.
JEEP WRANGLER
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