Lamborghini Centenario: la dedica a Ferruccio
Lamborghini Huracan Lp610-4 Prove su strada
Sarò nostalgico, ma quando la Lamborghini mi ha chiamato per darmi l’ok al test drive della loro Huracán, beh, la mia mente ha iniziato a correre ed è arrivata fino alla fine degli anni ’80. A quel tempo facevo il DJ in una nota discoteca Torinese il cui padrone arrivava, ogni sera, a bordo di una fantastica Countach rossa. Inutile dirvi come la passione per le automobili fosse già radicata in me e, quindi, rimanessi ogni volta incantato (ma, dovrei aggiungere, anche un po’ intimorito) a guardarla. Bene. A differenza di quanto è successo lo scorso mese, con Rodrigo Filippani che mi ha dato le chiavi della più accessibile supercar di San’Agata e mi ha spiegato le sue caratteristiche, ricordo che (invece) il proprietario della discoteca una sera (forse commosso dalla mia devozione o, più semplicemente per togliermi di torno, visto che erano arrivate delle nuove ballerine) mi gettò (letteralmente) le chiavi della sua 25º Anniversario e mi disse: “Tieni, vammi a prendere le sigarette e… Occhio!”.
Secondo voi quale reazione poteva avere un poco meno che ventenne, a bordo di un tale mostro che, oltretutto, nonostante avesse un Toro come simbolo, era anche un chiaro affronto in una città spudoratamente votata a Maranello ?
Iniziamo?
Ecco… Di anni ne sono passati (e di supercar, sotto il mio fortunato “posteriore”, anche) ma devo dirvi che l’emozione, nel lasciare lo stabilimento Lamborghini dopo aver alzato, nel tunnel centrale, il coperchietto rosso, premuto il tasto “start” e tirato il paddle destro per innestare la marcia della “mia”, almeno per un giorno, Lamborghini Huracán beh, è stata molto simile a quella provata in quella lontana sera, anche perché mi sono ritrovato (nel giro di pochi secondi) in mezzo ad una piccola folla di studenti (come se fossi sul red carpet della Croisette) che fotografano, filmano, gridano, guardano (estasiati esattamente come facevo io molti anni prima) la coupè in attesa di visitare il Museo di Sant’Agata Bolognese.
Il tempo non è dei migliori, piove, le strade sono viscide, quindi affronto il primo tratto in modalità “STRADA” apprezzando come, malgrado il suo design minaccioso (ma anche molto elegante) risulta decisamente maneggevole, confortevole, morbida e… Badate bene, silenziosa, se togliamo il brivido (della durata di pochi secondi) dovuto alla messa in moto iniziale. A volte mi chiedo se sia ancora accesa e mi soffermo ad osservare le lancette (a fianco del fantastico ed innovativo schermo TFT da 12,3 pollici, in alta risoluzione) che sono perennemente assestate sui 2.000 giri.
Insomma, andando a velocità da codice, vi coccola e supera le sconnessioni dell’asfalto come fosse la berlina di famiglia. Devi solo fare attenzione ai dossi (anche se c’è pure un sistema di sollevamento che vi aiuta a superarli) e alle rampe, altrimenti macina chilometri in assoluta scioltezza e questa, vi assicuro, è la cosa che mi impressionerà di più (perché un’idea di quello che potevano scatenare i suoi 610 CV, beh, già me l’ero fatta ancor prima di salirci).
Ho come la sensazione che non consumi (o consumi poco) in questa modalità da passeggio, in cui il V10 esclude una bancata, quasi come un’auto di minor peso e dimensioni. È facile e comunicativa da gestire, le cambiate sono così rapide e fluide da sembrare inesistenti e, se avessi una fidanzata, beh, non avrei alcun problema a lanciargli (si, proprio come fece il “boss” con me) le sue chiavi.
Continuiamo
In prossimità delle colline sopra Modena, però, ritenendo di essere già entrato abbastanza in confidenza, sposto il selettore rosso dell’A.N.I.M.A. (alla base del volante) su SPORT e, beh, qui mi rendo subito conto di come il suo valore aumenti, essendo una delle ultime aspirate in commercio, crescendo in modo esponenziale ad ogni accelerata: il V10 ora canta e dona sensazioni uniche a profusione anche se, come scoprirete nella nostra prova in pista, non è il settaggio che (alla fine) amerò di più!
Ovviamente la guida diventa più nervosa e reattiva; le marce (se lasciate gestire il tutto dall’ LDF, doppia frizione Lamborghini) cercano il limitatore e la coupè diventa un pelo sovrasterzante, ma l’elettronica vigila (in modo più incisivo, che invasivo) e nonostante la trazione integrale sembra prediligere il retrotreno, ha sempre come unico obiettivo quello di farti scaricare a terra più potenza possibile, senza intoppi. Coinvolgente !
Ma siamo pur sempre per strada, anche se su solitarie colline, di fianco a me c’è la nostra fotografa e il mio buon senso non mi permette di inserire oltre la terza, in una sequenza di tornanti stretti e curve più dolci (quindi anche dall’ottima visibilità) che mi consentono di aprire il gas quel tempo sufficiente per far entrare in circolo l’adrenalina, scatenare un suono pazzesco e stamparmi un sorriso (idiota) sulla faccia.
ancora avanti
Ci siamo persi, tra le strade tortuose, ma che importa ?
Diana imposta il navigatore per tornare verso l’autodromo di Modena, dove ci aspetta una sessione di pista, e qui capisco come gli uomini Lamborghini diano (sempre) più importanza al pilota, che al suo ospite a bordo.
Tutte le informazioni del sistema di infotainment, infatti, vengono visualizzate nel grande schermo a colori, proprio dietro al volante (sulla destra); è una soluzione alternativa e quindi di difficile consultazione per chi sta seduto sul sedile del passeggero; pertanto, appare lapalissiano che il suggerimento è:
A) imposta la tua destinazione da fermo;
B) sei tu che guidi e quindi tocca a te decidere dove andare ed inserirla.
Non fa una piega. Come faccio, quindi (secondo voi) a muovere un (seppur timido) appunto?
Il suo abitacolo è un bellissimo posto in cui passare del tempo e tutte le funzionalità sono ispirate ai caccia militari o al motivo esagonale; i pulsanti (in stile aeronautico) non sono pochi, e richiedono un minimo di adattamento, ma i materiali sono di ottima fattura e la posizione di guida (dietro l’enorme parabrezza) è perfetta, anche x me che non sono certo un “nanetto”… Poi, per mettere la retro si preme un pulsante in cima a una protuberanza in acciaio anodizzato, e questa cosa la trovo ingegnosa, oltre che un chiaro invito ad usarla il meno possibile e… Andare avanti!
Lo faccio in prossimità di un asilo, per tornare indietro e far felice un gruppo di bambini che sta giocando nel cortile.
Sarà che siamo in Emilia (terra di motori) ma là reazione dei piccoli alla vista della Huracán è commovente ! Si spostano in gruppo, urlando felici ed eccitati, seguendo (al di là della rete) i miei movimenti; qualcuno mi urla: “Signor Lamborghini, non andartene !” e un paio di accelerate hanno un effetto simile a quello che potrebbe produrre se regalassi a tutti loro un cono gelato (o, almeno, mi piace pensarlo). Io, beh, finisco per sentirmi come un supereroe...
La Lamborghini, fin’ora, mi ha dimostrato di aver lavorato veramente bene, ed in modo sapiente, sulle situazioni in cui questa coupè trascorrerà la maggior parte del suo tempo: ossia nel traffico delle città, dove le sospensioni vincono le asperità e le insidie del manto stradale (leggi buche) in modo impensabile, sopratutto visti i cerchi da 20″.
fino alla fine
Fruibile, facile da guidare, è capace di conquistare anche i meno esperti. È vero… E tutto nonostante la minuscola fessura posteriore (che, però, adoro… Se si sceglie il copri motore a griglia che fa tanto Miura) lasci ben poco spazio alla visibilità.
Conosco possessori che, mai e poi mai, si sognerebbero di guidarla su una pista, ma si limitano a farci un giretto (settimanale) per avere dei selfie da postare su Instagram… Scelte…
Noi, invece, vogliamo giocare con la sua personalità poliedrica e quindi non vediamo l’ora di portarla all’autodromo di Modena per scoprire, anche, il suo carattere più cattivo!
I don't Like
L’azionamento delle frecce avviene con un pulsante sul volante. Richiede un po’ di abitudine e, quindi, non risulta così immediato;
Lifers Cool
Sobria e elegante o spettacolare e minacciosa, una supercar che può essere guidata (veramente) tutti i giorni.
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Abbiamo potuto vivere questa esperienza e possiamo condividerla con voi grazie alla Dott.ssa Clara Magnanini di Automobili Lamborghini S.p.A.
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