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Prova su stradaFord Mustang GT

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Prova suSTRADA

Ford Mustang GT

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Prezzo: 49.600 € Potenza: 422cv

Test Drive
Ford Mustang GT
(prova su strada)

Direi che se Ford America voleva lanciare una sfida a Ford Europa, con la sua teoria del “One Ford”, beh, è sicuramente riuscita a vincerla. Prendete la Mustang, per esempio, pare che la sua vendita stia procedendo alla grande anche qui da noi e non credo che tutto questo, come molti si ostinano pedantemente a sottolineare, sia stato possibile (solo) grazie al prezzo vantaggioso. Molte Muscle car di Detroit hanno sperimentato, in questi anni, una sorta di rinascita: Hellcats, Shelbys, e Camaro. Però ci è voluta un po’ di ispirazione, e un po' di raffinatezza, europea per portare al massimo anche lei, la Mustang.

Avete visto il suo design?

Beh, è quello di un’auto inimitabile che chiede (solo) di essere guidata o (almeno) guardata, visto che è davvero difficile da ignorare; la linea anteriore è possente ed è sottolineata dal cofano scolpito e dal parabrezza inclinato. I fianchi sono molto “classici” e (quindi) slanciati, mentre il posteriore è muscoloso e vi regala un design dai due fari, con un disegno a listelli verticali, di rara bellezza.

Sarà per questo che, se inizialmente io e Svadas (il nostro fotografo) abbiamo pensato che fosse un ippodromo la location migliore per lo shooting statico (quindi in mezzo a quei puledri purosangue che tanto l’hanno ispirata), poi abbiamo finito per lasciarci conquistare (proprio) dallo strano gioco di luci ed ombre che il piacere puro delle sue forme era in grado di offrirci.

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Salto? Di qualità!

Già solo salendo, comunque, si capisce subito che in questa sesta serie il salto di qualità è notevole; è vero, la posizione di guida è sempre distesa (e la targhetta della doppia arcata del cruscotto, lato passeggero, indica sempre “Since 1964”) ma l’ambiente circostante appare decisamente migliorato e l’Infotainment è più moderno (touch, con schermo a colori da 8”) e facile da usare, con grafica brillante, menu semplici ed una maggiore connettività. Le levette in stile aeronautico (alla base della consolle) comandano le regolazioni di guida che, devo dire, si rivelano molto sofisticate e, quindi, richiedono un po’ di pazienza e qualche prova, prima di farvi raggiungere il vostro set up preferito di sterzo (nella sua classica posizione verticale) e intervento dell’ESP.

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Eco Boost? No, V8!

Quando Ford ci ha chiesto se volessimo provare il 2.3 EcoBoost (il solo, cioè, che venderà in Italia) beh, un po’ devo ammettere che abbiamo storto il naso. 317 CV non sono pochi, è vero, ma 1.732 Kg (secondo noi) meritano un bel 5.0 V8 sotto il cofano e una coppia di 524 Nm, quindi abbiamo optato per un bel esemplare da 421 CV in “San Francisco Red” (reso ancora più irresistibile dalle strips bianche che, benchè io solitamente non amo vedere sulle sportive, qui ci stanno alla grande) e abbiamo ceduto unicamente alla presenza del cambio automatico che, oltretutto, eravamo curiosi di provare.

Più che un cavallo ... un'orca!

Nonostante dinamicamente abbia grande potenza, il peso sbilanciato all’anteriore e dimensioni esagerate (più che uno squalo, come la definisce qualcuno, a noi ricorda un’orca), devo dire che la sua messa a punto è buona.

Inoltre, lo so ve l’hanno detto tutti ma è importante ripeterlo, è la prima della sua gloriosa storia a non avere più il ponte rigido posteriore. Arriva, dietro, uno schema Multilink che la mette decisamente più a suo agio, soprattutto tra le curve.
Attenti: il sovrasterzo, pigiando in modo indemoniato sull’acceleratore (e facendo cantare il V8) arriva, ma in modo progressivo e “giocoso”, grazie al differenziale a slittamento limitato. Questo con l’avanzato sistema di controllo elettronico della stabilità disattivato (in parte) premendo due volte il pulsante ESC. Volete divertirvi un po’ di più?
Tenetelo premuto per oltre 5 secondi (tempo necessario a farvi riflettere su ciò che state andando incontro) e tutto sarà nelle vostre mani. L’America è un paese che offre molte opportunità, quindi non poteva essere altrimenti anche nella guida di quella che è una delle sue “muscle car” più rappresentative. Sappiate solo che, nonostante la tecnologia, rimane sempre molto “vecchia scuola” e vi restituisce, senza grandi filtri, ogni asperità della strada!

L’unica pecca (se vogliamo) nella guida sportiva sta nella poca comunicabilità dello sterzo (elettrico) che rivela una taratura ancora troppo “americana”, grazie (anche) al software che serve a contrastare il vento laterale. Proprio per questo, però, la sua capacità di macinar km, soprattutto in autostrada e quindi sul dritto e a velocità da codice, è notevole, diventa una confortevole compagna di viaggio (grazie al suo telaio rigido, ma mai eccessivo) e quel simbolo GT (che fa bella vista sul baule) beh, ci sembra proprio azzeccato. Assolutamente perfetto, poi, se coadiuvato dalle 6 marce della trasmissione automatica (che non è velocissima se usate i piccoli paddle in modalità manuale - e farà quindi storcere un po’ il naso alla categoria dei “puristi” - soprattutto quando non è settata in “Sport”) che consigliamo di utilizzare in “drive”, lasciandogli gestire uno dei quattro programmi previsti: Normal, Sport, Track e Wet&Snow .
Da calibrare bene anche i freni Brembo a sei pistoni (di serie sulla GT) che, soprattutto da freddi, hanno un’escursione un po’ lunga.

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Tanta protezione e sicurezza.

Lo spazio posteriore non è certo quello di un salotto, ma viaggi (meglio se di breve durata) sono fattibili e, in caso di emergenza, sicuramente un plus ampiamente sfruttabile, anche se un po’ claustrofobico a causa del profilo del tettuccio basso e, quindi, del vetro posteriore. Davanti, invece, si sta molto bene, con sedili sportivi in pelle totale elettrici e climatizzati, clima bi-zona, telecamera posteriore (molto utile nelle manovre) e un ottimo impianto audio Premium Sound System (da usare quando vi siete stufati – ammesso possa succedere – dell’irresistibile suono del V8). Si, ci sono anche il Cruise Control, lo specchietto retrovisore interno fotocromatico, sensori di pioggia e il KeyFreesystem. Insomma, tutto quello che non vi aspettereste su una sportiva “made in USA”, insieme a tanta protezione e sicurezza palpabili.

Piccoli cavilli...

Piccoli cavilli, sempre riguardo all’ergonomia della cabina, sono il pulsante di accensione del motore (che, sistemato sulla consolle può essere troppo facilmente premuto per sbaglio) e le tasche nei pannelli delle porte laterali che, estendendosi in profondità, vi fanno perdere traccia di qualsiasi cosa ci buttiate dentro.

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Stivali Texani, ma anche Clarks.

Ecco, forse la vera ricetta del successo della nuova Mustang è proprio questa: essere riuscita a mantenere intatto il suo fascino seducente (che ha stregato generazioni su generazioni) ma, nello stesso tempo, averlo aggiornato per forma (poco) e contenuti (tanto), proponendolo ad una nuova generazione di possessori che non vestono più solo stivali texani, ma anche comode Clarks.


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I don't Like

Se la capacità di carico è interessante (408 lt.) quella del serbatoio un po’ meno (61 lt.); preparatevi a molte soste…

Lifers Cool

Gli specchietti esterni che, incorporando delle luci, accompagnano il vostro cammino proiettando l’iconico “Pony” Mustang sul terreno, non appena sbloccate le portiere. Se non è un messaggio d’amore questo!

Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?

(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Ford Authos Torino, nella persona del Sig. Cosimo Donatiello.


Marco Longhini
Marco Longhini

Autore

Svadas

SVADAS

Fotografia

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