Parcometri: in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici

Dei 25.000 parcometri presenti in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici (e quindi a norma) e da Gennaio 2017 si darà  il via alla trasmissione telematica dei corrispettivi.Vi proponiamo un interessante comunicato  dell’Ufficio stampa Mobility in Italy che indica come solo 12.000 (dei 25.000 presenti in Italia) sono abilitati ai pagamenti elettronici e quindi conformi alla Legge di Stabilità 2016 che stabiliva che, entro il primo luglio 2016, tutti i Comuni abilitassero i parcometri installati ad accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito/debito.

Parcometri: in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici

Molte Amministrazioni si sono, dunque, attivate per adeguarsi alla normativa, ma parecchie ancora no, appellandosi ad una “oggettiva impossibilità tecnica” che, tuttavia, si verifica esclusivamente in poche zone non raggiungibili dalle linee telefoniche su cui viaggiano le transazioni con le carte. Nonostante questa mancanza, i Comuni continuano a sanzionare.

Parcometri: in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici

Da qui nasce l’incomprensione, che ha coinvolto Comuni, aziende ed utenti finali, sulla legittimità di non pagare la sosta se il parcometro non è dotato di bancomat – carte di credito/debito e la conseguente illegittimità di eventuali sanzioni per il mancato pagamento della sosta. L’opinione pubblica e le prime interpretazioni legali si sono divise in proposito, generando una gran confusione negli utenti. Tuttavia, essendo la problematica assai recente, bisognerà attendere l’esito delle prime sentenze sul punto per poter esprime una corretta interpretazione.

Parcometri: in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici

Il tema dei pagamenti digitali introduce, inoltre, un’altra importante tematica, che è quella della trasparenza e della tracciabilità dei pagamenti. L’Italia resta il paese del contante, con tassi di utilizzo della moneta digitale inferiore a tutti i paesi Ue tranne la Grecia. A partire dal primo gennaio 2017, inoltre, per adeguarsi al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate emanato in attuazione del Decreto Legislativo n. 127 del 5 agosto 2015, tutti i soggetti passivi Iva che erogano prodotti e servizi tramite distributori automatici su richiesta dell’utente (tra cui rientrano anche i parcometri) previo incasso di un corrispettivo, devono garantire la memorizzazione elettronica e il trasferimento telematico all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi giornalieri incassati in qualsiasi forma dalle singole periferiche di pagamento.

Parcometri: in Italia meno della metà è abilitato ai pagamenti elettronici

In pratica tutte le macchinette di distribuzione automatica, compresi i parcometri, dovranno comunicare ogni giorno l’incasso percepito direttamente all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente. Sarà pronta l’Italia ad affrontare i cambiamenti in atto, coordinando Amministrazioni Comunali, fornitori di parcometri e gestori della sosta, con l’obiettivo comune di fornire dei servizi aggiuntivi per il cittadino?
Voi che ne pensate?

redazione

Tutti vogliamo che la vita sia meno "grigia metallizzata" e torni il capriccio di sognare a colori; cosa c'è, di meglio, di un bel rombo di un motore?