Audi RS2
Audi RS2
In questo appuntamento incontreremo un’altra auto sportiva, dalle elevate prestazioni, che si insediò sul mercato tra il 1994 ed il 1995, senza riuscire ad ottenere il successo sperato da chi l’aveva progettata ma che, dopo più di vent’anni, è entrata a tutti gli effetti a far parte della nicchia di automobili sportive ricercate da appassionati e collezionisti. Siamo in Germania, più precisamente ad Ingolstadt e, per i più esperti, questa città può voler dire solo una parola, o meglio quattro, anelli: AUDI!
L’auto che abbiamo scelto è la prima Audi entrata a far parte della famiglia “RennSport” con il nome di RS2.
Prima di parlarvi di questa vettura molto particolare, beh, ve la devo in qualche modo contestualizzare: la linea anonima dell’Audi 80, modello che popolava sulle strade teutoniche (e arrivato, ormai, alla sua terza serie) stava esaurendo il suo fascino (termine che, dal mio punto di vista, proprio non le si addice). Così Audi pensò che la scelta migliore potesse essere quella di compensare la mancanza di personalità della vettura più longeva e rappresentativa del marchio, puntando su un importante incremento delle prestazioni.
L’operazione riuscì a metà: nacque la famiglia delle S2, che condivideva il pianale con la 80, ma le cui linee erano state elaborate appositamente per esaltarne la sportività . A quanto pare l’impresa stilistica non convinse completamente il pubblico poiché, nonostante l’aumento delle prestazioni e la meccanica tecnologicamente avanzata (caratterizzata anche della blasonata trazione “Quattro”) le S2 vendevano sotto le attese. Così dal quartier generale Audi ebbero l’idea di affidarsi ad uno specialista delle corse, con lo scopo di affinare il progetto e renderlo finalmente un “best seller”. Proprio da questa esigenza nacque l’accordo con Porsche che realizzò tutte le (poche) unità prodotte a casa propria: Zuffenhausen. La scelta ricadde sulla Audi Avant (sigla che contraddistingue le sw di casa Audi) che divenne la unica e sola “RennSport 2”.
Porsche intervenne interamente sulla meccanica, partendo dalla base del 2.2L, 5 cilindri in linea, 20v, Audi.
Altri interventi vennero fatti su molti organi del motore, così come sulla turbina; il risultato?
315 CV che, anche grazie alla trazione permanente “Quattro“, lanciavano questa station wagon fino alla velocità autolimitata di 260 km/h, coprendo lo 0 a 100 in circa 5 secondi. L’unico punto ancora dolente era lo stile, che rimaneva troppo sobrio per un’auto dotata di tali prestazioni; così Porsche rinvigorì anche l’aspetto della RS2, donandole un look molto più… Adatto!
L’RS2 era un’auto sportiva a tutti gli effetti ed oggi, a più di vent’anni dal suo debutto, possiede ancora dei numeri di tutto rispetto. Nel 1994 quindi tutto sembrava essere finalmente in ordine per il lancio sul mercato di questa “super-car”… Se non fosse che le vetture considerate sportive purosangue, in quegli anni, dovevano sottostare a stilemi che oggi in pochi ricordano e… Che sicuramente non facevano di un’auto “famigliare”, a 5 porte e 5 posti, un membro degno della nicchia. Forse Audi aveva pensato troppo “avanti” (con questa Avant) anticipando i gusti di quella fetta di pubblico che ama le alte prestazioni e non vuole rinunciare allo spazio… Sicuramente, la casa di Ingolstadt è rimasta coerente con la sua scelta, continuando la tradizione delle sue RS (proposte anche in versione Avant) ed obbligando una parte della concorrenza a doversi adeguare; ampliando il sempre più popolato gruppo delle “Sportwagen”.
Ho avuto la fortuna di vedere un esemplare, nell’emblematico “Blu Nogaro“, nella sua terra d’origine e posso assicurare che è un’automobile che, a noi appassionati, fa ancora battere forte il cuore!
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