Ares Design e i suoi “cinque pilastri”: li abbiamo scoperti per voi!
Qualche giorno fa siamo stati ospiti, insieme a pochi colleghi italiani (segno che non è certo il bel paese il loro mercato principale) e, invece, una nutrita e selezionata platea di giornalisti internazionali, presso la ARES Design di Modena.
È stato bello vedere come un’azienda internazionale abbia scelto proprio l’Italia (da cui molti scappano) per realizzare il suo ADCT (Ares Design Tecnica Centre) dove è possibile dare vita, sotto un unico tetto, alle proprie strategie di progettazione, sviluppo, produzione e consegna di automobili fatte su misura, personalizzate ed uniche.
Proprio in questi giorni ci sono numerose posizioni lavorative aperte in questi 18.000 mq di di stabilimento, che affianca zone di produzione (lavorazione del carbonio, taglio delle pelli, verniciatura) ad uffici di progettazione, rappresentanza e studio del design.
Pensate che è presente anche, oltre ad una grande sala conferenze, un set fotografico (o teatro di posa) dove è possibile eseguire shooting di grande qualità. Insomma, nulla pare essere stato lasciato al caso, un po’ come il lancio di 6 modelli previsti nell’arco del 2018 e il monte massimo di produzione che, nelle previsioni migliori, si attesterà sulle 200 vetture/anno e sarà un abile mix tra one-off (che realizzano i sogni dei clienti più pretenziosi) e piccole serie esclusive.
Questo perché, a livello mondiale, i clienti ricchi aumentano e il mercato delle auto di lusso è sempre più fiorente. Basti pensare che tra Dubai, Beverly Hills e Monaco, nei 18 mesi successivi all’apertura, si è lavorato con i clienti “hand-in-hand” (mano nella mano) sviluppando oltre 100 progetti. Alcuni ce li ha presentati il fondatore e CEO Dany Bahar, altri il suo partner Waleed Al Ghafari (che dirige lo show-room di Dubai), dopo averci fatto visitare tutti i tre piani dell’azienda che, detto tra noi, sembra più un moderno loft di design (interamente giocato sul colore bianco), che un sito produttivo.
La strategia aziendale si basa su “Cinque Pilastri” (scritto in italiano anche nella loro brochure di presentazione, visto che qui l’unica lingua ammessa – pare – sia l’Inglese): creazioni su misura, ri-immaginazione, serie limitate, modifiche su misura e “Ultimate Boys’ Toys” (migliori giocattoli per ragazzi). Ovviamente, il tutto sotto lo stesso tetto e, per usare un termine automobilistico: “chiavi in mano”.
Si parte dalla creazione più importante, la X-Raid, che è una interessante rielaborazione del design di una Mercedes G-Class 63 AMG ad opera di Panaitescu (designer che vanta trascorsi in Pininfarina, Toyota, Lotus), la Corvette Stingray (si parte dal modello del 1964 e il prodotto finito è il risultato, unico, di oltre 3500 ore di lavoro che la portano ad avere prestazioni e “modi stradali” assolutamente moderni).
La fantastica Porsche 911 GT3 Targa (vero motivo della nostra visita, di cui potete leggere tutto qui e che ci porterà ad un progetto futuro molto interessante) che si trasforma da GTS Targa a GT3 RS, ma in un pacchetto meno rigido e che, sopratutto, consente di guidare con il vento tra i capelli.
Poi c’è la Tesla Model S shooting-brake (ma, in studio, anche una versione cabro), il Land Rover Defender (che in chiave Ares diventa la massima espressione del 4×4, offrendo potenza, equilibrio, lusso e brio in un unico fantastico pacchetto di cui sono previsti 53 esemplari e varie motorizzazioni), il design coupé per la Bentley Mulsanne l’icona del lusso perde 2 porte, si alleggerisce e raggiunge quota 700 CV), per finire con la Ferrari Project “Pony” (di cui abbiamo visto un’anteprima, su base della 4 posti GTC4Lusso e il design ispirato alla 412).
Per chiudere, dopo che vi avevamo mostrato i rendering (clicca qui), con il Project “Panther” della iconica Pantera De Tomaso degli anni ’70 che, a differenza di quanto molti pensassero (ossia che rimanesse solo un esercizio di stile) è, invece, già quasi un’effettiva realtà che vi mostriamo in anteprima, con un prezzo base di 715.000 euro.
Per quanto concerne, invece, i “giocattoli per ragazzi”, arriva una BMW R nine T (cafè racer da 50.000 euro) che non lascerà certo indifferenti in quanto a bellezza retrò, anche a chi (come il sottoscritto) non ama particolarmente le due ruote.
Un po’ come la 964 Targa che, rimanendo “vestita” da classic car, ora abbina le più moderne tecnologie del motore Porsche 997 e il PDK. Certo, qualche collezionista potrebbe storcere il naso, ma come negare il fatto che vi possa essere un mercato tra ricchi nostalgici, ormai abituati al lusso e alla comodità?
Quindi, nonostante qui già si parli di nuovi investimenti e di date cruciali (per il 2020 è prevista l’apertura di 10 atelier o Studios, in UK, Francia, Cina, Russia, Singapore, ecc.) sarà importante vedere come si muoveranno le commesse di questa nuova creazione di Dany che, a 46 anni, può contare sull’aiuto di uomini di comprovata esperienza (Pagani e Ferrari) ed ha già ricoperto ruoli importanti nel campo del marketing (Red Bull, Ferrari, Lotus) e, soprattutto, fatto parlare di sè.
Noi l’abbiamo visto decisamente felice e motivato, quindi ci auguriamo che la scelta della sede storica nella patria dell’eccellenza delle vetture sportive, ossia MODENA, porti molta fortuna a questa giovane realtà e che ispiri tutto il team a far bene, affinché estetica e prestazioni si combinino, al meglio, per produrre il massimo nell’eccellenza automobilistica!
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