Fiat 500: oggi nasceva un mito…
Il 4 luglio è un giorno importante, la ricorrenza di un avvenimento che ha fatto epoca… No, non mi riferisco alla Festa dell’Indipendenza americana… Io voglio rimanere in Italia.
E allora cosa festeggiamo?
La nascita di un mito… La Fiat 500!
Ebbene si, la “Nuova Fiat 500”, che riappariva al pubblico nel 1957 portando innovazione rispetto alle prime Cinquecento (meglio conosciute come “Topolino”) della seconda metà degli anni’30, non immaginava forse la sua ascesa fino alla consacrazione a “mito”.
La storia di questa piccola grande auto è quella che segna tutte le grandi rivoluzioni, dove nonostante i numeri e le cifre siano quelli di un’utilitaria, lo spirito che ha accompagnato il progetto era dei più nobili. L’industria italiana del dopoguerra doveva ripartire, e tra tutte anche quella automobilistica; così in Fiat ebbero l’intuizione di fare ciò che nessun altro concorrente era, al tempo, in grado di fare: vetture piccole, adatte però alla mobilità di tutta la famiglia, di facile manutenzione, affidabili e molto parche nei consumi (questa filosofia venne ripresa anni dopo anche da altre case, che crearono vetture più o meno rimaste impresse nella storia).
Nasce così la piccola vettura italiana che letteralmente ha avuto il pregio di rimettere “in moto” l’Italia.
Questa la storia molto in breve; oggi a distanza di Sessant’anni, Fiat è riuscita a fare del marchio “500” un’icona a livello mondiale.
La famiglia Cinquecento ha varie declinazioni e si può scegliere se seguire lo stile, oppure le prestazioni. Proprio così, perché questa piccola vettura è stata anche oggetto dei sognatori più arditi, trasformandosi da piccola utilitaria fino ad auto da corsa a tutti gli effetti (basti ricordare in Italia i due preparatori Giannini ed Abarth). Insomma una vettura per tutti nel vero senso della parola; dove il “tutti” racchiude la grande adattabilità alle diverse situazioni ed ai diversi stili, facendo del mitico “cinquino” un’auto in grado di superare le tendenze, diventando essa stessa tendenza.
Personalmente sono un possessore di un esemplare “R” (così era denominata la fine serie), in produzione dal 1972 al 1974 per abituare il pubblico (gradualmente) alle linee più spigolose delle Fiat 126, a cui la Fiat 500 avrebbe lasciato il posto di lì a poco.
Non essendo una versione da museo, né da collezione, ma essendo stata cercata con un puro spirito “hobbista”, dopo qualche tempo le parti meccaniche originali (gelosamente conservate) hanno lasciato il posto a qualche miglioria, con il dictat di non stravolgerne la filosofia.
La Fiat 500 invita ad una guida turistica, veloce o meno, dove la bellezza del viaggio in sé, prende il sopravvento rispetto alla meta da raggiungere. I possessori di queste vetture, sono molto attenti a mantenere ben saldo questo spirito, ed anche io mi unisco al coro di chi crede che una delle cure migliori per liberare e rilassare la mente sia proprio tirare le due leve poste dietro il freno a mano, riabbassare quella a destra dell’aria, ingranare la prima aiutandosi un po’ con il gas e partire…!
Al resto ci pensano il sound, piacevole e mai noioso, ed il vento che entra dal tetto una volta che si piega la grande capote in tela.
Nonostante non sia per niente raro vedere le piccole Fiat nelle nostre città italiane, rimane una vetturetta simpatica, amata da grandi e piccoli, capace di strappare un sorriso ed un saluto proprio da tutti: passanti, motociclisti ed automobilisti.
Credo che questa sia la vera cartina al tornasole per misurare una leggenda.
Vero o no, per me rimarrà sempre un piccolo grande capolavoro… Un altro di quelli che hanno portato l’Italia, quella vera, quella invidiata da tutti in giro per il mondo.
TANTI AUGURI FIAT 500, e cento di questi anni!
Lascia un commento