777 hypercar, il sogno di Andrea diventa realtà!
Quando l’amico Andrea Levy mi ha annunciato questo ambizioso progetto di realizzare la sua 777 hypercar, non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che l’avrebbe tradotto in realtà.
Forse, ma sottolineo forse, lavorando anche nel mondo dei prototipi ho pensato che dal modello statico a quello definitivo, beh, sarebbe passato più tempo di quello che prospettava. Questo si.
Invece devo dire che quando qualche mese fa, in una sorta di appuntamento al buio in una zona “top secret”, me l’ha mostrata ma, soprattutto, accesa e guidata in una strada privata, beh, sono letteralmente rimasto di stucco ed ammirato!
Diciamolo: al di la che questa limitazione racing (deriva dai prototipi endurance) possa farvi storcere o meno il naso, dovete ammettere anche voi che pochi ci sarebbero riusciti ed Andrea, beh, l’ha fatto. Chapeau!
Vederla in questi giorni sfrecciare sulla pista di Yas Marina Circuit ad Abu Dhabi e poi sul circuito di Dubai, quindi, mi trasmette un piacevole brivido e mi fa sperare che, dato il suo prezzo poco convenzionale, possa trovare presto (in questo paradiso di ricchezza) degli acquirenti. Persone che le auto le amano non per andare a farci un aperitivo ma, soprattutto, per guidarle in pista e testare i propri limiti. Proprio come fa anche Andrea con la sua invidiata collezione di supercar.
Non dimenticate che questa 777 hypercar è made in Italy e ingegnerizzata e costruita da Dallara, motorizzata da Gibson, disegnata da Umberto Palermo (con cui ho scambiato qualche chiacchiera nella stessa occasione ed appariva molto emozionato e soddisfatto del lavoro fatto) e sarà prodotta in soli 7 esemplari.
Il fatto che non parteciperà ai principali campionati di categoria hypercar (IMSA/WEC), inoltre, ha permesso di progettarla senza le regole e le restrizioni degli stessi, garantendo performance straordinarie in ogni circuito il suo possessore deciderà di usarla; dopo, ovviamente, che si sarà allenato sull’777 A.I. Racing Virtual Coaching: si tratta di un sistema di innovativo e brevettato, che consente al pilota di incrementare la propria performance, grazie a un processore gestito dall’intelligenza artificiale.
Una cosa seria, mica la Play, sia chiaro.
Il telaio di 777 hypercar è una monoscocca in carbonio omologata FIA, una sofisticata aerodinamica sviluppata da Dallara, che genera un downforce di 2.100 kg alla velocità di 370 km/h, un peso limitato di soli 900 kg e un’accelerazione laterale che arriva fino a 4 g. Il motore è un V8 aspirato, 4.500 cc di cilindrata, che sviluppa 800 CV con “push to pass” a 9.000 giri, alimentato da carburante sintetico, che garantisce una diminuzione delle emissioni di CO2 del 65%, o da e-fuel. Infine, perché lo so che lo volete sapere, ha una velocità massima di 370 km/h.
Vi dico, inoltre, che vista dal vivo è ancora più emozionante che in foto (dove mi pare, guardate questi scatti fatti dal nostro Svadas prima che partisse per Dubai, crea già un bell’effetto) e che il posto di guida centrale, in cui vi calate letteralmente – non senza qualche sforzo – è un ambiente in cui entrare con umiltà, ma da vero sballo; in cui basta anche solo stare e sedersi, per essere ammirati ed eccitati dalle molte innovazioni presenti.
In tutti questi anni che conosco Andrea ha sempre avuto la cortesia, ed io la fortuna, di farmi guidare le sue auto. A volte insieme, più spesso in solitaria.
Poi, dopo averne discusso, solitamente ci troviamo anche d’accordo sui loro pregi e qualche difetto.
Quindi lo so a cosa state pensando…
Ci riuscirò anche con la 777 Hypercar?
Le vie del Signore sono infinite e vi rispondo: chi può dirlo!?
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