Gamma XC e l’eccelenza di Volvo nel segmento SUV Premium
Stavo pensando, mentre sono in volo tra l’isola di Ponza e l’Elba, rotolando verso nord in direzione “Caselle” di Torino, che ogni mia perlustrazione Siciliana è sempre stata (in qualche modo) legata al Commissario Montalbano.
E’ incredibile come un personaggio di pura fantasia sia riuscito a diventare (per usare un termine molto in voga al giorno d’oggi) una sorta di “influencer” dell’Isola e di una parte del suo territorio.
Pensate che, proprio in questi giorni, erano pure aperti i casting per la fiction, a cui possono partecipare adulti fino a 70 anni;
che dite? Magari siamo pure riusciti a portare a casa una scrittura per una comparsata?
Beh, non sarebbe male…
Così, appena arrivato a Catania e dopo una piacevole chiacchierata con Gianluca (Fabbri, Press Office Volvo Italia – ndr), in netto anticipo sulla tabella di marcia sono partito, in solitaria, alla scoperta dei set immaginari, nelle visionarie Vigata e Montelusa, attraverso le località reali in cui sono ubicate.
È carino, quindi, che una Casa come Volvo, sempre attenta a dare certezze e razionalità sulla strada, abbini un tour per celebrare la sua gamma XC (che esprime al meglio il suo DNA) al mondo della finzione cinematografica dove, invece, le distanze sono spesso azzerate dalla fantasia.
Così non ho dubbi sulla scelta della vettura per il mio viaggio d’andata: opto per l’auto dell’anno, la XC 40 con il logo R-design.
Ha le giuste dimensioni per muoversi tra le stradine strette ed arroccate delle cittadine barocche (la maggior parte delle quali sono in provincia di Ragusa) che incontrerò lungo la strada.
Il commissariato, nel municipio di Scicli, il litorale (già invaso dai turisti) dove nella contrada Punta Secca (frazione balneare di Santa Croce Camerina) ha sede l’abitazione di Montalbano e, infine, per fare un po’ di off-road, nella Fornace Penna di Pisciotto, nel film “La Mannàra” trasformata in una tonnara isolata e malfamata.
Anche il bi-colore (Bursting Blue e nero) non è stato scelto a caso: riesce a “bucare” le nubi grigiastre (e quella sorta di fastidiosa brezza sabbiosa) che mi accompagnano nella prima parte del viaggio e, poi, a rendersi ugualmente accattivante agli occhi dei passanti quando (ormai chiazzata dalla pioggia) nel pomeriggio raggiungo una Punta Secca invasa da studenti in gita, ma anche da un sole e un cielo azzurro che (finalmente) hanno avuto la meglio sul cattivo tempo.
Il suono ovattato del motore diesel più potente D4, l’ottima visuale ma, soprattutto, il telaio con controllo attivo Four-C (vero punto di forza per superare agevolmente lunghi tratti di strada sconnessi) mi portano nelle varie destinazioni senza alcuna fatica.
Dirò di più, grazie agli aiuti alla guida (di cui molte volte abbiamo parlato, e che sono un vero must della Casa Svedese) ho potuto apprezzare maggiormente, ma in piena sicurezza, il panorama attraverso il tetto apribile panoramico in cristallo e farmi catturare dalle differenti tonalità della natura, a volte luminosa e a volte ancora un po’ selvaggia, di questa terra.
Qualche volta il “Cross Traffic Alert” (che oltre a frenare, devia anche l’ostacolo) mi ha colto di sorpresa. Va detto, però, che qui la guida è decisamente meno “ordinata” rispetto a quella a cui siamo abituati nelle città del nord e, a quanto pare, i veicoli a due ruote creano un po’ di apprensione (che, giustamente, viene tolta a noi) al nostro “IntelliSafe Surround“.
Tratti rettilinei, intervallati da tornanti variegati, che sfociano su quelli che Camilleri descrive come enormi quadri composti da campi chiazzati di differenti tonalità.
Il suo carattere resta votato alla fluidità di marcia, piuttosto che alla vivacità, ma l’allestimento R-Design (con tanto di bei paddle al volante) invita ad osare di più, a selezionare la modalità Dynamic e a sconfiggere quel po’ di rollio in curva che ti porta a dover correggere, leggermente, le traiettorie.
E se è nel ragusano che le vicende del famoso rappresentante della Legge prendono vita (almeno dal punto di vista cinematografico) mi chiedo come reagirebbe Montalbano al famoso detto:
“un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” e alla possibilità di abbinare 3 profili diversi, sulle 3 chiavi date in dotazione, che non solo memorizzano la grafica preferita e le posizioni di guida di chi utilizza questa Volvo, ma anche la parte attiva di telaio e motore.
Perché oggi, con lo sviluppo di “Care by Volvo” non occorre più acquistarla, ma si può anche solo utilizzarla (come esige un consumatore evoluto) tramite un abbonamento al marchio.
Del resto Bob (Lonardi, Public Relations Volvo Italia) ci fa notare (in modo pratico e pragmatico) come il tempo medio di utilizzo di una vettura è solo il 5% della giornata, contro un 95% di sosta in cui la proprietà viene ugualmente pagata a caro prezzo…
Ecco perché la relazione con l’auto è destinata a cambiare nel prossimo futuro e Volvo sta investendo in tecnologia per dare più spazio all’Intelligenza artificiale e ad auto “per persone che si prendono cura di altre persone“.
Insomma arrivo all’Eremo della Giubiliana (a Ragusa) e già pregusto il viaggio di ritorno ma, prima, anche la luculliana cena fatta di eccellenze locali, km 0 ed eco-compatibili, in una splendida masseria.
Il mattino successivo, allora, avendo un lungo tratto extraurbano e autostradale da percorrere, baratto la mia XC40 con la best seller XC90, colei che (dal 2014 al 2018) ha trascinato il gruppo verso solide basi di una crescita globale, collocandola tra le 135 aziende più etiche del mondo.
Inutile nascondervelo: non è la prima volta che la guido (leggere il nostro test drive qui) ma rimane la mia XC preferita; se è vero che dimensioni e stazza dovrebbero penalizzarla, la sua motricità e dinamicità riescono, ogni volta, a stupirmi e conquistarm. Merito (soprattutto) di un sistema di sospensioni intelligenti assolutamente perfetto.
I km scorrono, la posizione di guida è rilassante e niente (nemmeno il traffico) riesce a farmi girare i “cabasisi” (tante volte fatti pronunciare a Montalbano e a tanti altri personaggi dalla mirabile penna di Camilleri); capisco anche come il pacchetto R-Design, che ho molto apprezzato nella XC40, qui possa venire (tranquillamente) sostituito dal più lussurioso “Inscription“.
Mentre la osservo, mangiando un succoso arancio raccolto qualche secondo prima direttamente dalla pianta di un aranceto alla Tenuta del Gelso, mi accorgo (anche) come il bianco (colore che io solitamente non amo) le doni molto.
Ci sono molte novità in arrivo dal pianeta Volvo. Potrei raccontarvele ora, ma preferisco che ci seguiate e abbiate modo di scoprirle insieme a noi. Sappiate solo che sono iper eccitato per la Polestar1 (l’Electric Performance Hybrid di cui arriverà, presto, in affiancamento anche una pepata compatta) e che, se volete la qualità (e l’assistenza) Volvo, ma anche ridurre il vostro budget, c’è una grossa sorpresa che si chiama Lynk & Go in arrivo.
Concludo, quindi, con un interrogativo: Luca Zingaretti è in tv da diciannove anni e da diciannove anni continua a far impazzire gli italiani (me compreso che, ancora una volta, mi ritrovo qui a scriverne e parlarne).
Nonostante questo, però, pare sia ancora molto affezionato al suo vecchio “ferro”, ossia una Tipo “scarcasciata”.
Chissà come sarebbe più eccitato se, nella nuova serie, potesse rispondere “Montalbano sugnu” dal Bluetooth di una delle XC di Volvo?
Lascia un commento