Diabolika, così possiamo definire la puntata 3 di Lifers Style
Per questa nuova puntata di Lifers Style, abbiamo deciso di inserire un elemento che ha caratterizzato in qualche modo la storia di Torino. Nel 2008 infatti la città sabauda è stata capitale mondiale del design. La World Design Capital è una designazione biennale che viene assegnata alle città che, attraverso l’uso del design appunto, riescono a rivitalizzare le aree urbane promuovendo il design innovativo.
In occasione di questo merito del capoluogo piemontese, STUDIOTORINO, concretizza un’idea di Maria Paola Stola: la Fiat 500 Diabolika.
Quest’auto è certamente ispirata al fumetto Diabolik edito da Astorina e sarà prodotta in soli due soli esemplari. Come tutti i prodotti di STUDIOTORINO, anche la 500 Diabolika è un portento di ispirazione, storia e attenzione ai dettagli. Ogni singolo elemento è stato studiato e progettato dalle idee di Maria Paola, che come ormai risaputo, è una donna leader del settore.
Per l’esterno, nero opaco, è stata utilizzata una particolare vernice fornita da PROIN.T.
A chiudere le due pinne rosse, un tipico segno distintivo dei prodotti di STUDIOTORINO.
Per gli interni DELLA Diabolika, invece, Maria Paola si è sbizzarrita e divertita. Per i sedili ha infatti realizzato una collaborazione con MYCROM, famosa per il digital painting. Questo lavoro condiviso ha creato un’innovazione tecnologica unica nel suo genere, poiché il digital painting è stato trasferito e realizzato su pelle. Per essere la prima volta, il risultato ha superato ogni aspettativa.
I sedili anteriori ritraggono i primi piani dei due protagonisti del fumetto di Astoria, Diabolik ed Eva Kant. E proprio per dare spazio alla fantasia, Maria Paola ha fatto realizzare uno scrigno, sotto il sedile, dove poter riporre dei tesori, ossia delle perle.
Le perle sono in assoluto un gioiello che le donne di classe amano indossare. Oggi sono molto comuni, ma nell’antica Roma, erano un accessorio sicuramente molto apprezzato, ma indossato solo dalle persone dei ceti alti come simbolo di prestigio e ricchezza. Ecco perchè non tutti erano considerati degni di poterle indossarle, poiché erano un vero e proprio status symbol. Nell’antico Egitto invece la madreperla era utilizzata per scopi decorativi e solo dal V secolo d.C. circa è stata usata anche come accessorio. La storia delle perle alla fine dell’800 subisce una svolta. Il giapponese Mikamoto, infatti, trova il sistema per indurre le ostriche alla produzione di perle “su richiesta”. Dunque, nascono le cosiddette perle di coltura.
Un elemento caratteristico di questo progetto di Maria Paola è sicuramente la borsa, modello Tote, che richiama il motivo presente sui sedili posteriori. Il modello Tote subisce una svolta intorno agli anni ’60, ma il contributo più riconoscente è sicuramente quello di Jean-Louis Dumas, capo esecutivo di Hermes, che realizzò una versione molto pregiata di Tote Bag che fosse al tempo stesso capiente, pratica ed elegante. Una borsa che potesse sostituire la valigetta 24h per le donne d’affari.
Dumas ha l’ispirazione durante un viaggio in aereo con l’attrice e cantante Jane Birkin. Questo cognome sicuramente vi rimanderà immediatamente a uno dei prodotti più famosi e di nicchia della casa di moda parigina. Ebbene sì, la regina delle borse nasce proprio da questo volo di cui vi sto parlando da Parigi e diretto a Londra. L’attrice britannica, seduta di fianco a Dumas, lamentava di non riuscire a trovare una borsa adatta alle sue esigenze di giovane madre, ma al tempo stesso di giovane donna affermata lavorativamente parlando. Dumas accettò la sfida e realizzò quella che ormai è diventata il sogno nel cassetto di ogni donna: la Birkin di Hermes.
L’aneddoto più divertente di questa ultima intervista che abbiamo fatto a Maria Paola è stato quando ci ha raccontato di un’estate a Montecarlo; passeggiando per le vie soleggiate monegasche, da lontano scorse una 500 nera opaca, molto particolare e pensò subito “ma guarda quella 500, è proprio carina”. Ebbene sì era il secondo prototipo della Diabolika realizzata da STUDIOTORINO, venduta successivamente a clienti residenti in Costa Azzurra, che se la spassava per le lussuose strade del Principato di Monaco.
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